Member Reviews

Ringrazio ancora la ne/on per questa occasione in cambio di una recensione onesta. Allora la trama mi ha spinta a richiedere questo arc, però ho dovuto abbandonarlo perché per quanto a me sia piaciuto il contesto storico l'ho trovato abbastanza lento. Per quanto la traduzione mi sia piaciuta

Was this review helpful?

libro totalmente fuori dalla mia confort zone e che mi ha lasciata piacevolmente stupita!
Fin dalle prime pagine mi sono sentita rapita da questa storia, Mary la protagonista, meglio conosciuta come Mark ha sempre vissuto nei panni di un maschio. Fin da piccola la madre le ha insegnato a nascondere la sua vera identità, per lei era normale fare lavori da uomini. Mi ha impressionato la sua vita, ha vissuto su una nave per moltissimi tempo, bravissima a non farsi scoprire ed è stata la parte del libro che mi è piaciuta di più. Quando cambia e si arruola nell' esercito il libro prende una piega a mio avviso un po' più macabra, ho trovato questa parte un po' piatta, quasi come le la protagonista non fosse più lei.
Grandioso invece il finale, molto più emozionante.
La scrittura di Francesca de Torres è un saliscendi di emozioni, descrive la Mary in modo duro e crudo ma questo mi ha permesso di entrare in empatia con la protagonista. Leggere del suo amore verso le persone che la circondano, la naturalezza con cui prova attrazione verso il suo stesso sesso mi ha completamente rapita.

Was this review helpful?

Quando ho visto l’annuncio di #neonlibri della futura pubblicazione di questo libro era felicissima! Mi aveva attirato già dalla sua versione in lingua originale, ma onestamente non sapevo bene cosa aspettarmi. Insomma, sembrava un salto nel vuoto preceduto da un sentiero misterioso…

Ma ne è valsa la pena, perché abbiamo davanti la storia singolare quanto profonda di Mary Read. La storia di una ragazzina costretta a fingersi il defunto fratellino e costretta ad una vita che non sente propria, a dover stare nei canoni delle aspettative altrui. A cosa condurrà una vita simile? Sicuramente al desiderio di libertà e di togliersi di dosso il pesante mantello del costante senso di inadeguatezza. Ma come farlo?

«𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒔𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒎𝒊 𝒉𝒂 𝒄𝒂𝒎𝒃𝒊𝒂𝒕𝒂 𝒆̀ 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒂 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒎𝒂𝒓𝒆. 𝑷𝒐𝒕𝒓𝒆𝒊 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒂 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂, 𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒓𝒆𝒊 𝒇𝒂𝒓𝒍𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐 𝒏𝒆𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒂 𝒗𝒆𝒏𝒊𝒓𝒆. 𝑴𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒂𝒓𝒐̀ 𝒎𝒂𝒊 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒂 𝒖𝒏 𝒎𝒂𝒓𝒊𝒏𝒂𝒊𝒐.»

All’inizio ci prova arruolandosi nella Royal Navy, passando dall’esercito, ma solo all’interno di un altro ruolo lei inizierà a sentirsi davvero se stessa. Quale? Abbandonando le rigide realtà precedenti, avrà modo di esprimersi al meglio come pirata. E non una semplice, ma tutto il mondo imparerà a conoscerla come la più famosa pirata donna della storia. E potreste aver sentito questo nome pure voi, perché si, la nostra Mary è un personaggio storico realmente esistito, e questo rende la lettura ancora più interessante.

Al di là della trama ricca, con colpi di scena, avventura, ambientazioni suggestive e un nostalgico tuffo nel passato. La parte più intrigante è la figura di Mary stessa. Una ragazza e poi una donna costretta in confini che non le appartengono, snaturata del suo vero io, ma che poi ha trovato la forza di emergere e sfidare coloro che l’hanno ridotta all’ombra di se stessa, ma anche dell’andare contro le norme sociali del ‘700. Perché si, lei riesce ad abbattere quelle regole che impongono ad una persona di essere inserita in una determinata categoria: non può essere donna ma non è neanche uomo. È anche alla sua amante, Anne, che riusciranno nell’intendo.

Un urlo alla libertà, al sentirsi se stessi e bene all’interno della propria pelle… un romanzo storico ma anche di formazione. Una storia lenta, graduale, ma quanto mai più attuale e moderna. Un racconto attento ai dettagli e con un occhio particolare alla storia dell’epoca, con uno studio dedicato anche alla realtà marinaresca del caso.

Quindi, non mi rimane che avvisarvi che non si tratta di una storia tutta suspense e azione, ma un libro intenso da cui trarre molti insegnamenti. Proprio per questo sa distinguersi e vi invito a dargli un’opportunità.

