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"Fathomfolk "is the first book of the "Drowned World, series, an adult fantasy series which introduces a modern, myth-inflected story of revolution and magic. Thank you Netgalley and Neon for this opportunity. I have requested this book in July, but I have not found the time to review it. So here I am; I found this book quite interesting. It is not so fast-paced, but it's an enjoyable reading. It is a story full of politics, intrigues, and betrayals. In my opinion, it had the potential to be a compelling political fantasy, but the plot was too slow.

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Molto interessante dal punto di vista "sociale", ovvero l'interazione dei diversi personaggi e il tema del razzismo, che era proprio ciò che mi aveva convinto dall'anteprima ad approfondire. Bella l'ambientazione, alcuni colpi di scena, ciò nonostante forse la scrittura speravo mi colpisse di più. Comunque un bel libro.

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RICOPIATA DA GOODREADS

Ho avuto modo di leggere in anteprima questo libro grazie all'ARC digitale da parte di Ne/oN libri. Mi incuriosiva molto la trama che sembra molto semplice inizialmente per poi articolarsi diventando fantasy quasi politico che con una scrittura semplice e immersiva tratta di argomenti attuali: dall'inquinamento dei nostri mari alla questione degli immigrati e del razzismo. Il riferimento al folklore di diversi Paesi è molto presente ma l'assenza di un glossario per chi si approccia per la prima volta non permette di seguire appieno le vicende. Quest'ultime sono a tratti lente e a metà libro non capisci come può procedere la storia( dove vuole andare a parare l'autrice). Infatti il finale l'ho trovato frettoloso e confusionario nonostante mi abbia coinvolto e appassionata. Spero che ci sia un secondo libro e ritornare in questo mondo che nel complesso ho apprezzato insieme ai suoi personaggi a cui mi ci sono affezionata.

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Ringrazio l’autrice, Ne/oN e NetGalley per l’ARC ricevuto in cambio della mia onesta opinione.

Purtroppo stavolta è andata male. Davvero male. Tentata più volte di interrompere definitivamente la lettura, è stato solo perché sono davvero grata alla Ne/oN per la decisione di mettere i suoi ARC a disposizione su NetGallery se sono arrivata alla fine.
L’ambientazione fantasy è un mero pretesto per parlare di immigrazione, razzismo, diseguaglianze, ma anche corruzione, nepotismo e sfruttamento sconsiderato dell’ambiente. Il risultato? Una noia abissale (pun intended). Vi ricordate il caro, vecchio “show, don’t tell”? Beh, qui non si sa neanche dove sia di casa. È tutto estremamente pedante, e quello che si vuol far passare per un world building complesso, è solo un grande caos. Aggiungiamo pure una caratterizzazione dei personaggi così superficiale da renderli praticamente indistinguibili. Per lo meno abbiamo Ursula, la strega del mare, sì, quella de La Sirenetta, che qui chiamano Cordelia, ma di fatto è lei.
Il racconto è lento, lentissimo, ed è difficile simpatizzare con personaggi tanto sbiaditi (davvero, l’unica con un po’ di carattere e il giusto pragmatismo è la già nominata Ursula/Cordelia).
Sebbene non abbia apprezzato il romanzo, immagino che ci sia voluto un bel lavoro di traduzione e adattamento, che aggiunge una stellina al mio giudizio.
In sintesi: a chi consiglierei il libro? Beh, a chi si vuole atteggiare a sjw, che speravo fossero finiti con Tumblr, ma che invece sembrano sempre più vivi e vegeti.

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Nella città semisommersa di Tiankawi il popolo degli abissi viene visto con ostilità dagli umani; le creature marine sono relegate nei loro quartieri, additate e ritenute responsabili delle rivolte che hanno portato al declino della città.
In questo panorama di diffidenza e ostilità si sviluppano le storie di Mira, Nami e Cordelia.
Mira è il capitano delle guardie di frontiera, una mezzosangue che lotta quotidianamente per far sì che la gente veda oltre le sue origini; Nami è una creatura degli abissi, un drago d’acqua, sorella di Kai il compagno di Mira, che si ritroverà a fare i conti con una città che non la vede di buon occhio e con le ingiustizie che il popolo Marino deve subire.
Cordelia è la strega degli abissi che cerca di orchestrare gli avvenimenti per perseguire i suoi scopi.
Tre donne con passati diversi ma ognuna a modo suo importante per il destino della città.
“Fathomfolk - Il popolo degli abissi” è il romanzo d’esordio di Eliza Chan edito dalla Ne/On.
Una storia di diversità e ribellione basata sulla mitologia orientale che, seppur con ottime premesse e idee di fondo, a mio parere ha ancora alcuni aspetti da migliorare e sviluppare.
Una lettura comunque intensa e per molti versi delicata, impegnata e profonda.
Recensione a cura del blog sakuraribooks.it

