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Questa prossima uscita per il nuovo imprint Ne/oN è davvero una piacevole scoperta e qualcosa di finalmente nuovo nel panorama editoriale.
Romanzo con sfondo storico (le figure delle piratesse Mary Read e Anne Bonny sono realmente esistite), ma che si rivela essere molto di più: innanzitutto un coinvolgente romanzo d'avventura, genere spesso ritenuto figlio di un dio minore o confinato nel ricordo nostalgico dei grandi classici (Verne, Salgari, Stevenson...). La De Tores lo riporta in auge, dedicando al contempo un canto d'amore al mare, che fa da sfondo ma che diventa protagonista attraverso le poetiche parole che gli regala Mary.
Ma in questo romanzo troverete molto di più ancora: una storia di crescita e di formazione, la ricerca della propria identità, il diritto ad autodeterminarsi e alla libertà. Il tutto, non secondario, attraverso una scrittura scorrevole e piacevole, ma che non manca di poesia e lirismo.
Complimenti all'autrice e alla traduttrice Chiara Puntil, a Chiara Reali e Marco Rana che lo hanno portato in Italia (uscirà a settembre per Ne/oN) e grazie per la possibilità di leggerlo in anteprima su NetGalley.

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«Col sale nel sangue, con tutto il mio cuore, scelgo il mare.»

Ispirato alla vera storia della piratessa Mary Read, Saltblood è un romanzo di narrativa storica in cui si intrecciano ambientazioni e tematiche differenti nel seguire la storia di Mary, una storia che racconta lei stessa.

Appena nata, a Mary viene cucita addosso l’identità del fratello Mark, morto da pochissimo. Crescendo all’ombra del fratello mai conosciuto, la vita da ragazzo appare meno ricca di insidie: ha imparato a nascondere il suo corpo e, senza sentirlo suo, ha cercato opportunità che non avrebbe mai potuto avere come donna. Mary non è nemmeno in grado di riconoscere la sua identità, frammentata, incerta, mutevole. Semplicemente non esiste Mary senza Mark. La sua unica certezza è il mare - la sua fuga, la sua libertà, la sua crescita, la sua stessa identità.
«L'unico modo di amare il mare è con incoscienza.»

🌊La prima libertà conquistata per mare come marinaio, poi il periodo come soldato dell’esercito durante la guerra di successione, moglie e madre nelle Fiandre, di nuovo per mare come mercante e poi come piratessa.

La prosa di Francesca De Tores è malinconica e quasi onirica, a volte dai tratti taglienti. Ho trovato indubbiamente affascinante il contesto storico e, in particolare, tutta la parte legata all’età d’oro della pirateria - i riferimenti ai nomi più famosi e ai luoghi in cui è ambientata la seconda metà del libro (Il mar dei Caraibi, Nassau, la Giamaica e Port Royal…).
Il tema principale è proprio la questione di genere: il proprio corpo che va tenuto segreto, un’identità frammentata e confusa, a tratti maschile e a tratti femminile. E il forte richiamo del mare, che rappresenta la libertà, lontano dai canoni imposti, è sempre presente 🐚

In questo romanzo ho riscontrato pochissimi punti di climax: è una narrazione fluida, a tratti un po’ ripetitiva, specialmente dalla seconda metà in poi, quando si concentra di più sulle dinamiche tra Mary Read e la ciurma di una nave mercantile e poi, a bordo di una nave pirata, con “Calico Jack” e Anne Bonny. A questo proposito, Anne viene rappresentata come una donna ribelle e anticonformista, che infonde a Mary il coraggio di abbracciare ogni piccolo frammento della propria identità. Tra loro nascerà qualcosa di intimo e il finale è coerente con entrambi i personaggi, tuttavia non l’ho presa in simpatia. Gli ultimi capitoli riacquistano dinamicità e drammaticità; senza svelare troppo, la presenza costante del corvo l’ho percepita estremamente poetica.

Ringrazio Ne/oN e NetGallery per la copia ARC in anteprima 🩵 Saltblood uscirà il 4 settembre.