Was this review helpful?

𝓢𝓪𝓵𝓽𝓫𝓵𝓸𝓸𝓭 - 𝓢𝓪𝓷𝓰𝓾𝓮 𝓼𝓪𝓵𝓶𝓪𝓼𝓽𝓻𝓸" 𝓭𝓲 𝓕𝓻𝓪𝓷𝓬𝓮𝓼𝓬𝓪 𝓓𝓮 𝓣𝓸𝓻𝓮𝓼

"Nessuno mi ha mai dato nulla. Neppure un nome: ho dovuto vivere dentro a quello di mio fratello, (…). Prendo perché il mondo mi ha insegnato a prendere. (…) Ora sono una pirata: ladra e bandita e forse ass@ssina. Forse sono diventata ciò che sono sempre stata."

Plymouth, 1685
Una bambina nasce mentre il suo fratellastro muore ed allora, così come deciso dalla madre, Mary diventa Mark. Impara a nascondere il segreto del suo corpo e poi, allo scoppiare della guerra, si arruola nella Royal Navy, alla ricerca della propria libertà. Diventa marinaio e poi moglie, riappropriandosi del nome Mary, ma il richiamo del mare è forte e la vita coniugale diventa per lei un’altra stretta gabbia. Nell’ultima fase della sua vita diviene quello che era destinata ad essere sin dal principio, una pirata. Nella ciurma di Jack Rackman, Mary trova se stessa, la sua completezza e consapevolezza e "Saltblood" ci racconta tutta la sua storia.

"Per anni mi sono sentita una clandest|na nella mia stessa vita. Ma il mare mi ha insegnato questo: ogni singolo giorno che mi è stato concesso, è stato mio."

"Saltblood" è la ricostruzione storica della vita di Mary Read che, assieme ad Anne Bonny, furono due famose pirate dell’Età dell’oro della pirateria. L’autrice ha svolto un bellissimo lavoro nel ricercare (e ricostruire) le poche informazioni su queste due figure storiche. La storia ci viene narrata da Mary stessa che, ormai in prigione, attende la sua condanna. La lettura, in alcuni momenti, può risultare ripetitiva e lo stile del libro (molto asciutto) potrebbero non piacere a tutti ma io personalmente ho trovato questo libro molto affascinate.
La storia di Mary è la storia di una ricerca di se stessi, oltre i limiti che ci impone il corpo ed il genere. ❤️

"Ho conosciuto il mio corpo per quello che è, e ho lasciato che amasse là dove ha trovato amore."

Un Grazie a @neonlibri per l’Arc in anteprima!

Recensione a cura della pagina Instagram @about.sonate 🌷

Was this review helpful?

Ringrazio Ne/oN Libri e Netgalley per questo arc.

Saltblood di Francesca De Tores è un romanzo storico che cattura fin da subito con la sua trama avvincente e il fascino di un’epoca lontana. La storia segue la vita di Mary, una ragazza costretta a vivere una doppia esistenza, travestendosi da uomo per raccogliere l’eredità del fratellastro morto. Da qui, Mary intraprende una serie di avventure che la portano a vivere esperienze straordinarie, culminando nella sua trasformazione in pirata.

Ciò che ho apprezzato di più del libro è la sua capacità di tenere incollato il lettore. La scrittura è fluida e scorrevole, rendendo la lettura piacevole e intrigante. La vita di Mary è narrata con tale vividezza da spingerti a proseguire per scoprire cosa le accadrà. Ogni fase della sua vita, dall’essere al servizio di una nobildonna francese fino alla sua vita in mare, è ricca di dettagli e trasporta il lettore in un viaggio emozionante attraverso i mari del tardo XVIII secolo.

Tuttavia, nonostante la scrittura coinvolgente e la trama affascinante, ho avvertito una certa insoddisfazione verso il finale. Il libro, per quanto avvincente, sembra mancare di un climax soddisfacente. Alla fine della lettura, mi sono trovata a chiedermi: "E adesso? Finisce così?". È come se ci fosse stata una promessa di qualcosa di più, di un crescendo finale che, però, non si è concretizzato. Questo senso di incompletezza è stato un po' deludente, e ha leggermente sminuito l'esperienza complessiva del libro.

Capisco che, essendo un romanzo storico basato su fatti realmente accaduti, l'autrice abbia dovuto rispettare la verità storica, e ciò probabilmente ha limitato le possibilità di un finale più intenso. Nonostante ciò, mi sarebbe piaciuto vedere un'interpretazione che offrisse un po' più di soddisfazione narrativa.