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Ciao a tuttə, seppur con un pò di ritardo ecco la mia recensione.
Ho trovato questo libro, letto in anteprima grazie a Ne/oN, piu interessante di quanto mi aspettassi. È sicuramente un fantasy, ma tocca argomenti e situazioni che, seppur sviluppati in un mondo inventato, richiamano, a volte in modo preoccupante, quanto succede nella società in cui viviamo. Non mancano storie d'amore e dinamiche famigliari che aiutano a comprendere meglio i personaggi del libro. Devo dire che all'inizio ho fatto un pò di fatica, vuoi per la difficoltà a ricordarsi tutti i protagonisti, vuoi per il poco tempo dispobile per leggere,ma poi ho continuato curiosa di capire come le varie storie si sarebbero intrecciate e sviluppate. Attendo il seguito...e ne consiglio la lettura.

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Bello bello bello! Mi ero innamorata della copertina e della protagonista femminile (già solo dopo aver letto la trama qui su NetGalley) e così ho deciso di richiedere la copia ARC.
Un libro davvero molto bello!
Ne/oN Libri, spero decidiate di tradurre altri libri della Chan.

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Salve lettori!
Con questo caldo avevo proprio bisogno di leggere qualcosa dalle atmosfere rinfrescanti, perciò mi sono chiesto: perché non leggere un libro ambientato sopra o sotto il mare?
Per fortuna la nuovissimi Ne/oN (imprint della CE Edizioni E/O) mi è venuta incontro, dandomi la possiblità di leggere in anteprima, attraverso la piattaforma NetGalley, l'attesissimo "Fathomfolk. Il popolo degli abissi", romanzo d’esordio di Eliza Chan, in uscita il 4 settembre.

Il romanzo è un fantasy dai forti toni politici ambientato a Tiankawi, città semi-sommersa abitata da esseri umani (in superficie) e da una miriade di creature fantastiche del mare (sirene, streghe del mare, draghi acquatici, kappa, kelpie, etc.). La storia si focalizza su tre personaggi principali e la narrazione viene condotta attraverso altrettanti punti di vista, ma con un narratore extradiegetico.

In primo luogo troviamo Mira, mezza sirena e capitano della guardia di frontiera, che lotta per calmare le tensioni tra gli esseri umani, le creature marine e gli estremisti, e per ottenere maggiori diritti per la gente del mare; Nami, un drago acquatico membro dell’aristocrazia, esiliata dalla madre in superficie per aver fallito un compito; Cordelia, una strega del mare che si rivela una fine stratega pronta a tutto pur di emergere nella scena politica e garantirsi una stabilità.
Intrecciando temi politici e ambientali, le tre protagoniste devono trovare la loro strada in un mondo in crisi e in perenne cambiamento, arrivando a dover compiere delle scelte che molto probabilmente sono destinate a cambiare ben più di una vita.

Sulla carta “Fathomfolk” è un libro perfetto: contiene intrighi politici, un sottotesto che rimanda tanto al mondo reale, varietà di personaggi e punti di vista e un mondo magico ricco di creature affascinanti. Purtroppo però, nella resa tutti questi aspetti perdono di potenza.

Ho apprezzato il fatto che il libro tenti di affrontare temi sociali tremendamente attuali, come l'esperienza della migrazione, il classismo, il mixed-racism, la questione ambientale, etc.
Altrettanto lodevole è il ricchissimo worldbuilding pensato dall'autrice. Vi si trovano tutte le creature mitologiche marine più conosciute, provenienti da diverse mitologie, e le atmosfere asiatiche della città fittizia sembrano, a volte, trasportarti davvero in un altro mondo.

Ora però passiamo alle note dolenti. La storia, secondo il mio modesto parere, non è stata gestita al meglio, manca una connessione emotiva con i personaggi, i colpi di scena sono grossolani e prevedo un finale fortemente divisivo, che per quanto mi riguarda è piuttosto anticlimatico.
L'impiego dei tre punti di vista è gestito in modo confusionario. Solitamente è necessario a veicolare un dinamismo nella storia, a presentare al lettori modi diversi di leggere gli eventi, ma in “Fathomfolk” lo switch veloce e continuo da un personaggio all'altro ha avuto più che altro l'effetto di separare ancora di più il lettore dai personaggi e dal loro sentire.
Infine, trovo un ultimo difetto nella carenza di descrizioni e spiegazioni in momenti in cui sarebbero state necessarie a comprendere meglio un contesto, un luogo o una specifica creatura. Forse ciò dipende più da un gusto personale. Difatti, pregustavo una descrizione travolgente delle scene sottomarine, che mi permettessero di sentirmi davvero parte di quel mondo, e invece risultano piuttosto deludenti.