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Ringrazio Ne/On Libri e NetGalley per la copia digitale.
"Saltblood" è un racconto storico che narra le vicende della famosa pirata Mary Read, realmente esistita. La cosa che mi è piaciuta molto è che non racconta solo delle sue vicende come pirata ma di tutta la sua storia dalla nascita alla morte. Da come appena nata prende il posto di suo fratello morto per ricevere l'assegno continuo, passando poi a lavorare come paggio per una vecchia signora, andando poi per mare con la marina per vedere qualcosa del mondo, poi nell'esercito e infine tornare in mare e diventare una pirata.
Ho trovato il primo 40% circa un pò lento, poi sono arrivati i pirati che hanno velocizzato il tutto! Mi ha coinvolta davvero tanto l'ultima parte. Mi sembrava di stare davvero sulla nave con la ciurma di "Calico Jack" Rackham.
Lo stile di scrittura è forte e asciutto, molto poco romanzato, ma penso che sia perfetto per il tipo di libro che è "Saltblood". Le descrizioni sono vivide, soprattutto quando viene descritto il mare, quasi come se fosse una poesia.
Il libro nasconde anche molti temi importanti e ancora attuali come l'identità di genere, la libertà e la ricerca di sè.
E' una storia di avventura che ti lascerà a bocca aperta, a tratti cruda, a tratti emozionante.

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4.75

Saltblood è stato il romanzo che mi ha riportato (dopo anni) a solcare gli oceani. Romanzo storico ispirato ad una storia vera, ambientanta nel 1700.

Protagonista del romanzo è Mary Read, cresciuta per anni come “Mark”, e prende il posto del fratellastro morto per poter continuare ad avere denaro da sua nonna. Sua madre continua ad “allevarlo” come un ragazzo e la porterà a lavorare come servitore.

Negli anni, Mary cambierà strada molte volte ma il richiamo del mare sarà sempre presente. Decide di unirsi alla marina, continuando a portare avanti il suo “travestimento” come Mark, e da lì sente di aver trovato la sua strada. In quegli anni avrà anche una relazione con Dan – suo commilitone – che ha compreso chi si cela dietro quei vestiti da uomo e riesce ad amare sia Mary, sia Mark. Con il loro matrimonio il segreto di Mary è svelato, e adesso deve iniziare a vivere – dopo 20 anni – la sua vita da donna, congedandosi e trasferendosi nelle Fiandre.

Eppure, anche con il passare del tempo, il mare continua a chiamarla. La vita di Mary è costellata da gioie e dolori che continuano a forgiare la protagonista. L’acqua è l’elemento che la attira come una calamita e così si ritrova a Nassau, luogo che è diventato ormai la patria dei pirati. Lì comprende la libertà che la pirateria può dare e decide di unirsi alla ciurma di Jack Rackham, con la compagnia di Anne Bonny – figura importante per Mary in questa seconda parte della storia.

Ammetto di essere stata intrigata da come poteva essere la vita di Mary nei panni di un ragazzo. Scoprire le sue emozioni, i suoi atteggiamenti, come riusciva ad essere un ragazzo quando il suo corpo era quella di una ragazza. Sentire i suoi pensieri, le sue paure e comprendere le difficoltà che stava avendo durante la crescita nel mantenere il suo segreto. Mary, però, ha indossato così tanto la “pelle” di Mark che ad un certo punto non riusciva più a comprendere chi fosse veramente. Il dubbio era presente in ogni momento, fino a quando ha compreso che in verità poteva essere entrambi, senza rifiutare o rinunciare all’altra metà. Le identità di Mary e di Mark potevano coesistere entrambe nel suo corpo.

Anche l’amore è una parte importante del romanzo: notare il modo in cui Mary provasse amore per le persone a lei care – sia date da legami familiari sia per quanto riguarda i partner e le “amicizie” – e scoprire le sue emozioni era ogni volta differente.

La scrittura di Francesca De Tores è stata una stilettata. Facendo parlare Mary, ha usato sempre un punto di vista molto “duro” per raccontare la sua vita. La schiettezza e il non filtrare nulla nel racconto, hanno aumentato quel senso di “vita per mari” che immagino caratterizzi le giornate di marinai e pirati.

