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Another beautifully written piece by Celeste Ng. A gripping story about family ties, art, and the depths a mother will go to for her child.

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I loved this book. Ng has crafted a complex and interesting story with fully realized characters who are interesting and have layers to their personalities that the reader comes to know over the course of the story. I especially loved the relationships between the characters, how they changed over time, and the impact made by these changes. As the story unfolds, each event or decision made by the characters has an impact on others in the story and everything about this rang so true to reality. These characters were people one could know in their life, making the kind of choices that people do make daily, and facing the consequences of those choices as people do. So many important topics are covered in the book and done so well. I think this book will spur great conversations for book/reading groups, especially about racism, motherhood, and belonging/identity. I also thought the writing was beautiful, and Ng is truly gifted as a storyteller and at building character and place. It's a must read that I give my highest recommendation.

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I liked this book a lot, I actually read it all in one day and it was worthy. Only thing that disappointed me a little was the way the author handles the not Chinese adoptive couple, with some sort of the usual racism but reverted. That said, she handles all the drama pretty well and I got the same good feeling I had with her previous book.

Questo libro mi é piaciuto parecchio e l'ho letto tutto in un giorno perché non riuscivo a smettere. L'unica cosa che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca é stato il modo dell'autrice di descrivere la coppia adottiva non cinese, un razzismo rovesciato rispetto al solito. Detto questo é stata comunque in grado di gestirsi tutto il dramma senza scadere nel pietismo e il libro mi ha lasciato una bella sensazione, esattamente come quello prima di questo.

THANKS TO NETGALLEY FOR THE PREVIEW!

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Once again Celeste Ng proves that she can write beautifully. In this work seemingly bound in Shaker Heights yet really with no bounds at all, Ng shows how the expected becomes unexpected and how exterior influences can cause individuals to reexamine their basic life beliefs. The picture-perfect Richardsons' lives -picture perfect only on the surface of course- take unexpected turns when Mia and Pearl arrive in their seemingly perfect world. Some of the plot devices are a little tired, such as Mia's parents, or obvious, such as Bebe's actions, but they're all there for good purpose. Ng is emerging as one of our more important chroniclers of suburban life, and I, for one, am eager to see what she has in store for us next.

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Shaker Heights, sobborgo di Cleveland, sembra l’immagine della perfetta periferia americana: tutto è minuziosamente progettato, ordinato, dal layout delle strade, ai colori delle case, alla vita soddisfacente che i suoi abitanti sembrano condurre. E nessuno incarna questo spirito più di Elena Richardson e la sua famiglia benestante.

In questa scena idilliaca (forse?) arriva Mia Warren, artista enigmatica, madre single dell’adolescente Pearl, che affitta una casa dei Richardson.
Presto Mia e Pearl diventano più che semplici inquiline, soprattutto perché tutti e quattro i figli dei Richardson iniziano a gravitare attorno alla coppia madre-figlia.
Mia, però, ha alle spalle un misterioso passato, che potrebbe essere un disappunto per le regole rigide e formali della comunità nella quale cerca di inserirsi.
Già il fatto che Mia e Pearl vivano in maniera non convenzionale, spostandosi spesso da città a città, vivendo uno stile di vita un po’ artistico un po’ bohemienne, aveva messo in allarme la signora Richardson, che tuttavia si fregia del titolo di benefattrice e affitta la casa a Mia a un prezzo di assoluto favore, sentendosi una sorta di nuova madre o madrina per la donna, in grado di riportare sulla retta le anime perdute e bisognose di assistenza.
Il rapporto che si instaura tra le due donne non sarà affatto così semplice e inoltre l’introduzione della figlia Pearl nella famiglia Richardson creerà non poco scompiglio.Continua a leggere

Su questa trama principale, se ne instaura una secondaria, allorché alcuni amici dei Richardson tentano di adottare un bambino di origine cinese: ne nascerà una battaglia per la custodia, che dividerà drammaticamente non solo la comunità, ma metterà Mia e Elena su schieramenti opposti. L’atteggiamento di Mia, il suo non spiegare i motivi di tanta ostilità all’adozione, farà crescere i sospetti nella signora Richardson, che sarà sempre più determinata a scoprire i segreti del passato della donna – un’ossessione che avrà risvolti inattesi per tutti, ma soprattutto costi inaspettati e devastanti per tanto per la famiglia Richardson che per Mia.

Il romanzo si apre con una scena molto forte: la casa dei Richardson che brucia, sembra per un incendio doloso, in un turbine di concitazione, preoccupazioni e domande su chi sia il colpevole (alcuni danno per scontato sia stata Pearl, altri sospettano uno dei figli dei Richardson, benché sia difficile credere che qualcosa di simile possa succedere nella famiglia ideale).