Per concludere, penso ancora che "Fathomfolk. Il popolo degli abissi" sia un libro dal forte potenziale. Il worldbuilding è qualcosa che non può non essere apprezzato da un fan della mitologia marina. Il romanzo però è vittima della mancanza di esperienza dell'autrice. Trattandosi di un debutto si può sperare che con il secondo volume (si tratta infatti di una saga) l'autrice riesca a redimersi e ad attingere a tutto il potenziale nascosto di una storia ben pensata, ma poco ben eseguita.
Alla prossima lettura!

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3.5 - Non avevo idea di cosa stesse succedendo fino al 30% circa e stavo solo leggendo per le vibes e poi ho finalmente iniziato ad apprezzare la storia.
Penso che i cambi di POV non funzionassero inizialmente (il che è strano perché di solito adoro i libri con più POV) e ho trovato davvero difficile tenere il passo con quello che stava succedendo ad ogni personaggio.

Una volta che ho capito meglio il mondo e i personaggi, mi sono goduto la storia. L'ambientazione e le immagini sono state veramente suggestive e fantastiche! Adoro Mira, è fantastica! Mi è piaciuta molto anche la sue relazione con Kai

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“Fathomfolk”, romanzo di esordio di Eliza Chan, è un fantasy di ispirazione orientale dalla componente fortemente politica. È ambientato sull’isola di Tiankawi, una città semi-sommersa dove esseri umani e popolo degli abissi sono costretti a vivere fianco a fianco, con i primi che discriminano e bistrattano i secondi in ogni modo. La storia viene raccontata attraverso la voce di tre personaggi: Mira, metà sirena e metà umana, che vorrebbe sfruttare la promozione a capitana della guardia di frontiera per cercare di smantellare le leggi oppressive che tengono il popolo degli abissi sottomesso agli umani, aiutata nell’impresa da Kai, drago acquatico suo compagno e ambasciatore del popolo degli abissi; Nami, sorella di Kai, appassionata e impulsiva che non concorda con l’approccio di Mira e del fratello e si ritrova ad entrare nel gruppo estremista anti-umani dei Riflussi; infine Cordelia, una strega marina amorale il cui unico obbiettivo sembra voler spargere caos tra i due mondi.

Questo romanzo sembrava essere perfetto per me e aveva tutte le carte in regola per appassionarmi. La trama infatti prometteva un’avventura intrigante in un universo fantastico ispirato alla mitologia e al folklore dell’Asia orientale… Purtroppo però, pur con queste premesse (apparentemente) coinvolgenti, la narrazione non riesce a raggiungere il suo pieno potenziale. Nonostante la combinazione di mitologia ed elementi fantasy possa sembrare intrigante sulla carta, la storia soffre di uno stile narrativo eccessivamente dispersivo. Nei primi due terzi del libri la progressione della trama è a dir poco stagnante se non inesistente, concentrandosi più che altro su intrigati giochi politici che, sebbene teoricamente interessanti oltre che punto centrale della trama, tendono a rallentare significativamente il ritmo della narrazione. Di conseguenza, tutti gli avvenimenti sembrano essere concentrati nell’ultimo terzo del libro. Le cose iniziano a decollare solo intorno al capitolo 40 (su 60) o giù di lì; in questo modo l’esperienza di lettura risulta piuttosto sbilanciata, pesante e addirittura frustrante per certi versi. Sono arrivata a un punto in cui finire questo libro è stata una specie di liberazione.

Un’altra criticità riguarda secondo me il modo in cui sono stati sviluppati i personaggi. I capitoli sono divisi tra i punti di vista di Mira, Nami e Cordelia, ma la differenziazione tra di essi tende ad essere abbastanza debole. I personaggi, nonostante appartengano a fazioni opposte e abbiano in teoria scopi ben diversi, alla fine risultano piatti e privi di profondità, tanto che spesso li avrei confusi tra di loro se non fosse stata per la narrazione in terza persona. Tra l’altro, alcuni non mostrano alcuna crescita significativa nel corso della storia: l’esempio più lampante a mio parere è Cordelia, che sembra rimanere monodimensionale dall’inizio alla fine.