La prima parte mi ha travolta come un’onda improvvisa. Verso metà ho sentito un po’ di calma piatta e poi il mare ha iniziato di nuovo ad agitarsi, portando con sé quei capitoli finali che mi hanno tenuta con il fiato sospeso per scoprire come sarebbe andata a finire tutta questa storia.

Ho molto a cuore il tema del genderfluid e dell’identità di genere, grazie a Francesca De Tores ho potuto inserire un altro tassello di puzzle riguardante queste tematiche, però non so mai se riesco a mostrarlo nelle mie parole. Quando Mary parlava, volevo assolutamente capire cosa provasse e spero che il viaggio dentro sé nel “comprendere” il suo essere sia arrivato anche ad altr* lettor*.

Non penso che le mie parole bastino o siano state abbastanza per questo libro, però sono stata molto felice di salpare per mari e avere il brivido dell’avventura durante questa lettura.

Ps: menzione d’onore per Crow, corvo di Mary e suo spirito guida. Da quando è apparso mi si sono illuminati gli occhi.

[Ringrazio la CE e Netgalley per la copia ARC in omaggio in cambio di un’onesta opinione]

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Saltblood è un romanzo storico che riprende e romanza la storia di Mary Read, durante la Golden Age della pirateria. L’ho trovato un buon romanzo d’esordio, avventuroso e coinvolgente, narrato da una voce non convenzionale grazie al quale l’autrice riesce a fare riflessioni estremamente interessanti sull'identità di genere. È una storia di adattamento, di continui cambiamenti e soprattutto di sopravvivenza. Mi è piaciuto moltissimo scoprire di più sulla figura di Mary Read e ringrazio Ne/oN Libri per avermi dato la possibilità di leggere quest’opera in anteprima.

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Mary deve vivere come Mark, suo fratello deceduto quando era ancora molto piccolo. Si trova costretta ad imparare a vivere come bambino e poi ragazzo tutto per mantenere le apparenze come le viene chiesto dalla madre.

Durante la lettura saremo spettatori della sua vita e dei mille ruoli che avrà: servitore, marinaio e soldato. Nell'esercito incontrerà Dan l'unico uomo ad interessarsi a Mary, vedendo la sua vera essenza nonostante il suo essere ancora "Mark". Per lui tornerà ad essere donna diventando sua moglie e per un breve periodo la vedremo anche gioire nel diventare madre anche se poi la gravidanza non andrà a buon fine.

Attraverso Mary vivremo il lutto per un bambino nato troppo presto e in seguito per un marito con il quale aveva deciso di passare il resto dei suoi giorni. Nel tentativo di superare questo triste momento Mary verrà richiamata dal mare fino ad arrivare alla decisione di diventare una pirata.

Negli ultimi anni della sua vita entrerà a far parte della ciurma di Jack Rackham dove ritroverà anche Anne Bonny conosciuta negli anni da commerciante e che diventerà parte fondamentale della sua rinascita come sua amante.

Saltblood non è solo un romanzo storico che ci fa vivere la vita di Mary Read. È una grande possibilità di affrontare temi importanti come la scoperta di sé e il lutto. Una storia davvero ben scritta che vi farà venire nostalgia del mare.

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"Ho avuto molti nomi, alcuni me li hanno dati altri me li sono presi[...]
Per la maggiore, mi chiamo Mary Read[...] Quanto al mio vero nome?Và a chiederlo al mare."