In conclusione, Saltblood è un libro che merita di essere letto, soprattutto per chi ama i romanzi storici e le storie di avventura. La narrazione avvincente e la rappresentazione di un personaggio storico così affascinante come Mary Read rendono il libro degno di nota, anche se lascia con un leggero desiderio di un epilogo più appagante. Per questo motivo, gli do tre stelle su cinque: un romanzo che consiglio, ma con una piccola riserva sul finale.

Was this review helpful?

Saltblood di Francesca De Tores è un romanzo storico che, a breve, il 4 settembre, uscirà nelle librerie italiane.
Il libro narra della straordinaria vita di Mary Read, un personaggio realmente esistito nell’epoca d’oro della pirateria, e delinea la sua storia dall’oscura e segreta nascita alla morte in prigione.
Mary Read nel ‘700 sfida, dapprima costretta e poi volontariamente, le norme del binarismo di genere per costruire una vita che potesse chiamare sua: da piccola è forzata e fingersi il fratello deceduto Mark, per attingere ai risparmi della nonna, e in seguito da adolescente sarà mandata a servire una ricca signora.
La sua identità, il suo corpo e la sua intera vita è qualcosa che non ha mai potuto scegliere e che non le appartiene, finché
le cose cambiano quando l’Inghilterra entra in guerra e Mary/Mark prenderà per la prima volta una decisione e si arruolerà nella marina.
Da questo momento M. si riscopre: non è pienamente una donna ( mai le è stato concesso di esserlo), non è pienamente un uomo ( il suo corpo afferma il contrario) ma è un marinaio… è ciò che ha compreso di essere e che sarà fino al suo ultimo respiro.
Dalla marina in seguito passerà all’esercito e in seguito alla pirateria, dove la storia la conoscerà come la più famosa pirata donna insieme alla sua amante, Anne Bonny.
Se non vi avesse già attirato la trama, ricca di colpi di scena e avventura, dovrebbe senza dubbio farlo la protagonista, Mary, un personaggio di cui molti avranno sentito parlare, ma che grazie a questo libro è possibile riscoprire e approfondire grazie alle sue stesse parole.
Lo stile di scrittura immaginifico, la narrazione in prima persona e il pacing incalzante ( ma che si prende anche delle pause per riflessioni e descrizioni) aiuteranno senza dubbio il lettore ad appassionarsi alla storia e tifare per la sorte dei diversi pirati presenti tra le coste delle Bahamas.
Il punto forte del romanzo sono la protagonista e l’approccio moderno ( nonostante sia ambientato nel 700) alle questioni di genere e al ruolo della donna nella società, il che rende il romanzo interessante e una lettura fondamentale per chiunque, non solo chi apprezza le storie di pirati.
Consiglio vivamente la lettura perché sono certa che vi appassionerà e che sarà una storia che porterete sempre nel cuore!

“La cosa che più mi ha cambiata è stata andare per mare. Potrei ancora passare da donna, e potrei farlo di nuovo negli anni a venire. Ma non sarò mai altro da un marinaio.”

Ringrazio Ne/On libri e NetGalley per questa meravigliosa opportunità.

Was this review helpful?

Ringrazio per l'ARC in cambio di una recensione onesta.
Preso questo libro un po' di impulso in quanto non mi è capitato quasi mai di leggere romanzi storici ma l'epoca d'oro dei pirati mi ha sempre incuriosito e quindi ho deciso di provare lo stesso.
La narrazione in prima persona di Mary scorre abbastanza bene malgrado il ritmo abbastanza lento, soprattutto nella seconda metà.
Non sono esperta di romanzi storici ma mi è sembrato abbastanza realistico senza però sembrare un libro di storia.
Una cosa che non mi aspettavo è che non siamo arrivati a Nassau prima della metà del libro circa e questo mi ha fatto sembrare questo libro molto più lungo di quello che dovrebbe.
Arrivati nel fulcro della storia dove seguiamo le imprese di Mary, Anne e Rackam purtroppo a causa del tempo che ci abbiamo messo per arrivarci e della narrazione a tratti un po' passiva ho un po' perso l'interesse.
Sono comunque soddisfatta di averlo finito e ci sono stati vari momenti molto godibili ma in generale ammetto di avere un po' sofferto e di essere stata tentata ad abbandonarlo qualche volta.
Secondo me non è un brutto libro ma più adatto a chi non disdegna una narrazione lenta e una caratterizzazione implicita.

Was this review helpful?