Neanche il worldbuilding, che dovrebbe essere un elemento cruciale di ogni buon fantasy, riesce a brillare come avrei sperato. Chan si concentra molto sulla descrizione di Tiankawi, peccato solo che passi dall’essere così dettagliata da confondere al delineare vagamente altri elementi (a tal proposito forse potrebbe essere utile inserire all’inizio del libro un qualche tipo di mappa, così da avere modo di visualizzare tutti quegli elementi che altrimenti potrebbero sembrare solo un’accozzaglia di cose a caso). Le creature mitologiche che vengono nominate sono poi ispirate a varie tradizioni dell’Asia orientale, cosa non necessariamente negativa, ma che purtroppo finisce per rappresentare l’ennesimo punto debole di questo libro: nulla è approfondito a sufficienza, né le loro caratteristiche né il loro ruolo nel mondo di Fathomfolk vengono discussi con la complessità e l’attenzione che secondo me meriterebbero. Insomma, la conoscenza del lettore riguardo il folklore sembra spesso data per scontata, creando una barriera che impedisce di immergersi pienamente nell’universo creato dall’autrice.

Ciliegina sulla torta, il finale del libro lascia un retrogusto amaro. Il cuore della trama è letteralmente il tema della lotta contro la discriminazione e l’oppressione, eppure un evento alla fine della storia sembra vanificare tutto ciò che era stato costruito fino a quel momento. Il climax è praticamente inesistente, persino il colpo di scena che dovrebbe invogliare il lettore ad aspettare con trepidazione il sequel viene rivelato in modo fin troppo casuale e non lascia alcun impatto emotivo.

In breve, Fathomfolk è un romanzo che, pur avendo in teoria molto potenziale, non mi ha lasciato un’impressione duratura (né positiva purtroppo). La storia è troppo disordinata, i personaggi non sono coinvolgenti e il worldbuilding rimane superficiale. È una lettura che, sfortunatamente, non si è minimamente rivelata all’altezza delle promesse iniziali. Magari in futuro deciderò di dargli una seconda chance, chissà, ma per ora non provo nemmeno un briciolo di curiosità per continuare la saga una volta che usciranno anche gli altri libri.

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Fathomfolk di Eliza Chan non è solo un romanzo fantasy, ma una potente denuncia sociale ambientata nella città di Tiankawi (che immagino come una città portuale asiatica).

Il libro esplora le profonde disuguaglianze tra gli umani, che dominano la società, e le creature marine, relegate ai margini e costretti a vivere in acque inquinate e pericolose.

La storia si dipana attraverso le vite di tre protagoniste forti e coraggiose: Mira, Nami e Cordelia. Questi punti di vista diversi offrono una narrazione ricca e complessa, che inizialmente può sembrare frammentata, ma che andando avanti compone un quadro più chiaro.

La prima metà del libro è densa di informazioni che a tratti possono sembrare superflue. Effettivamente non tutte sono essenziali, ma molte sono utili a costruire un worldbuilding affascinante e delineare i personaggi. Questo ritmo lento può risultare impegnativo, ma prepara il terreno per una seconda metà più dinamica e coinvolgente.

Uno degli aspetti più potenti di Fathomfolk è la sua capacità di affrontare temi attuali come l'esclusione sociale, il razzismo, la povertà, la corruzione e, soprattutto, l'inquinamento. Questi temi sono intrecciati nella trama in modo tale da rendere la lettura non solo piacevole, ma anche riflessiva e stimolante.

Nonostante qualche lunghezza di troppo, il romanzo offre un'esperienza intensa e gratificante.

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Della storia mi è piaciuto l'introduzione di creature particolari arrivate dal folklore orientale, diverso dal solito che mi ha incuriosito molto. È difficile trovare delle storie legate al mare che non trattano solo sirene, tritoni e pirati. Peccato che non ci sia stato un glossario che specificava come erano formate. I tre punti di vista delle fanciulle che raccontavano la storia è stato affascinante che non me l'aspettavo, ma il lettore poteva perdere l'attenzione e far fatica ad affezionarsi ai personaggi. Nonostante siano strutturati molto bene e nel corso della storia ci aiutano a comprendere cosa succederà e quali temi vengono affrontati. Temi importanti, che sono attuali come il razzismo e i mille dubbi su quello che sta accadendo nel mondo. Lo stiamo davvero trattando bene? Io non penso. L'ambientazione l'ho amata, l'autrice ci descrive le vicende attraverso i due mondi: quello marino e quello terrestre.