Grazie a Neon libri in collaborazione con NetGalley ho avuto l'opportunità di leggere in anteprima Saltblood di cui la pubblicazione prevista in Italia è settembre 2024. Proverò a parlavi un po' di quanto questa storia mi ha lasciato e che viaggio è stato per me.⛵⚓
"Come posso rendere a parole il mare o il canto delle navi?[...]" .
Utilizzo questo piccolo estratto per dirvi anche io, come posso a parole spiegare quanto mi ha lasciato questo viaggio, la vita di Mary, le sue battaglie, la sua forza, un personaggio né eroe, né cattivo, che ha lasciato in me un profondo segno positivo.
Saltblood è una ricostruzione storica ispirata alla vita di Mary Read, nata donna, vissuta per gran parte della sua vita come uomo, ma soprattutto persona forte e intraprendente. Salita da giovanissima tra i ranghi della marina, trovando la sua casa nel mare, per poi trovare il suo vero scopo nella libertà della pirateria. Ma non è soltanto questo è anche un romanzo di avventura, d'amore, di perdita e di genere, e di come questo poteva significare vita o morte.
È una storia che grazie allo stile di scrittura ti permette non di leggerla, bensì di assaporarla e viverla, di vederla scorrere attraverso gli occhi di Mary Read che diventano quelli del lettore. Sono rimasta rapita dallo stile di scrittura poetico romanzato, ma anche molto scorrevole. La scrittrice Francesca De Tores ci descrive Mary in modo impeccabile, un personaggio genderfluid con identità mutevole, sempre in cerca di avventura, ma descrive anche tutti gli altri con estrema cura, con le loro debolezze, le contraddizioni e tutte le loro sfaccettature permettendo così al lettore di conoscere nel profondo altri personaggi molto presenti nella vita di Mary Read come l'esplosiva e tenace Anne Bonny descritta dalla stessa Mary non come donna di mare, bensì come donna di fiume (ma lascerò scoprire a voi il perchè) e Jack Rackham, seguito cecamente dalla sua ciurma (ammetto uno dei miei personaggi preferiti) e noto come Calico Jack, per i suoi abiti colorati con cui amava vestirsi, ma che non si preoccupava di sporcare. Riuscivo ad immedesimarmi nella protagonista durante la lettura e ho empatizzato anche con tutti gli altri personaggi, ne sono stata totalmente travolta. Saltblood è una meraviglia rivisitazione storica, per me è stato un viaggio appassionato, pieno di emozioni da cui non riuscivo a staccarmi. È stato un viaggio di lacrime, lame, sale e sangue, lo consiglio tantissimo a chi ama il genere, ma anche a chi non lo ama, sento di dirvi dategli comunque una possibilità, perché ne vale assolutamente la pena.
"Per anni mi sono sentita una clandestina nella mia stessa vita. Ma il mare mi ha insegnato questo: ogni singolo giorno che mi è stato concesso è stato mio".
Come sempre non mi resta che dirvi buon viaggio e buona lettura.🌊
⭐⭐⭐⭐.75

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Ho amato tantissimo leggere la storia di Mary Read come se fosse stata davvero lei stessa a raccontarsi, la penna di Francesca De Tores è semplicemente fantastica. Con semplicità e l'uso di molti termini marinareschi mi ha fatta immergere nella storia di una donna forte e volitiva, che ha fatto tutto quello che poteva per essere se stessa, nei panni che si sceglieva o le affibbiavano. Spero di poter leggere presto altri suoi romanzi!

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I wrote the complete review on ig but I have to say this book is amazing, I really liked it!

"Per anni mi sono sentita una clandestina nella mia stessa vita. Ma il mare mi ha insegnato questo: ogni singolo giorno che mi è stato concesso, è stato mio".

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Saltblood è un romanzo storico e narra le vicende della piratessa Mary Read, che insieme ad Anne Bonny e Calico Jack è una delle figure più conosciute del periodo d'oro della pirateria. Il libro cerca di rimanere fedele alla figura storica di Mary Read. Francesca De Tores, infatti, conferma di aver fatto molte ricerche e lascia tantissime fonti interessanti nelle note finali — che andrò sicuramente a spulciare, visto il mio rinnovato interesse per i pirati!

Nata povera e orfana di padre, Mary viene cresciuta dalla madre come un maschio, per prendere il posto del fratellastro Mark, morto ancora bambino, e assicurarsi la rendita della nonna paterna. In seguito Mary decide di arruolarsi in marina, travestita da uomo, e dopo aver combattutto nelle Fiandre, una serie di scelte la portano a bordo della nave del pirata Jack Rackham.

Francesca De Tores ci racconta una storia appassionante con il suo stile meraviglioso e impeccabile, senza distaccarsi dalla realtà storica. Le descrizioni sono immersive e ci trasportano prima nei campi di battaglia delle Fiandre, poi nei mari cristallini dei Caraibi. Saltblood è sicuramente tante cose, oltre a essere un romanzo storico: una storia d'amore, un'avventura, una ricerca di identità e libertà.

