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Il libro conferma le mie aspettative, l'inzio è un po' lento però merita davvero. Le tematiche trattate sono attuali anche se trasportare in un mondo fantasy. I personaggi sono ben caratterizzati. Un libro che ho letto molto volentieri e consiglio.
Affascinante, scorrevole e piacevole… queste sono le prime tre parole che mi vengono in mente se penso a questa lettura. Lo stile chiaro, semplice e scorrevole della Chan, unito ad una trama veramente accattivante e le tinte orientaleggianti “Fathomfolk” una bellissima lettura.
Ad un primo colpo d’occhio può sembrare semplicemente un retelling di “La sirenetta”, ed effettivamente è da qui che si parte, ma con molto di più, riflessioni sul rispetto ambientale, sulla discriminazione raziale e sugli estremismi… ma anche un profondo messaggio di speranza, che negli ultimi capitoli mi ha portata persino a piangere.
Unica pecca del libro è l’inizio che - effettivamente - si mostra un po’ lento e non proprio accattivante, ma se non ci si ferma qui, si scopre veramente una perla.
Concludendo non posso che dire che si tratta di un involucro fantasy, veramente duro e crudo, che all’interno possiede molto di più, in grado di spingere il lettore a profonde riflessioni.
Mi aspetto grandissime cose dal volume successivo!
Il genere fantasy ambientato in Giappone unendo la mitologia ha preso piedi in questo periodo .
Ha molti punti a favore : 3 personaggi femminili ,capitolo brevi e una storia interessante
Unica pecca la mancanza di un glossario , amo il fatto che hanno lasciato i termini originali ma allo stesso tempo potrebbe essere un problema a chi si approccia alla prima volta a questo genere di letture e avere una paginetta a fine libro con i significati potrebbe aiutare il lettore ...
Una volta che sai il significato ogni volta che ti trovi davanti alla parola te lo ricordi
Che meravigliosa lettura! Un world building e ambientazione che ti toglie il fiato! I personaggi hanno varie sfaccettature, e ti ritrovi spesso a fermarti e pensare dal loro punto di vista. Lettura super promossa!
Oggi ho finito Fathomfalk, un bel fantasy con ambientazione asiatica e creature mitologiche fuori dai soliti schemi. I punti di vista sono tre, tutti femminili: Mira, Nami e Cordelia. La scrittura è molto scorrevole, descrive bene i sentimenti dei personaggi e ti permette di capire le loro scelte, anche quando sono sbagliate. I capitoli sono brevi e non si dilunga mai in descrizioni noiose e inutili. È riuscito a intrattenermi, coinvolgermi e emozionarmi, quindi aspetto con ansia il seguito (che spero ci sia!). L’unico consiglio che mi sento di dare a Ne/oN è quello di aggiungere un glossario con la descrizione delle creature mitologiche e/o magiche quando capitano culture fuori dall’ordinario.
I temi trattati sono importanti e attuali, quali il razzismo, l’integrazione di razze e culture diverse nello stesso Stato, l’estremismo che da qualunque parte arrivi non fa mai bene.
Una lettura che mi ispirava da matti ma che, ahimè, si è rivelata un po’ noiosetta.
All’inizio pensavo fosse perché dovevo entrare in confidenza con il setting -soprattutto politico- della storia, ma in effetti non ho empatizzato più di tanto nemmeno con i personaggi. Altra piccola pecca: ci sono tanti termini lasciati non tradotti (il che va benissimo, è una “critica” all’autrice) che sono impronunciabili, il ché mi ha impedito una lettura scorrevole.
Do 3 stelline perché l’idea di base era carina ma, a mio parere, poteva essere gestita un po’ meglio.
Un fantasy politico, direi distopico, con un ottimo worldbuilding, ma personaggi principali leggermente deboli.
Tiankawi è una città semi-galleggiante (o semi sommersa, a seconda dei punti di vista) in cui il popolo degli umani e il popolo degli abissi sono costretti a convivere. La discriminazione contro i salati è tale che la maggior parte del popolo degli abissi vive in dei ghetti dalle condizioni pessime, e cerca di sopravvivere come può, mentre gli umani, facoltosi e detentori praticamente del potere assoluto, li guardano dall'alto in basso, li sfruttano e li temono. Li temono così tanto che hanno creato dei braccialetti per limitarne i poteri (e non solo).