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Ringrazio ancora la ne/on per avermi dato questa opportunità. Allora il libro nel contesto non mi ha catturata tanto, cioè la trama incuriosiva però non lo trovato abbastanza scorrevole e quindi ho dovuto abbandonarlo. Ho trovato il world building abbastanza confusionario e non mi ha permesso di godermi a pieno la lettura, purtroppo l'ho dovuto abbandonare

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Raramente interrompo la lettura di un libro.
Quando fatico a leggere un romanzo mi impegno comunque a finirlo perché magari può migliorare in seguito o sorprendermi in qualche modo.

Con Fathomfolk ho fatto molta fatica.
Ho trovato l'inizio lento, confusionario, poco coinvolgente e accattivante, tanto da distrarmi spesso. I personaggi sono introdotti immediatamente nella scena senza una spiegazione specifica.
Magari un glossario iniziale avrebbe aiutato, prima di cominciare la lettura.

Anche la storia e i personaggi principali mi sono sembrati piatti e senza una caratterizzazione curata e dettagliata che credo mi avrebbe aiutata di più a entrare in sintonia coi protagonisti e distinguerli maggiormente. Difatti li confondevo spesso.

Essendo una mood reader, probabilmente non ero nel mood giusto per leggerlo.
Per cui continuerò a lasciarlo da parte ancora per un po', e gli darò una chance in un altro momento.

Sono comunque grata di aver avuto l'opportunità di leggere la copia eArc, e senza dubbio posso dire che la copertina e il progetto grafico sono stupendi. La mia rimane quindi una mera opinione strettamente personale.
Ovviamente se dovessi avere ripensamenti o ulteriori riflessioni, modificherò la recensione (spero in positivo!).

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Ringrazio tantissimo NeonLibri per avermi dato l'opportunità di poter leggere il libro in anteprima!
Sono molto felice di aver avuto l'opportunità di farlo. È stata un'immersione totale in ambientazioni marine folkloristiche che mi ha lasciata piacevolmente colpita. Fino alla fine, veniamo trasportati in un mondo nuovo, ricco di dettagli e sfumature, nomi particolari, creature mai viste in una narrazione per niente scontata.

"Nessuno nasce sapendo già cosa fare, lo impara durante l'esperienza mediante gli errori"

Affascinante e piacevole, nonostante un inizio un po' lento (consiglio di essere molto attenti durante la lettura delle prime pagine in modo da non perdere nulla), la trama fino alla fine risulta scorrevole con un finale per niente banale che mi ha lasciata senza fiato e commossa al punto tale da chiedermi se possa esserci un seguito.
Eliza Chan descrive attentamente un mondo in cui esseri umani e creature degli abissi devono cercare di creare un compromesso per vivere in armonia, ma già dalle prime pagine e prime battute è chiaro come il pregiudizio, la discriminazione e l'intolleranza regnino sovrane. Ciò che mi ha colpita, infatti, è che, tramite un racconto fantastico che riprende le trame della mitologia sia riuscita sia a creare un ambientazione da sogno (per tutta la lettura si ha la sensazione di visitare una città onirica, mai vista, un po' immersa nell'oceano un po' no) sia una storia fatta di lotta, di valori, di scoperta di se stessi e del proprio io, oltre che d'amore in tutte le sue forme. Quello che colpisce subito, infatti, è il rapporto tra Mira, la donna mezza sirena mezza umana, e Kai, il suo compagno drago acquatico. La loro è una relazione osteggiata dai più per via della loro differente classe sociale. Nonostante le maldicenze, appare chiaro come il loro sia un amore puro e sincero, non scevro da problemi o incomprensioni. Una relazione reale che deve combattere il classismo oltre che i problemi insiti delle loro personalità e delle loro precedenti condotte di vita. Non mi sarei mai aspettata di affezionarmi a loro e di assistere a azioni così eclatanti di sentimento puro, a riprova del fatto che la scrittrice ha voluto mostrarci come dovrebbero essere un rapporto e un sentimento sinceri, come spesso ci si sacrifichi per il bene dell'altro e si possa dimostrare quello che si prova anche con le piccole cose.

Eliza Chan è stata brava, inoltre, nel creare dei personaggi che sono perfetti manipolatori. Il lettore lo percepisce, ma ciò che rende la sua scrittura dettagliata è come faccia in modo che nessuno all'interno della storia se ne accorga. Si assiste a colpi di scena, macchinazioni, tradimenti come è giusto che sia in un fantasy che tratta anche di temi politici e sociali, come i flussi migratori, la ghettizzazione, il vero significato della parola umanità, discriminazione e tematiche ambientali come l'inquinamento.