Nessun libro è perfetto, e Saltblood non fa eccezione. Alcuni punti infatti non mi hanno convinta del tutto. Il romanzo è spesso ripetitivo, soprattutto nella prima parte. Ad esempio la confusione della protagonista, che fatica a trovare la sua identità, ci viene ripetuta fino allo sfinimento. Questo però non mi ha impedito di godermi la lettura. Inoltre alcuni plot twist nell'ultima parte del libro non mi sono piaciuti molto, ma capisco le intenzioni dell'autrice dietro queste scelte.

Per concludere: questo libro ha decisamente superato le mie aspettative. La prosa in prima persona è meravigliosa, sempre scorrevole, e il libro mi ha catturato fin dalle prime pagine! Ringrazio tantissimo NeoN Libri e NetGalley per avermi inviato la copia in anteprima!

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"Nella premessa, l'autrice fa sapere al lettore: "Mary Read e Anne Bonny sono figure storiche autentiche; ma io non sono una storica".

La mia reazione onestissima è che si vede che non è una storica. Ma anche come romanziera lascia un po' a desiderare.

O meglio, lo stile è buono, ho letto di peggio, ma è molto piatto. Per i primi capitoli la protagonista, anche narratrice della storia, compie un'operazione di pietismo in cui non fa altro che ripeterci quanto le pesasse essere una donna che si travestiva da uomo per ingannare sua "nonna", facendole chiederle di essere suo nipote che in realtà è morto di diarrea ad appena un anno e mezzo."

La recensione completa al link che allego.

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Saltblood è stata una lettura emozionante sotto molto aspetti, ha uno stile quasi poetico, una narrazione a tratti arrabbiata e che ogni tanto si impantana tra i pensieri di Mary e i suoi desideri più reconditi. L'autrice ha deciso di tenere in mano le redini della vita di questa piratessa, ma ha lasciato che inalterati alcuni aspetti della sua esistenza, l'inizio come la fine.
Un libro che mi ha catturata e rapita e anche incuriosita, tanto che sono andata a cercare altre info sul web, ogni tanto (come detto) ho trovato che la storia si arenasse un po' sotto alcuni aspetti soprattutto nella parte del "prima di diventare una piratessa" mi ha dato l'impressione di essere un po' ripetitiva e meno avvincente rispetto la seconda, ma nonostante ciò si è rivelata una lettura che merita di essere letta.

(Ah, avrei trovato utile un glossario per alcuni termini)

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"Quel che il mare si prende, non lo ridà indietro. Non immutato, perlomeno."

3.5 ⭐

Saltblood mi ha colpita subito appena vista la copertina e letta per la prima volta la sinossi e sono contentissima di averlo potuto leggere in anteprima. Da amante del genere piratesco non vedevo l’ora di leggere questa biografia romanzata di Mary Read e l’ho trovata una lettura con un ritmo incredibilmente sostenuto e di grande intrattenimento.

Sicuramente l’autrice aveva molto più interesse a raccontare gli anni pirateschi di Mary Read rispetto al resto della sua vita, infatti il racconto di quegli anni risulta molto più coinvolgente rispetto alla prima metà del romanzo, che comunque è scritto in modo estremamente scorrevole e non annoia mai.

Purtroppo però gli eventi vengono tutti narrati in prima persona dalla protagonista e lo stile dell’autrice conferisce una freddezza tale per cui ho faticato ad entrare in sintonia con le emozioni del momento, alcuni avvenimenti poi li ho trovati narrati con eccessivo distacco e avrebbero potuto beneficiare di un maggiore approfondimento.

Questo aspetto si estende anche ai personaggi, io mi sono facilmente affezionata a loro perché li conoscevo già dato che non è il primo romanzo a tema piratesco che leggo, ma non so quanto persone esterne a questi temi possano empatizzare con loro, molto spesso li ho trovati poco caratterizzati, soprattutto i secondari.