Ringrazio Ne/on per la possibilità di leggere questo titolo in anteprima, ma purtroppo non sono riuscita a concludere la lettura.
Le premesse sono interessanti e lo stile dell'autrice, anche in traduzione, è tagliente e interessante, ma la storia tarda a ingranare davvero troppo per i miei gusti e mi sono fermata al 30%. Fino al punto dove mi sono fermata il libro non era che un susseguirsi di eventi per avanzare nel tempo e avvicinarsi alla trama vera e propria, ma non è stato interessante abbastanza da farmi concludere la lettura.

Was this review helpful?

A metà tra il romanzo storico e la biografia Saltblod racconta la vita di Mary Read, la celebre piratessa della ciurma di Jack Rackham, e della estenuante ricerca della sua identità. Nata Mary, ma cresciuta Mark...Saltblod ci costringe a chiederci se la nostra identità sia determinata da come siamo nati o da come ci presentiamo al mondo. Un romanzo inaspettatamente introspettivo che nonostante il ritmo non adrenalinico sa farsi apprezzare per la sua profondità e la sua prosa fluida

Was this review helpful?

Benvenuti in una nuova puntata di Pillow Chronicles (la rubrica mensile in cui leggo un genere diverso dal fantasy adorato)!
Il protagonista di oggi è Saltblood di Francesca De Tores edito @neonlibri, di cui avevo richiesto la copia arc in anteprima su NetGalley! Ringrazio, infatti, la CE per avermi fatto piangere come una dannata sul treno e per aver fatto preoccupare il tipo difronte a me, tanto che alla domanda “è successo qualcosa?”, spiegargli il libro è stato motivo di un’altra ondata di lacrime…
No, seriamente, grazie mille per l’opportunità e soprattutto per l’iniziativa! 💪🏻🫣

Avevo letto l’anteprima del magico “Libro dei Libri” di questo volume e ne ero rimasta particolarmente colpita perchè, sin dalle prime pagine, lo stile di scrittura mi aveva portato a divorarlo, tanto che arrivata alla fine avevo pensato "cavolo, è già finito!", motivo per il quale ho fatto richiesta del mio primo arc 😏

Ispirato ad una storia vera, Saltblood racconta la vita di Mary Read, diventata Mark, che lotta contro il suo corpo femminile, per diventare - metaforicamente e con un sacchetto di fagioli - quello del suo defunto fratello. Prima valletto, poi marinaio, poi soldato della fanteria, poi donna e moglie ed infine pirata, la storia di Mary ti avvolge come solo il mare può fare 🌊

La sua storia si intreccia a personaggi che, se avete visto Pirati dei Caraibi, conosciamo sotto altri nomi. Nel libro, infatti, Mary si unisce alla ciurma del capitano “Calico Jack” da cui la saga cinematografica ha preso ispirazione per il personaggio di Jack Sparrow. Questi piccoli-mini dettagli hanno accesso la mia curiosità storica e mi hanno fatta immergere a pieno in questo volume (ho imparato anche tutti i nomi delle parti di una nave, se vi può interessare)🙃

Devo essere sincera, per scrivere questa recensione mi sono ritrovata senza parole, perché cercare di descrivere quello che ho provato leggendo mi dava l’impressione di sminuire il vero significato e le sensazioni che ho avvertito.
Per citare il libro “Come posso rendere a parole il mare, o il canto delle navi? […]. Quali parole potrebbero raccontare questa verità?”🥹

Parlare di romanzo storico, secondo me, è molto riduttivo in quanto, questo romanzo, è una vera e propria storia d’amore: l’amore per la vita, per il concetto di identità, per la sopravvivenza, per la scelta di un corvo e, soprattutto, per il mare, per quello che ti dà e quello che ti toglie 🐙

Mi sono ritrovata più volte durante la lettura ad emozionarmi per piccole frasi, sentirmi triste per quello che stava succedendo o in panico in scene decisive.
Non è un libro semplice e non è un libro per tutti (non lo dico per scoraggiarvi ma per farvi capire la forza e la complessità dietro questo volume), perché non volendo tratta temi profondi ed importanti, non solo per un’Inghilterra del 1700 ma molto attuali 🔥

Le ambientazioni hanno la particolarità di farti percepire tutto lo sporco, la salsedine e il profumo di pelle scottata dal sole. Ho apprezzato tantissimo che l’autrice ti faccia vivere il libro proprio come un vero e proprio diario di bordo, come se Mary fosse al tuo fianco mentre racconta la sua vita. E che vita… a pensare che lei ha visto continenti, ha vissuto più di una guerra, è fuggita con la sua ciurma di pirati, ha imparato che la vastità del mare è solo relativa e che la vita non appartiene a nessuno 😱

Il finale mi ha, come avrete potuto immaginare dall’inizio di questa recensione, distrutta (anche se dovevo aspettarmi quello che succedeva dall’inizio). Quindi non mi resta che dirvi che questo libro appartiene a noi lettori, come Mary appartiene al mare ed io, non posso che ritenerlo SUPER APPROVATO 😌

Martina di @leggosemprealetto 🛌✨
Ps. Prossimamente ci sarà un post IG dedicato 👀

Was this review helpful?