I capitoli non sono molto lunghi, il che, a mio avviso, rende più piacevole la lettura di un romanzo al quald bisogna prestare molta attenzione. Lo stile della scrittrice è molto descrittivo, attento, a tratti lento o confuso in alcuni punti, ma ne vale sicuramente la pena per quello che ha da offrire. Si percepisce il lavoro di ricerca che vi è dietro e di come ella stessa sia appassionata di questo ambito. Ci si affeziona, infatti, a quasi tutti i personaggi, i punti di vista di ognuno non sono sempre condivisibili, ma trovo sia giusto. Una lettura non deve prevedere che tutti i personaggi siano positivi, al contrario la presenza di alcuni grigi rende la lettura più stimolante. C'è Nami, sorella di Kai, drago anch'ella, che tenta di cambiare le cose come Mira unendosi a un gruppo di ribelli estremisti e non dall'interno come lei. Ritroviamo Cordelia, strega marina burattinaia che avrà un ruolo molto importante.

Nel complesso è stata una lettura piacevolissima che mi ha trasportata nel mondo marino e mitologico che cercavo. Penso non potesse esserci periodo più giusto di questo per leggerlo. Avrei preferito fosse anche un pochino più scorrevole, ma non posso dire di essere rimasta delusa, al contrario mi ha dato quello che cercavo e il finale mi ha lasciato un magone tale (in senso positivo) da sperare di avere un seguito. Consiglio, dunque, questo libro a chiunque ami tutto ciò che riguardi la mitologia di diverse parti del mondo, specie quella orientale, chiunque ami immergersi in ambientazioni marine e abbia voglia di scoprire creature che faranno sognare per le loro caratteristiche fisiche e psicologiche e che possono assumere anche forma umana, senza mai dimenticare se stessi e ciò che è parte di loro. Troverete sirene, draghi, selkie, kelpie, rusalka e tanti altri, un vero e proprio atlante di creature legate all'acqua che vi trasporteranno in un mondo da sogno e ci toglieranno il fiato!

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Grazie a Neon per averci dato la possibilità di leggere in anteprima questo libro!
Purtroppo, opinione personalissima, a me non è piaciuto tant'è che non sono riuscita a terminarlo. Ho trovato l'incipit molto lento e poco accattivante, non è riuscito a catturare abbastanza la mia attenzione con il risultato di aver lasciato il libro a metà.
Progetto grafico, copertina, impaginazione e traduzione comunque sono ottime; quindi il mio non piacere è dovuto puramente ai miei gusti personali. :)
Tre stelle, tutte per il lavoro svolto dalla casa editrice

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Mi ha sorpreso molto! Non sono molto convinta dello stile in cui è scritto, non è tanto nelle mie corde, ma la storia mi ha incantata!

Non sapevo che aspettarmi, non ho mai letto nulla dell'autrice prima di questo, ma penso che recupererò anche altri suoi libri - più per l'originalità, che per lo stile! Perché è scorrevole e ben scritto, favorito da capitoli brevi, certo, però è a tratti davvero lento e sono dovuta arrivare a metà libro per essere completamente immersa nelle pagine.

La parte che più ho amato, però, è l'unione del folklore a quello asiatico e l'uso delle creature marine in questo modo molto originale. Mi ha colpito molto l'unione del fantasy alla politica, centrando temi importanti anche nella vita reale, fuori dalle pagine. Per me questo ha contribuito a renderlo "reale", e chi scrive sa che un fondo di realismo ci deve essere sempre per rendere la storia credibile. E l'autrice ci è riuscita molto bene.

Le protagoniste mi sono piaciute molto, tutte diverse tra loro e ben caratterizzate. Così come mi è piaciuto vedere le diverse prospettive. L'unica pecca è che, bene scrivere con personaggi che sanno già tutto, però molto spesso non ricordavo alcuni termini e nomi per cosa stavano, soprattutto se passavano vari giorni tra una lettura e l'altra.

è stata una lettura molto interessante. Non la mia preferita dell'anno, ma non mi è dispiaciuta!
Consigliatissima.