In definitiva il romanzo mi è piaciuto, ho trovato davvero interessante come abbia mescolato il tema della pirateria con quello dell’identità di genere.

Ringrazio ancora la NEON per averlo potuto leggere in anteprima.

#Saltblood #NetGalley

"È vero che posso essere tratta in salvo e dannata, al contempo. Che le cose che ci salvano ci uccidono."

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In questo libro c'è tutto quello che serve per far si che riservi un posto speciale nella mia libreria.
Si ispira ai fatti di un personaggio realmente esistito, escludendo ovviamente alcuni fatti, e romanzandone altri. La storia ci viene narrata in prima persona, in modo pragmatico e semplice ma allo stesso tempo, per quanto esponga i fatti in questo modo, non manca un pizzico di poesia e di ritmo all' interno del racconto. In questo modo diventa veramente difficile staccarsi delle sue pagine, ci sembra sempre di essere lì accanto alla protagonista Mary/Mark, a vivere con lei tutto ciò che le accade, a partire dalla sua infanzia in cui viene cresciuta come un uomo, durate la quale si ritrova a prestare servizio nella dimora do una signora, per poi arruolarsi nella marina allo scoppio della guerra, per poi arruolarsi nell'esercito, e all' età di 20 anni condivide con il suo commilitone Dan (che in realtà ne era a conoscenza) il fatto che lei in realtà sia una donna.Con lui arriva a riconoscere pienamente la sua femminilità, senza però che riesca a definirsi in un genere o nell'altro (ricordiamoci che siamo nel 1700), rimanendo comunque sempre fedele a se stessa. Si sposano, lasciano l'esercito e di ritrova a gestire una locanda insieme a Dan, ormai sposati. Oscillando tra ciò che si aspetta dal ruolo di una sposa, e la vita che lei ha vissuto fino ad ora, in uno strano equilibrio. Lei si sente sempre richiamata dal mare, è sempre stato una parte di lei, e alla morte di Dan, decide nuovamente di cercare una nave su cui salpare per tornarci. Con non poche difficoltà, ci riesce, fino ad arrivare ad essere una delle poche donne pirata, se non l'unica. Una storia di sopravvivenza, resilienza, adattamento vita vera in tutte le sue gioie e dolori, che ti tiene incollato alle pagine e vorresti non finisse mai.

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4.5

Un romanzo storico, una storia di donne, una storia di marinari e pirati e un viaggio alla ricerca della propria identità.
Ho amato questo romanzo e ho amato la storia di Mary Read raccontata con parole dure e vere, senza romanticismo.

La storia viene raccontata in prima persona dal punto si vista di Mary e questo permette di immaginarsi lì accanto a lei ad accoglierne il racconto sin dall’infanzia.

Alcune delle frasi che mi sono segnata leggendo questo romanzo:
“Col sale nel sangue, con tutto il mio cuore, scelgo il mare.”
“Guarda cosa mi hai fatto fare.”
“Ora sono una pirata:ladra e bandita e forse assassina. Forse sono diventata ció che sono sempre stata.”
“È una cosa grave, privare le persone delle loro storie: perché cosa rimane poi?”
“Ma il mare mi ha insegnato questo: ogni singolo giorno che mi è stato concesso è stato mio.”

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Una lettura piuttosto avvincente che mostra un lato diverso e interessante della pirateria. Il personaggio di Mary Read mi ha affascinata con la sua dualità: inizialmente le viene imposto di farsi passare per il fratello Mark, ma poi scopre che, effettivamente, le piace. Ho apprezzato il modo in cui l'autrice descrive la sua presa di consapevolezza, l'idea che può "sfruttare" l'identità di Mark e la libertà che questa comporta.
Sicuramente una storia avventurosa e intensa, una storia di pirati ma non solo: il vero fascino di questo romanzo si concentra nelle figure di Mary e Anne, tanto ribelli quanto intriganti.
Lo stile dell'autrice è spigoloso: solitamente preferisco una scrittura un po' meno "aggressiva" ma credo, in questo caso, che si sposi bene con la storia che viene raccontata. I particolari risultano vividi e le descrizioni, soprattutto quelle del mare, non sono mai eccessive. C'è qualcosa di poetico in esse. Avrei valutato il libro cinque stelle se non fosse per questo stile, forse un po' troppo asciutto per i miei gusti.
Sicuramente un libro che consiglierei agli amanti delle storie d'avventura e a chi cerca, tra le righe, qualcosa su cui riflettere.