Recensione di Manu
Con questa recensione, diamo il via a quella che speriamo diventi una lunga collaborazione con la nuova casa editrice parte della Edizioni e/o, fondata da due vecchie conoscenze della Oscar Vault, la Ne/oN.

Questa prima lettura è stato un affascinante viaggio nella vita di una donna, realmente vissuta, quasi un romanzo d’avventura. Se avete letto (o visto Black Sails) di pirati, è facile che molti nomi presenti non vi risulteranno proprio ignoti.

Mary è il nome con cui nasce ma per consentire alla madre di continuare a prendere il denaro del figlio morto, ne prende il nome e, da quel momento diventa Mark. La sua parte femminile viene messa in un angolino del suo cervello e così va avanti per molti anni.
Sempre come Mark va a lavorare al servizio di una vedova, almeno fino a quando, sempre sotto mentite spoglie, sceglie di lasciare il lavoro, con grande disappunto della madre e si imbarca come marinaio per Sua Maestà britannica.
La vita a bordo della nave non è certo facile, perché è circondata da uomini che non sono damerini, ma Mary è da sempre abituata a nascondere la sua vera persona, così con qualche stratagemma e un po’ di fortuna, riesce a instaurare un buon rapporto con il Capitano e la sua ciurma pur con qualche difficoltà.
La guerra impazza e per Mark è diventato normale fare la sua parte, sia in mare sia a terra. È difficile fare amicizia ma lei oramai si è ambientata anche se a volte sente il bisogno di essere se stessa tanto che qualcuno se ne accorge e la convince a lasciare la Marina per accasarsi.
Tra un matrimonio finito, un richiamo del mare a cui non riesce a dire di no, scoprirà cose di se stessa che non sapeva e finisce addirittura per diventare pirata, fino alla fine dei suoi giorni.

cit. Ricorda che la mia vita non mi ha mai abituata a ricevere quello che desidero: e io sono diventata brava a trovare la felicità dove posso. Siamo di nuovo in mare, di nuovo pirati. Se ho l’amicizia di Anne, e niente di più, non è cosa da poco, giacché la sua amicizia è tanto generosa quanto ogni altra parte di lei. Né disdegno l’amicizia di Jack. fine cit.

Un romanzo che mi ha conquistata, nonostante non sia stato proprio come me lo aspettavo all’inizio, ovvero un po’ più incentrato sulla parte piratesca e la sua amicizia affettuosa con Anne, per capirci.

La prima parte ci fa conoscere una bimba costretta a mentire ai nonni, a comportarsi come il fratellino morto di malattia. È abituata a essere Mark, la sua stessa madre l’ha costretta a recitare una parte tanto che con la crescita, non sa più chi è davvero e questo si riflette anche nelle sue relazioni affettive.

Una ragazza e poi giovane donna che si permette dopo molti anni di essere Mary, mentre infuria la battaglia, tra un raro momento di quiete e la paura di perdere la vita, sente un legame profondo con un suo collega e decide di lasciare la divisa per fare la moglie. Peccato che il destino non sia mai dalla sua parte.

Una donna coraggiosa, si abitua in fretta, se la sa cavare e ha imparato a sue spese ad alzare le mani se necessario. Leale, schietta, empatica quando serve, non ha mai avuto l’affetto di una madre, non sa cosa significhi avere una famiglia e lei stessa pur provandoci fallisce.

Ho trovato molto belle le parti introspettive, anche se forse la prima un po’ ripetitiva nel concetto che non si può permettere di essere Mary ma solo Mark e che per la madre sarà sempre è solo la sostituta del figlio morto.
Dopo che si arruola nella Marina invece le cose iniziano a essere più intriganti. La sua vita con la ciurma, le battaglie, il cameratismo, le inevitabili inimicizie, i sotterfugi per non farsi scoprire, l’emozione che prova per l’uomo che ha amato, la connessione che sente per Anne, una vita emozionante seppur breve.

Come dicevo in apertura, mi aspettavo un romanzo più avventuroso, meno ripetitivo in certi concetti, ma nonostante ciò è una lettura affascinante che mi ha fatto viaggiare attraverso la voce di una donna che ne ha passate davvero tante, alla ricerca di se stessa e di una felicità che le è stata negata sin dal principio.