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Questo fantasy politico è stata una piacevole lettura che ho trovato perfetta per il periodo estivo perché nonostante il caldo mi sentivo quasi rinfrescata grazie a tutte le scene ambientate vicino o nell'acqua.
Ma passiamo subito alle cose che mi hanno convinta meno, prima fra tutti l'ambientazione. Il worldbuilding in sé è molto bello, non del tutto originale ma ha davvero delle buone basi, la città ricorda Hong Kong per la sua giurisdizione particolare e perché è vicina all'acqua, però avrei voluto più approfondimento. Spesso non ci sono descrizioni quindi immaginare le cose è stato più difficile, avrei voluto maggiori dettagli sulla città ma anche, e soprattutto, sulle creature che la popolano. Quello che mi sento di consigliarvi è trovare un atlante di tutte le creature marine, o legate in qualche modo all'acqua, dei vari folklori mondiali perché vengono citate di continuo. Il problema per chi non sa cosa sia un kelpie, una rusalka, una selkie e tanti, tanti altri, è che è quasi impossibile capire come siano fatti e quali siano le loro caratteristiche perché non ci sono approfondimenti.
Con questo non voglio dire che sia stata una brutta lettura, la struttura del libro c'è e anche la trama, per quanto non sia così originale, è ben strutturata. È di certo un fantasy politico perché è tutto basato su mosse e contromosse per salire al potere nel caso di alcuni, e per aiutare la popolazione a stare meglio nel caso di altri. Ma tutto ruota intorno a intrighi di natura politica e i personaggi si destreggiano in questa danza, chi meglio e chi peggio. Per questo motivo non ho apprezzato fino in fondo Nami che per gran parte del libro è davvero troppo ingenua, una ragazza cresciuta con tantissimi privilegi che poi si trova inevitabilmente a seguire i giusti ideali ma gestiti in modo sbagliato. Invece Mira e Serena mi hanno convinta di più, Mira perché è una donna che ha lottato con le unghie con i denti per arrivare dov'è, è disillusa dalla situazione attuale ma ha ancora tanta passione nel fare il suo lavoro. Serena/Cordelia è un personaggio che si muove nell'ombra e tira i fili, una personaggia grigia che ha le sue motivazioni, agisce per sopravvivenza ma resterà incastrata nei suoi intrighi. Ho apprezzato che nonostante ci siano personaggi maschili che detengono il potere, i pov siano tutti femminili, però questo porta un po' avanti lo stereotipo che le donne agiscono sempre nell'ombra alle spalle di "grandi uomini", in questo senso quella che apprezzo di più è Mira che si discosta dalla sua controparte maschile e non ne è succube come Nami e non agisce da burattinaia come fa Cordelia. Nonostante i personaggi non siano sempre maturi, è un fantasy adult e lo trovo coerente per via di alcune scene e soprattutto per la struttura narrativa, la parte più importante è comunque il messaggio non troppo di fondo che vuole trasmettere. Abbiamo infatti tematiche ambientali che riguardano l'inquinamento, ma non mancano anche critiche al classimo, alla ghettizzazione, alle difficili condizioni che le persone nei flussi migratori si trovano ad affrontare, discriminazione e tanto altro. Tutti temi attualissimi che vengono trattati molto bene, anche se non originalissimi sono comunque chiari e non banalizzati.
L'autrice è anche stata bravissima a creare dei personaggi che sono dei perfetti manipolatori, lə lettorə se ne accorge ma i personaggi nel libro no e questo è un esempio lampante di quello che sono in grado di fare individui di questo genere, però sa creare anche personaggi positivi come Eun, una bibliotecaria che spero ricoprirà un ruolo più centrale nei prossimi libri. Purtroppo i pov si alternano tra Cordelia, Mira e Nami e la cosa mi ha un po' confusa a volte (soprattutto perché spesso si alternano nello stesso capitolo), questo ci permette di seguire tre storyline diverse ma allo stesso tempo lascia poco spazio ai personaggi secondari.
Tutto sommato la promuovo come lettura, non è adrenalinica ma più strategica e si prende il suo tempo, però non mi è pesato, ogni tanto servono quei fantasy che ci fanno un po' rallentare e per me è successo con Fathomfolk.

Ringrazio moltissimo NeoN libri per aver potuto leggere il libro in anteprima.

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Sono molto felice di aver letto questo libro in anteprima con ambientazioni marine e personaggi fuori dal comune che ci porta in un mondo nuovo e mai scontato.

"Nessuno nasce sapendo già cosa fare lo impara durante l'esperienza mediante gli errori."