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Saltblood è un romanzo storico, ma non solo: è anche avventura, crescita, viaggio alla scoperta di sé, storia d'amore e libertà. L'autrice riesce a combinare tutti questi elementi senza che risultino un miscuglio senza né capo né coda, al contrario si crea un perfetto equilibrio che rende questo libro un piccolo capolavoro.
La prima parte inizia con l'infanzia di Mary/Mark e si concentra principalmente sulla crescita e maturazione della protagonista: il ritmo della narrazione è lento, abbondano le descrizioni e riflessioni, ma non è mai inutilmente tale o noioso. Non manca del movimento, la protagonista si arruola pur sempre nella marina e nell'esercito, ma l'attenzione è più su come Mary ne è influenzata, come cambierà di conseguenza. La prima metà è infatti incentrata sulla scoperta di sé e della propria identità: sarà il mare a darle una risposta definitiva, ad aiutare Mary a capire che prima di tutto è un marinaio. Questa rivelazione non le impedisce di provare ad essere donna, o meglio quello che era la donna tra '600 e '700, quindi moglie e madre: segue il marito lontano dal mare, per ritrovarsi ad avere una vita non adatta al suo essere, che le sta stretta. Sarà solo nella seconda metà della storia, quella dedicata ai suoi anni da pirata, in cui potrà essere marinaio e donna, sé stessa fino in fondo, Mary Read.
Il racconto è in prima persona e Mary si rivolge direttamente ǝl lettorǝ mostrando non solo sé stessa, ma anche il mondo e le persone che la circondano dalla sua prospettiva. In questo modo, il tema dell'identità diventa una sorta di filo conduttore non solo della vita della protagonista, ma di tutta la storia: nella repubblica dei pirati i nomi vengono usati come maschera, un'identità di facciata che mostri solo quello che si vuole far vedere, è il caso di Edward Teach, detto Barbanera, di Rackham detto Calico Jack, ma anche di Anne che cambia più volte cognome e ogni volta lo usa come una dichiarazione, un attestato della sua identità o comunque di quella che vuole mostrare al mondo. Insieme all'identità, anche l'amore pervade tutto il libro, in tante forme diverse. Quello per il mare, il primo vero amore di Mary, quello che la rende libera, l'unico che la capisce veramente, che le permette di essere sé stessa, perché la rappresenta. Il profondo affetto che instaura con Marston, fedele amico che la inizia alla vita nella marina o con Jack, che vede oltre il suo essere donna, la considera un marinaio prima di tutto. L'amore per il marito, l'unico a vedere la donna sotto il travestimento da uomo, a vederla per quello che era, anche se solo parzialmente. Infine, l'amore per Anne che si avvicina a quello per il mare: Mary l'accetta così com'è, con i pregi e difetti, perché sa che senza non sarebbe la stessa persona; la capisce e conosce al punto da sapere che non è sua, sia per natura sia perché come lei stessa è libera.
In aggiunta a tutto questo, l'autrice ha fatto un immenso lavoro di ricerca per quanto riguarda l'elemento storico del romanzo. Questo, insieme con uno stile di scrittura vivido e immersivo, ha ricreato durante la lettura i luoghi della storia, al punto che sembra di navigare con Mary nei mari dei Caraibi.

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Ispirato alla vera storia di Mary Read, Saltblood è una storia di sale e sangue, una storia che inizia con un segreto.

•🌊Plymouth, 1685.
Mary fin da piccola è costretta ad nascondersi dietro l'identità fratellastro morto, Mark.
Crescendo essere un uomo si rivela più facile e sicuro di essere una donna, e ciò permette a Mary di trovare facilmente un lavoro rispettabile e successivamente di intraprendere la strada che definirà tra onde, vento e sale la sua vita, quella del mare.