La lotta politica vede tre principali protagonisti: i Riflussi, estremisti del popolo degli abissi, che faranno di tutto per portare avanti la loro rivoluzione; Kai, l'ambasciatore del popolo degli abissi, costretto a scendere a compromessi per poter continuare a lottare per i diritti del suo popolo, e Mira, la sua compagna mezza sirena, il diversity token all'interno delle fila della polizia di frontiera, di cui è capitana, e alla quale viene affidato uno dei tre punti di vista della narrazione.
Ai Riflussi si rivolgerà Nami, sorella di Kai e prototipo dell'adolescente ribelle che sbaglierà tutto prima di scoprire le amare verità nascoste dietro alla sopravvivenza della città, agli intenti dei Riflussi e soprattutto, dietro alle sue stesse convinzioni. A lei è affidato il secondo punto di vista della narrazione.
L'ultimo POV appartiene a Cordelia, una strega del mare dalla doppia vita con il solo scopo di fare il proprio interesse (e quello della sua famiglia, principalmente di sua figlia). Personaggio leggermente contorto, doppiogiochista, ma che tra tutti riesce ad essere forse il più interessante.
Il ritmo della narrazione è, in generale, lento, con alcuni punti in cui i dialoghi perdono leggermente il filo logico, passando di palo in frasca.
La traduzione, però, è fantastica.
Fathomfolk è un romanzo fantasy che uscirà a settembre per la neonlibri , ho avuto modo di leggere in anteprima l’ARC rilasciata su NetGalley.
Il punto di forza, e non di poco,
di questo fantasy è senza alcun dubbio il suo worldbuilding.
Il mondo in cui si muovono le diverse protagoniste (Mira, Nami e Cordelia) è popolato da umani e creature acquatiche ispirate a un mix di folklore orientale e occidentale. Sirene, draghi d’acqua e streghe marine camminano tra le pagine e il punto è proprio qui. La convivenza tra tali creature, soprattutto con gli umani, non è semplice. Anzi. Le divergenze tra loro portano a situazioni di razzismo e discriminazione, punti focali della storia.
Le tematiche politiche e sociali si intrecciano anche a quelle ambientali. Infatti, l’inquinamento non è da sottovalutare in un mondo in cui le creature acquatiche devono sopportare luoghi contaminati capaci di scatenare malattie come il marciume branchiale (aspetto che ho apprezzato molto).
L’attualità di tali tematiche, dunque, è ben amalgamata a un contesto fantasy originale e descritto alla perfezione.
I personaggi, inoltre, rispecchiano il substrato sociale, ognuno di loro vive situazioni intense e particolari, difficili e ostili.
Le descrizioni sono eccelse. Sono riuscita ad immaginare ogni angolo di Tiankawi, come se mi trovassi lì, come se fossi un abitante dell’incredibile città costruita dall’autrice. Ho amato questa sensazione di totale immersione.
Tuttavia, non posso dirmi completamente soddisfatta. O meglio, lo sono a metà.
La prima parte della storia risulta molto introduttiva. Al di là delle atmosfere e del meraviglioso contesto, la narrazione non mi ha coinvolta come avrei sperato. Perseverando nella lettura, però, questo aspetto è cambiato perché la seconda metà del romanzo diventa più intrigante e inaspettata. La trama sboccia fino a trascinarti nella lettura.
Nonostante di base i personaggi abbiano elementi interessanti e rappresentativi, non ho empatizzato con loro, almeno non sempre e non del tutto.
Ciononostante, il finale mi ha intrigata abbastanza da volerne sapere di più.
Per chi ama immergersi nelle atmosfere fantasy delineate e trascinanti, questo romanzo è assolutamente perfetto!
Non vedevo l’ora di leggere questo libro da quando è stata annunciata l’uscita estera, complici la copertina e la trama dalle premesse molto interessanti ed intriganti.
Tiankawi è una città semi galleggiante dove umani e creature degli abissi convivono in un precario sistema gerarchico.