Ringrazio davvero la CE per la copia arc. Ora dopo tutto questo parlare di pirati forse riguardo una serie TV che mi era piaciuta tanto. Provate a indovinare il titolo.

Quattro stelle

Was this review helpful?

Libro splendido, emozionante, commovente senza essere sdolcinato. Mery è un personaggio, una persona con pregi, difetti, che scopre sé stessa e che accetta ciò che è, senza farsi relegare in un ruolo cucito le addosso da altri. È un marinaio, è stata soldato, ragazzo, donna, moglie e, per un tempo forse troppo breve, madre. Si è amata e si è accettata per come era. Ha amato e ha preso tutto quello che le persone che amava erano disposte a dare.
Ho amato Crow, Marston, Jack, il Reverendo.
Un libro che davvero lascia un segno.

Was this review helpful?

<<Col sale nel sangue, con tutto il mio cuore, scelgo il mare.>>

Appena nata, Mary è subito costretta a diventare Mark, il figlio che sua madre ha perso, e della cui morte non vuole si sappia. Cresciuta come un ragazzo, perennemente in bilico tra due mondi e alla ricerca della propria verità, Mary intraprende la sua strada e poi la sua leggenda in un mondo che passa per la guerra all'era della pirateria. E nel suo cuore alberga sempre e solo una cosa: il mare, il rumore del sartiame, il veleggiare sotto quel cielo infinito, il luogo ultimo al quale sente davvero di appartenere.
La sua strada incontra quella di diversi uomini, dal fidato amico Marston al carismatico Jack Rackham, e quella di una donna, Anne Bonnie, il cui spirito indomito e la cui passione lasceranno in lei un segno indelebile, fino alla fine. D'altronde, questa è una storia di cui si conosce fin da subito la fine.

Saltblood è un romanzo storico che ripercorre la vita della leggendaria piratessa Mary Read per bocca di quest'ultima, dalla nascita al suo epilogo. Per fare questo, la De Tores si è avvalsa di un corpus solido di fonti e di una conoscenza del gergo piratesco e marinaresco che traspare da ogni pagina. L'attenzione ai dettagli è innegabile, e permette di respirare l'atmosfera e l'aria salmastra di quel diciottesimo secolo dove la libertà passava per acque turbolente. Eppure la figura del pirata non viene mitizzata, non vengono condonate le loro gesta, e sebbene la ciurma di Jack sia piuttosto sui generis, la nostra non manca di evidenziare il suo rifiuto nel togliere facilmente la vita.
Quello che affascina è la duplicità della figura di Mary/Mark, una duplicità in cui lei si riconoscerà per tutta la vita, fino a trovare la propria verità, passando per la contraddizione e andando ad analizzare a fondo il cosa significhi essere uomini e donne, il cosa sia l'amore, con sullo sfondo quel mare immenso che sogna sempre, soprattutto quando è lontana.

Però... c'è un però.
Malgrado l'attenzione ai dettagli, malgrado le fonti e la ricostruzione storica, la storia in sé soffre un po' di un ritmo che a tratti si fa troppo lento, frutto di ripetizioni statiche di eventi che non catturano così tanto l'attenzione di chi legge, e di un modo di raccontare da parte di Mary - o forse dell'autrice - a volte davvero troppo passivo, che sorvola con facilità anche su eventi importanti della vita della stessa, su cose che dovrebbero essere sconvolgenti e che vengono invece riportate come meri fatti, uccidendo un po' il pathos.
Se questo sia voluto o meno, non mi è dato saperlo, ma a mio avviso è un peccato perché va ad inficiare una narrazione che ha altrimenti dalla sua una sapiente proprietà di linguaggio e un setting dal potenziale suggestivo immenso; ma, nonostante tutto, si arriva a quel crescendo finale con un misto di apprensione ed emozione, e le ultime pagine, per me, sono davvere degne di nota per la loro intensità.

Was this review helpful?

Leggendo su internet mi ero fatta un opinione diversa, l'estratto che avevo letto mi aveva colpito.
Mi piace leggere gli storici e questo non mi ha deluso ,non avevo mai letto nulla sui pirati .
C'è un grande lavoro dietro al libro come hanno notato anche altre persone che hanno recensito c'è un attenta ricerca a come vivevano in quel periodo .
Inizialmente un po' lento ma come tutti i libri ha bisogno di tempo per farti entrare nella storia
Lo consiglio a chi ama il genere ma anche a chi si vuole approcciare la prima volta
Grazie a Ne/oN Libri per avermi permesso

Was this review helpful?