Il lettore così è già sottilmente avvisato e si capisce che è in atto un dramma domestico complesso, che l'immagine esteriore perfetta di quella comunità e dei Richardson non significano quello che sembra. C'è sempre qualcosa che si nasconde sotto la superficie.

Cominciando dalla fine e poi ripercorrendo le vicende fino all'inizio, è difficile in un primo momento immaginare come Mia e Pearl possano influenzare i Richardson in modo tanto significativo. Le une sono usualmente riservate e schive, mentre i Richardson sono il tipo di famiglia ricca, tipicamente americana, che sembra immune da qualsiasi problema reale.

L’abilità dell’autrice sta nello scovare le debolezze di ciascun personaggio, quasi esse rappresentino un ingresso per il dubbio, per il cambiamento allo stesso tempo, quindi esporle e farle crescere man mano che il personaggio si muove nella trama, cresce, prende decisioni.
Questo crea uno stato di tensione crescente, che a momenti pare stia quasi per esplodere, mettendo in luce come la perfezione sia solo uno stato apparente e allo stesso tempo lavorando e scavando nel dramma domestico.

Mirabile, quindi, non solo la caratterizzazione dei personaggi, credibili e realistici, ma soprattutto il loro evolversi e il loro interagire.
Quest’ultimo aspetto è fondamentale nel libro e nello svolgersi della trama, perché l’autrice lo utilizza per mostrare come le relazioni si influenzino tra loro, come ogni decisione abbia un effetto farfalla ben oltre le previsioni, possa condizionare altre persone, cambiare il corso degli eventi.
Ne faranno le spese entrambe le famiglie coinvolte, soprattutto i Richardson, a dimostrazione che
Non sempre al rigorosa pianificazione e il rispetto delle regole possono evitare disastri o drammi.
Tanti romanzi su drammi familiari o famiglie disfuzionali, si concentrano sulla psicologia individuale, mentre Celeste Ng è abile a mostrare un quadro più ampio, a mostrare appunto un complesso relazionale, di influenze reciproche, di silenzi o segreti e quanto possano ferire – il suo primo romanzo, Quello che non ti ho mai detto, aveva già mostrato questa sua peculiarità.

Non manca anche una sotto-trama dedicata all'adozione transrazziale, che oltre ad essere un tema caro all’autrice, aggiunge complessità e tensione alla storia, oltre a venire toccati altri temi quali la maternità, la crudeltà talvolta apparentemente insensata della gente comune, l’ingannevolezza delle apparenze.

Lo stile dell’autrice è scorrevole, ben misurato e gradevole.

Una nota a mio avviso un po’ stonata è rappresentata dallo spendere talora troppe pagine per una singola argomentazione o evento, soprattutto se marginali. Ne è un esempio il lungo flashback dedicato all'infanzia di Mia, che si dilunga in dettagli che distolgono dagli eventi principali.
Allo stesso modo, in alcuni passaggi, l’autrice si protrae più del necessario nel raccontare piuttosto che mostrare o fa esporre in modo un po’ prolisso il punto di vista di un personaggio.

Rimane da attendere la prossima opera di Celeste.

My rating: 4/5

Celeste Ng
Little Fires Everywhere
Ed. Penguin Press

*Ringrazio l’editore e Netgalley per avermi dato una copia dell’opera necessaria alla stesura di questa recensione*

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I didn't enjoy Ng's book Everything I Never Told You very much. It was fine, but I really didn't get the hype.

This book, though. This book knocked my socks off. I do feel like there was some sort of incompleteness to it, but ultimately that was okay. (The characters could have been more robust, honestly. Some were pretty shallowly sketched. Necessity in a short book, I guess.)

Thanks to the publisher and NetGalley for the digital ARC!

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Celeste Ng is my new favorite author, and this is a beautiful book. Ng's writing is vivid and flawless, and her storytelling skills are remarkable. I couldn't wait to get back to this wonderful novel and drink it in until the end.

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Celeste Ng doesn't disappoint her fans in this riveting new novel. Starting with the conflagration that burns down the Richardson house and looking back at the events during the earlier months that precipitated this crisis, create an entirely readable and engaging novel.

Ng has an incredible understanding of teen life and thoughts. Clearly the 4 Richardson children are in an emotional danger zone and the catalyst for the "little fires" is the introduction of the mother and daughter who shake up the privileged Shaker Heights community. Somehow, the entire family becomes involved with the nomadic and mysterious Mia and her daughter Pearl.

Through teen sex, predicable abortions, a local scandal and other tragedies, this novel never lets the reader down for a moment. The subplots are topical and interesting. The concepts of suragacy and interracial adoption are explored.

I truly enjoyed this and urge anyone who deals with teens and their complex inner lives should certainly read this.

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