La discriminazione verso i salati è subito evidente, privati dei loro poteri e costretti a vivere in acque malsane rimangono ai margini della società, sfruttati e tiranneggiati.
Il tema del razzismo è sicuramente quello principale e la rabbia presente in tutte le protagoniste è il punto forte della storia.
Mi sono indignata con loro.
Mira, Nami e Serena la gestiscono in maniera diversa cercando di attuare un cambiamento, una rivalsa.
L’estremismo e il terrorismo vengono messi a confronto con la rivolta pacifica che cerca di cambiare la società dall’interno ma anche coi giochi politici più subdoli.
Purtroppo però la penna ancora immatura dell’autrice non va risaltare al meglio le loro personalità e questo non mi ha permesso di affezionarmi. Si salta da un Pov all’altro senza un cambiamento di sguardo, tranne forse che per il personaggio più grigio e subdolo della strega marina.
La questione ambientale è ben trattata e messa in contrasto con il consumismo, il bisogno di risorse e di benessere a discapito dei più deboli e dell’ecosistema.
Il worldbulding mi ha catturato immediatamente. Veniamo catapultati nelle strade affollate della città tra kelpie, kappa, draghi acquatici e sarà che sono figure del folklore asiatico che già conoscevo ma sono riuscita ad immaginarmi tutto quanto: cibi, odori, colori ecc.
Un’idea molto originale.
In sintesi posso dire che è stata una lettura piacevole. Essendo un debutto forse le troppe cose da gestire hanno penalizzato un po il risultato finale che presenta alcuni difetti di inesperienza.
#ElizaChan però è una scrittrice da tenere d'occhio con un buon potenziale.
Ringrazio tantissimo #Neonlibri e #netgalley per la copia e ricordo l'uscita del cartaceo prevista per il 4 settembre.
"Fathomfolk" di Eliza Chan è un romanzo fantasy politico ambientato nella città semi-sommersa di Tiankaw. La protagonista, Mira, è una sirena metà umana che lavora come capitano della guardia di confine, con il compito di gestire le tensioni tra umani e Fathomfolk. Al suo fianco c'è Kai, un drago d'acqua, e sua sorella Nami, un'aristocratica drago d'acqua con un carattere imprevedibile. Cordelia, una strega del mare di seconda generazione, completa il quadro dei personaggi principali, manipolando le situazioni politiche a suo vantaggio.
Mira è determinata e impegnata nel suo ruolo di capitano, cercando di promuovere riforme e ridurre le tensioni. Nami, esiliata dalla città a causa della sua incapacità di ottenere una perla di drago, si unisce impulsivamente a un gruppo estremista anti-umano, aggravando le difficoltà di Mira. Cordelia si destreggia abilmente nei giochi politici per proteggere se stessa e la sua famiglia.
Avevo grandi aspettative per "Fathomfolk", ma ho trovato la lettura faticosa a causa del ritmo lento della narrazione. Nonostante l'inizio promettente, la storia si perde in una serie di eventi poco coinvolgenti e anticlimatici. Il worldbuilding è davvero interessante e ben articolato ma viene un po' lasciato sé.
L'unico personaggio che ho trovato interessante è stato Kai, il drago d'acqua, che ha portato un po' di vitalità alla trama. Tuttavia, gli altri personaggi mi sono sembrati mediocri e spesso infantili nelle loro decisioni, a volte quasi come se non riuscissero proprio a ragionare con la loro testa. Anche se il libro è ben scritto, la caratterizzazione dei personaggi è risultata insoddisfacente e a tratti irritante.
Riconosco comunque il buon lavoro della casa editrice nella traduzione del testo e sono curiosa di scoprire altri titoli che porteranno in Italia, sperando che siano più in linea con i miei gusti.
"Fathomfolk" aveva il potenziale per essere un avvincente fantasy politico, ma è stato frenato da una trama lenta e personaggi poco convincenti. Nonostante la qualità della scrittura e della traduzione, la storia non è riuscita a catturare il mio interesse, probabilmente anche perchè non affine con i miei gusti rivelandosi piuttosto differente da quello che mi aspettavo.