Avevo sentito parlare di Mary Read da vari film e serie tv e questo libro mi ha davvero molto interessato e intrigato! Purtroppo per ragioni familiari non sono riuscita a concludere la lettura dell’arc prima che scadesse, ma senza dubbio acquisterò una copia cartacea ❤️

Was this review helpful?

Mi è piaciuto veramente tanto. Ammetto che non avevo mai sentito di Mary Read e l'estratto che avevo letto mi aveva subito interessato, essendo lo storico uno dei miei generi preferiti. L'inizio l'ho trovato un pò lento, ma da quando inizia a parlare di Nassau, lì mi ha iniziato ad intrigare davvero. Ho adorato come viene descritta l'isola e anche se non è un romanzo propriamente storico, è stato bello leggere come funzionava il tutto durante l'epoca d'oro dei pirati.
Tra l'altro si sente davvero tutta la ricerca fatta dall'autrice sulla storia di Mary, ma anche sulla gestione della navi e la difficoltà delle condizioni di vita di marinai e pirati a bordo.
Sicuramente mi ha fatto venire voglia di leggere di più su questo periodo.
Grazie a Ne/oN Libri e Netgalley per avermi permesso di leggere questo libro in anteprima.

Was this review helpful?

Comincio col ringraziare Ne/oN Libri e NetGalley per avermi dato l’opportunità di leggere in anteprima questo magnifico romanzo storico. “Saltblood” di Francesca De Tores è stata una bellissima scoperta per me, una lettura che ho davvero apprezzato! Non avevo mai letto libri sui pirati e scoprire la storia di Mary Read mi è piaciuto molto. Conoscevo già questa piratessa di nome, ma non avevo mai approfondito troppo la sua storia. Questo romanzo racconta la sua vita in maniera scorrevole e interessante. Il libro è scritto in prima persona, dal punto di vista di Mary stessa, e nonostante io solitamente non lo apprezzi troppo, qui mi è piaciuto molto, mi ha fatto sentire più vicina alla protagonista. Un libro che consiglio a chiunque già ami le storie di pirati o a chi vuole iniziare. ✨ Sul mio profilo Instagram, moonrosebooks, potete trovare la recensione più dettagliata se vi va di approfondire un po’ meglio i contenuti di questo libro!

Was this review helpful?

Saltblood è decisamente una storia che non mi aspettavo. Una biografia romanzata della piratessa Mary Read che intreccia storia, avventura, tematiche queer e riflessioni sull'identità, ma che non mi ha dato quanto mi aspettavo.

Partendo dal principio, la storia si snoda dalla nascita della protagonista, costretta a vestire panni maschili per assicurare a lei e alla madre da vivere, fino al triste epilogo quasi alla soglia dei quarant'anni. Nel racconto in prima persona, nel quale Mary si rivolge anche direttamente al lettore (scelta che personalmente non apprezzo quasi mai, ma trattandosi di una biografia lo trovo accettabile), si intrecciano le tematiche sopracitate, ma nessuna di queste approfondita a dovere. In questo libro si ha la costante sensazione che tutto rimanga sulla superficie dell'acqua e che sotto ci sia qualcosa che dovrebbe essere grande, ma non riesce a spezzare la tensione superficiale.

In primo luogo, si tratta di una biografia romanzata, ma la narrazione risulta molto lenta (e a volte, devo dire, noiosa). La "romanticizzazione" della storia, intesa come resa della biografia in romanzo, si limita alle aggiunte di fantasia, come ad esempio il personaggio del corvo, come spiega la stessa autrice nella postfazione. Ma si ferma qui, non aggiunge tensione, uno scopo, avventura, il lettore si ritrova a ripercorrere la vita di Mary semplicemente leggendone le tappe. Come se la sua bio di Wikipedia fosse narrata in prima persona. Non ho trovato pathos, se non in rare occasioni, non ho trovato un desiderio trainante che portasse la protagonista da qualche parte invece di farsi trascinare dagli eventi. Prevale la biografia sul romanzo. Si nota il grandissimo studio dell'autrice, ma per essere coinvolgente manca quel qualcosa in più. Forse anche solo una maggiore caratterizzazione del personaggio che risulta abbastanza freddo.

Forte è, o dovrebbe essere, poi il tema dell'identità. Mary nasce donna ma è costretta a vestire i panni di un uomo e più volte nel libro si chiede che cosa effettivamente sia, se sia donna, uomo o sia diventata qualcos'altro grazie alle sue esperienze. Ma anche qui, sento che la riflessione rimane molto sulla superficie, relegata a qualche domanda che Mary fa a se stessa nell'arco della narrazione.