Mira (mezza sirena e mezza umana) viene promossa a capitana della guardia di frontiera,cercherà di imporre i suoi pensieri soprattutto nel consiglio dove c'è anche Kai (drago acquatico) che è il suo ragazzo. Guadagnare la fiducia degli umani sarà molto difficile soprattutto perché c'è un gruppo di ribelli che incitano alla violenza. La nostra protagonista cerca di farsi spazio in un mondo che non le appartiene e cerca in tutti i modi di fare del suo meglio sia per il suo popolo, che per la sua famiglia infatti si prende cura di sua madre cercando in tutti i modi di salvarla,ma il peso della responsabilità e le questioni da risolvere aggravano il tutto..Questo è un peso troppo grande per questa ragazza? Lo scoprirete leggendo infatti io ho amato molto il rapporto tra Mira e Kay perché anche se hanno due posizioni molto diverse,il loro amore cerca di riunirli e di superare l’insuperabile.
Questi due personaggi dovranno mettercela tutta per superare i problemi,uno dei problemi che porterà scompiglio è Nami la sorella di Kay,anche se spinta a fare sempre la cosa giusta purtroppo si ritroverà con un gruppo estremista che invece della sua amicizia vogliono altre cose,e faranno di tutto per ottenere quello che desiderano.
La scrittura è dettagliata e molto curata,ci troviamo in un mondo dove gli umani inquinano riversando tutto sull'oceano ed il popolo degli abissi si sposta alla ricerca di una via d'uscita da questa situazione, le manovre politiche che animano questo romanzo ci portano sotto e sopra la superficie dell'acqua,nascondendo i segreti e le macchinazioni dei vari personaggi che popolano questo libro, colpi di scena con abili truffatori pronti a tutto per accaparrarsi un pezzo di mare.

Nel complesso è un fantasy incentrato sul rapporto tra umani e la popolazione degli abissi tanto vicini ma così lontani,la politica è il fulcro di tutta la vicenda e i suoi personaggi cercano di andare avanti e tenere a bada tutti i problemi che si possono presentare, sino a quando non si superano alcuni limiti e infatti da qui molti personaggi dei vari gruppi non sono per niente contenti e ci sarà parecchio movimento,questo solleciterà le rivolte per avere i propri diritti e un mondo in cui vivere in pace.
Mi sono piaciuti parecchio anche i personaggi che sono abbastanza caratterizzati e li riconosci dopo alcuni capitoli, mi piace molto il rapporto che hanno tra di loro e le varie cose che affrontano insieme, si percepisce l'umanità di questi personaggi che ovviamente non sono umani ma i loro pensieri,i sentimenti e i loro modi di affrontare le cose li rendono molto umani.

Quindi se avete amato la sirenetta, gli intrighi, i loschi affari politici e le ambientazioni marine che vi faranno sognare,questo è il libro che fa per voi.

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3.5✨
Con Fathomfolk, Eliza Chan descrive, tramite atmosfere fantasy, una situazione di radicata disuguaglianza in una comunità divisa tra esseri umani e creature degli abissi, dove queste ultime vengono sfruttate e guardate con diffidenza. Mira e Nami, una mezza sirena e un drago, cercano di cambiare queste dinamiche, la prima dall’interno, mentre l’altra con un approccio più radicale, unendosi ad un gruppo di ribelli.
La storia è narrata in terza persona e segue tre punti di vista differenti, le protagoniste si differenziano molto per obiettivi, che fanno di tutto per perseguire, ognuna con le proprie motivazioni; è dunque possibile immedesimarsi in ciascuna di esse. La componente romance è per lo più assente, e per quel poco in cui è presente non è un elemento portante della storia, pur conferendole un valore aggiunto.
La stile è molto descrittivo, permettendo di visualizzare il mondo immaginato dall’autrice ed immergersi a pieno nell’ambientazione; sono evidenti infatti le ricerche svolte, soprattutto sulle numerose specie di creature che abitano gli abissi, mutuati dal folklore o dalla mitologia popolare di paesi differenti.
Sebbene il world building sia uno dei punti di forza indiscussi del romanzo, la trama impiega un po' a decollare. La prima parte è dedicata principalmente alla costruzione del mondo e all'introduzione delle dinamiche sociali e politiche, ma una volta superato questo iniziale momento di ambientazione, la storia cattura il lettore con una serie di colpi di scena.
Per quanto riguarda i personaggi, se le tre protagoniste sono complesse e ben sviluppate, anche se richiedono un po' di tempo per essere pienamente comprese, al contrario, i personaggi secondari risultano spesso stereotipati e poco approfonditi.
Tirando le somme, "Fathomfolk" è un romanzo che cattura il lettore fin dalle prime pagine, grazie ad un world building affascinante e ad una trama ricca di colpi di scena. Sebbene l'inizio possa risultare un po' lento, lo sviluppo della storia è avvincente e i personaggi principali sono ben caratterizzati. Consiglio questo libro a tutti gli amanti del fantasy che cercano una lettura originale e coinvolgente, con una forte componente sociale e politica.

Ringrazio Ne/on libri e NetGalley per avermi permesso di leggere l’ARC.

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