Grazie a Ne/on e Netgalley per aver fornito l'arc per questo libro che attendevo con ansia come prima pubblicazione del nuovo imprint!
Il world building, anche se a tratti può risultare confuso e nebuloso, è interessante e risulta diverso dal solito, ed è uno dei punti di vera forza di questo romanzo.
Altro punto di forza sono sicuramente i temi coraggiosi come discriminazione ed ecologia, che contribuiscono a rendere la lettura attuale.
Avere diversi punti di vista è una scelta rischiosa ma tutto sommato ha funzionato piuttosto bene, anche se alcuni passaggi sono risultati affrettati e alcuni personaggi avrebbero potuto essere più approfonditi è stata una lettura piacevole e risulta scorrevole nella lettura.
3.5 stelle perché ritengo che l'autrice abbia un ottimo potenziale, anche se in questo romanzo non ho apprezzato ogni scelta.
Fathomfolk, che è un'opera prima, ha un worldbuilding affascinante in cui non manca niente (ci sono le sirene, per dire, e quelle da solo valgono una stellina) ma che, anzi, ha il difetto di abbondare in scene d'azione, colpi di scena, snodi di trama, pg che fanno cose, pg che dicono cose, pg che fanno cose mentre dicono cose quando l'unica cosa che avrei voluto sarebbe stato passare più tempo con loro per imparare a conoscerlə (perché sono tutte persone interessanti e particolari).
Se pensate di rilassarvi e seguire una piccola storia, rimarrete delusi: Fathomfolk è massimalista, Fathomfolk ha lo stesso ritmo sostenuto di un master che vuole far ruolare al suo party gli eventi di tre sessioni in una. Fathomfolk è un film di Michael Bay se Michael Bay smettesse di usare solo padri appena divorziati come protagonisti delle sue storie.
Questo approccio no vibes just plot alla storia ha faTto sì che ci abbia messo un po' ad affezionarmi a Mira, Nami, Kai, e Cordelia, ma quand0 l'autrice si permette di rallentare un po' (succede a un terzo dalla fine) e dare allə suə personaggə il tempo di provare emozioni e di farle provare a chi legge, staccarsi dalla pagina diventa quasi impossibile. (less) [edit]
DNF al 25%
Mi dispiace un sacco doverlo dire ma ho dovuto abbandonare il libro perché mi ha mandata in blocco. Aveva delle buona promesse ma un po’ sono state trattate male e un po’ veramente molto lento. Mi ispirava molto soprattutto le creature che c’erano (draghi acquatici,sirene ecc). I temi trattati molto interessanti diritti pari tra i popoli , l’inquinamento, la povertà. Il wordbuilding molto confuso. L'unica cosa che mi è piaciuta davvero sono stati Kai e Mira loro come coppia e singolarmente ma comunque non mi hanno dato la spinta ad andare avanti magri se fosse stata solo sù di loro sarei anche andata avanti ma non essendo così mi ha messo in blocco e ho dovuto abbandonarlo. Ringrazio comunque di cuore la Ne/on per avermi dato questa opportunità.
DNF al 27%
Purtroppo ho dovuto abbandonare la lettura dopo che mi ha mandata nel blocco del lettore.
Le premesse del romanzo erano buone, mi intrigavano sopratutto gli elementi fantasy non comuni in altri libri (Kappa,keplhie draghi acquatici ecc) e anche i temi del romanzo molto attuali quali diritti pari tra i popoli e i rischi dell’inquinamento.
Purtroppo ho trovato difficile affezionarmi ai personaggi trovandoli a tratti anche noiosi e inoltre ho trovato il wordbuilding molto confuso e senza un minimo di spiegazione su come si è arrivati alla realtà presente (si accenna solo a una guerra tra umani e popolo dell’abisso).
Ringrazio comunque Ne/on per la possibilità di aver potuto leggerlo in anteprima.
Ho appena finito Fathomfolk e già voglio il secondo volume. In equilibrio tra fantasy e steampunk Eliza Chan crea un meraviglioso mondo dove umani e creature degli abissi convivono non sempre pacificamente. Trattando con gentilezza i rapporti umani, la perdita e il cambiamento passando per temi più globali come la segregazione razziale, le rivolte violente e gli "intrighi di palazzo" Fathomfolk è un mondo ricco di sfumature in cui spero di immergermi nuovamente presto!
Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC
la quarta stella per la coraggiosa (agghiacciante) scelta delle tematiche essendo questo un fantasy politico che parla (con eleganza) di razzismo, classismo, disuguaglianza, sfruttamento ed ecologia ( Frank Herbert dopo 59 anni sentiamo ancore l'eco del tuo Dune )
La quinta solo per alzare l'asticella, ingiustamente bassa
TRAMA:
in un mondo devastato da guerre, innalzamento delle acque e inquinamento le citta sottomarine del popolo degli abissi stanno morendo.
La popolazione marina è costretta ad intraprendere viaggi della speranza su navi che spesso non sono altro che bare galleggianti verso la semi sommersa città di Tiankawi.
Qui vivranno ai margini, legalmente privati dei loro poteri naturali, sfruttati e annichiliti da leggi repressive che porteranno alla scontata insorgenza di Brigate Estremiste con la loro spietata lotta armata.
Fino all'inevitabile rivoluzione... o all'accettazione dell'uguaglianza
ALCUNE CONSIDERAZIONI:
è stata una lettura sorprendente per questo ho letto varie opinioni prima di scrivere la mia.
Anche le recensioni sono state sorprendenti con una sequenza infinita di DNF e un conteggio bassissimo di stelline.
Sono 3 i presunti difetti che si ripetono maggiormente:
_1: già dall'inizio del libro si viene investisti da una quantità di nomi di milizie, cariche cittadine e di varie creature marine senza l'aiuto di descrizioni o glossari.
è poco piacevole ma è qualcosa che farà sorridere chiunque sia sopravvissuto alla Trilogia dello Sprawl di William Gibson e vi si può ovviare cercando su Google o avendo fiducia che l'autrice chiarirà in seguito...
o semplicemente guardando la copertina! (dove le più importanti creature son ben rappresentate) wtf 😁
_2: la caratterizzazione poco approfondita.
Personalmente ho letto questo romanzo ponendo il focus sulla città (come si è costretti a fare leggendo Perdido Street Station (New Crobuzon 1) il disgustoso capolavoro di China Miéville ) e scegliendone la società come protagonista.
(Cosa piuttosto facile con un worldbuilding del genere, limitato ma sfaccettato)
Con questa chiave di lettura i contorni sfumati delle voci narranti rientrano perfettamente nel contesto: al di là del singolo individuo ogni fazione ha la sua complessità
(E in nessun momento ho trovato sovrapponibili né somiglianti una giovane e ingenua idealista e una militare in carriera frustrata ma ancora appassionata)
Nella sinossi ho usato la parola "Brigate", l'ho fatto con cognizione, perchè ho conosciuto quello che negli anni 70 era un giovane provinciale appena arrivato in una metropoli italiana che si è ritrovato invischiato e radicalizzato dalle Brigate Rosse senza nemmeno capirlo fino a conseguenze tragiche.
Non ho apprezzato il fastidioso personaggio di Nami ma l'ho cmq trovato il più credibile
_3: il finale.
Vero punto dolente perchè non condivido, anzi, proprio non capisco come il finale possa inficiare l'intero romanzo!
Abbiamo davvero letto la stessa opera?
Dopo 450 pagine di denuncia sociale può esserci un solo finale: quello che ci dimostra, letteralmente , che ogni essere ha gli stessi diritti e la stessa intoccabile dignità perchè l'uguaglianza è universale
Lo consiglio, magari ad un pubblico adulto (nonostante i personaggi poco maturi) e magari non come lettura estiva da ombrellone
PS: Per non farsi mancare niente (e per chi è scontento delle caratterizzazioni) ci sono anche due ottime rappresentazioni di Manipolatori (da manuale) che mi faranno rabbrividire ancora per diverso tempo
Da quando vidi per la prima volta la copertina in UK attendevo con ansia di poterlo leggere in italiano. Grazie a Ne/on e Netgalley ho avuto questa possibilità e, che dire, non male! Il world building, anche se a tratti può risultare confuso e nebuloso, è interessante e risulta diverso dal solito. Avere diversi punti di vista è una scelta rischiosa ma tutto sommato ha funzionato bene. Nonostante alcuni passaggi siano risultati affrettati mentre personalmente avrei preferito un maggiore approfondimento, il libro tiene alta l'attenzione e risulta scorrevole nella lettura. Un buon esordio direi!