Infine, il tema queer, a parte sporadici eventi, viene portato avanti dalla relazione di Mary con Anne. Ma, anche qui, la loro storia non mi ha particolarmente emozionata, forse perché di nuovo Mary si lascia molto trascinare dalle cose e non regala al lettore particolari introspezioni se non superficiali. Tante volte nel romanzo Mary dice qualcosa sulla loro relazione (così come su altri temi) ma è un attimo che si ritorna alla cronaca dei suoi viaggi e il tutto è talmente spot da non riuscire a integrarsi bene con il resto e tessere quella trama di emozione che avrebbe reso il tutto più coinvolgente.

Ciò detto, non credo che Saltblood sia un pessimo libro, ma lo considero un libro molto ambizioso che avrebbe potuto dare tanto di più. Mi è piaciuto molto l'apprendere tutti i dettagli della storia di Mary che non conoscevo e immergermi nelle atmosfere della golden era piratesca. L'autrice ha fatto un lavoro di studio e descrittivo eccezionale (immagino che adesso sappia praticamente manovrare da sola un vascello pirata!) e anche questo ha contribuito a rendere questa, nonostante il resto, una lettura godibile. Quindi mi porto piacevolmente a casa questa nuova conoscenza grazie a libri come questo che rendono eterni personaggi della storia altrimenti dimenticati.

Was this review helpful?

Prima di iniziare con la recensione vera e propria, voglio ringraziare sia Neon sia Netgalley per avermi permesso di leggere questo libro in anteprima.

Che dire di Saltblood, ho pensieri molto contrastanti tra di loro: da un lato l’ho trovata una lettura al limite del noioso per la sua lentezza, spesso tentata di abbandonarlo proprio per questo motivo. Dall’altro lato, sono felice di averlo concluso, gli ultimi capitoli sono stati meravigliosi per il senso di solennità che mi hanno trasmesso.

È stato interessante approfondire questo periodo storico attraverso la tematica della pirateria, di cui non sono molto informata. Ma, il fulcro di tutto questo libro non è tanto quello di documentare la vita di questa persona, quanto evidenziare la ricerca della propria essenza, del proprio vero Io, non strettamente legato al genere biologico.

Was this review helpful?

Mi aspettavo che questo libro potesse piacermi? Sì, ma non così tanto.

La lettura è stata scorrevole, piacevolissima, e lo stile è semplice ma accattivante. Le atmosfere marittime e piratesche aggiungono un senso di avventura e libertà, ma anche di azione e curiosità per ciò che accadrà ad ogni capitolo (perché la vita sulle navi è sempre piena di imprevisti e sorprese più o meno piacevoli, in fondo).

La protagonista, Mary, è una ragazza che ha sempre vissuto sotto il nome di Mark, suo fratello morto per malattia: è interessante vedere come una scelta fatta da qualcuno al di fuori di lei (ovvero sua madre) abbia determinato tutta la vita della donna, scrivendone gran parte ma anche contribuendo, poi, a farle cercare una via d'uscita dal dover nascondere ciò che lei realmente è. Se all'inizio essere Mark serviva solo ad ottenere soldi per sopravvivere dalla nonna, al venir meno di quest'ultima l'identità maschile non viene abbandonata, e Mary continua a vivere così come le è stato insegnato.

E così ci troviamo a seguirla nelle sue varie avventure: dapprima lavora in casa di una donna francese, poi si unisce alla marina, finendo dopo per arruolarsi nell'esercito e farci vedere gli orrori della guerra attraverso i suoi occhi. Trova l'amore e si ritira a vita coniugale, ma poi arriva alla vita che farà fino alla fine: quella del pirata.

Il lettore si trova a tifare per Mary/Mark, a sostenerla nelle sue scelte, ad incoraggiarla ad osare, a piangere con lei nei momenti più bui e gioire per i suoi amori. Gli altri personaggi vengono scoperti mano a mano che la lettura va avanti; alcuni sono passeggeri, altri più importanti. Tra di essi ho adorato, in particolare, il primo vero amico di Mary/Mark.

La cosa che più mi è piaciuta, comunque, è stato il fatto che si vede che dietro questa storia romanzata con fantasia c'è un sacco di ricerca storica e culturale. Fra i personaggi ci sono anche figure realmente esistite, il che rende tutto ancora più coinvolgente. E soprattutto, la vita di Mary ci fa capire come una persona può essere forte e capace, a prescindere dal suo sesso biologico e dai pregiudizi su di esso.

Was this review helpful?