Un inizio lento, forse un po' troppo, ma alla fine dopo le prime cento pagine la storia inizia a prendere un buon ritmo e svela parecchie interessanti situazioni.
Plot twist abbastanza prevedibili, ma dopo tutto è iniziata questa storia come un retelling della Sirenetta o comunque ispirato alla sua fiaba e da lì preso uno sviluppo interessante inglobando anche la mitologia cinese.
Personaggi carini, non spicca nessuno tra gli altri, diciamo che le dinamiche potevano rivelare molto più di quello che vediamo, dando troppe cose per scontate (anche per quanto riguarda il mondo in cui vivono) e lasciandoci con più domande che risposte. Sarebbe stato anche tanto utile una sorta di glossario alla fine del volume così da comprendere il significato di moltissimi termini che vengono usati ma che non vengono spiegati.
Alla fine è un po' come iniziare una trilogia di film partendo dalla fine del secondo.
Per il resto, le ultime cento pagine mi hanno talmente presa da averle divorate.
Devo ammettere che sia la copertina che la trama mi avevano ispirato fin da subito, quindi non immaginate la gioia dell’aver ottenuto la copia arc. Tuttavia, durante i primissimi capitoli ho fatto un po’ fatica ad entrare nella storia, a comprendere le dinamiche e ad inquadrare i personaggi.
Man mano che andavo avanti, però, la storia ha iniziato a coinvolgermi sempre di più, fino a che mi sono addirittura commossa.
Il romanzo, infatti, ha secondo me due grandi punti di forza: le creature e il sistema magico da un lato, e la trama dall’altro.
Ho particolarmente apprezzato le creature marine di ispirazione mitologica e folkloristica, che ben si integrano con il contesto di una società semi contemporanea ma che mantengono tutte le caratteristiche di creature leggendarie. I loro poteri, le loro capacità sono affascinanti e intriganti.
La trama mi ha particolarmente colpita: dopo essere entrata finalmente nel vivo della storia, mi sono resa conto di quanti punti in comune avesse con la realtà; la discriminazione, la prevaricazione di una comunità su un’altra, il desiderio di vendetta che fagocita il bisogno di giustizia… sono solo alcuni dei punti fondamentali di questa trama. Un popolo, quello dei “salati” che viene considerato di serie B, che viene sempre ostracizzato, considerato inferiore, che viene discriminato. Ciò ricorda tantissimi eventi che accadono tutti i giorni e questo mi ha permesso di empatizzare con i personaggi.
Ve lo consiglio? Sì, io sono contenta di averlo letto, anche se ci ha messo un po’ ad ingranare. Mi è piaciuto abbastanza da voler leggere anche i sequel.
Prima volta che mi cimento in un fantasy dai sapori orientali e marini. Leggendo la trama ero molto curiosa di scoprire più nel profondo questo libro. L'autrice è riuscita a portare temi importanti come la discriminazione, l'inquinamento...
Leggendo le recensioni in inglese mi sono accorta che è riuscito a dividere perfettamente a metà l'opinione dei lettori, io in questo caso l'ho apprezzato ma nemmeno troppo. Molte persone non sono riuscite nemmeno a finirlo. Io posso dirvi che risulta molto macchinoso, a mio parere 3 punti di vista in questo caso sono troppi. Le prime 200 pagine del libro praticamente inutili, anche io avrei voluto abbandonarlo. Una nota positiva va al worldbulding che è stato eseguito con maestria e nei minimi dettagli. Il personaggio di Kai è l'unico che salvo e quindi il mio preferito. Ma quindi lo consiglio? Se vi piacciono i fantasy che iniziano piano e poi diventano ricchi, se vi piacciono le tematiche forti, se vi piace il mondo marino e la cultura orientale questo è il libro che fa per voi.