" 𝙲𝚘𝚖'è? " 𝚌𝚑𝚒𝚎𝚍𝚎 𝚕𝚊 𝚟𝚘𝚌𝚎 𝚍𝚒 𝚖𝚒𝚘 𝚏𝚛𝚊𝚝𝚎𝚕𝚕𝚘.
" 𝙲𝚘𝚖'è 𝚌𝚘𝚜𝚊? "
" 𝙻𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝚟𝚒𝚝𝚊. "

•Servitore, soldato, moglie, madre, mercante e pirata, Mary Read ha vissuto innumerevoli vite ma una volta conosciuto il mare non ha saputo più resistere al suo richiamo.

•Sia uomo che donna, per anni si è persa tra le pieghe del ruolo che interpretava, divisa tra Mark e Mary, non sapendo cosa fosse rimasto di lei oltre alla finzione.
Finché non le è stato chiaro che scegliere una delle parti non era necessario, essere se stessa voleva dire essere entrambe le cose, che entrambe facevano parte di lei.

•Ho amato la prosa di Francesca de Tores, schietta, malinconica e poetica, una prosa che rende ancora più particolare e degno d'attenzione questo libro.
È Mary stessa a raccontarci la sua storia, parlando per tutto il tempo con il lettore lo coinvolge in un dialogo intimo e segreto, condividendo riflessioni e sentimenti celati nel profondo.

•Inizialmente pensavo che mi sarei trovata di fronte una storia d'avventura, ma Saltblood non è solo questo, è una storia che abolisce i limiti del corpo e i limiti di genere in un periodo storico in cui alle donne era persino vietato lavorare su una nave. Mary Read e Anne Bonny hanno sovvertito le regole dettate dagli uomini divenendo parte della leggenda e venendo ricordate come donne anticonformiste e ribelli, famose nella storia e regine nell'età d'oro dei Pirati accanto ai nomi di Barbanera e Jack Rackam, d'ispirazione tutt'oggi per libri, film, serie tv e videogiochi.

Grazie @neonlibri per avermi dato la possibilità di leggere questa bellissima storia in anteprima 🌊

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Saltblood di Francesca De Tores è la biografia romanzata di Mary Read, cresciuta sotto il nome di suo fratello, che si arruola in marina, prima, per poi riacquistare il suo nome di battesimo e la sua libertà navigando per mare come piratessa di Calicò Jack.
Per commentare questo libro vorrei prendere in prestito una citazione di Balto:
"Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è".
Solo che Mary è ben consapevole di se stessa, dello spazio che occupa nel mondo, al di là del nome con cui viene chiamata.
Lei è Mark, se così deve essere.
Lei è Mary, se la situazione richiede diversamente.
E questo libro, seppur nel suo stile semplice e lineare, senza tanti fronzoli, la rappresenta perfettamente.
Durante la lettura viaggiavo decisamente per mare anche io, ne vedevo i colori, ne sentivo gli odori. Ero cullata dalle onde e presa dall'impeto nei momenti più concitati.
Mary Read deve essere stata una persona straordinaria e la penna di Francesca De Tores l'ha riportata in vita con rispetto e coinvolgendo sempre il lettore, anche nei momenti più lenti di introspezione.

Se proprio proprio devo trovare un punto a sfavore di questo libro, ma solo ed esclusivamente per gusto personale, è la narrazione in prima persona (più che necessaria, in questo caso) e al tempo presente, ma ovviamente niente di tutto ciò ha reso meno bella la mia esperienza di lettura.

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Saltblood è uno di quei romanzi che ami follemente perché lo stile canta a una parte di te sepolta molto in fondo, oppure che odi e dopo 5 pagine decidi di chiudere tutto perché sei logorat* dallo stile onirico, onnisciente e un po' artefatto dell'autrice. A me questo stile piace molto, e quindi ho ritrovato in Saltblood una sorta di vecchio amico, memore delle grandi letture di letteratura contemporanea che mi tenevano sveglia la notte: Saltblood è un po' Donna Tartt e un po' Louis Stevenson. Dannazione dell'animo e avventura. Tradimenti e ciurma.

La storia è interessante, e sono rimasta stupita dal prendere atto che tutto ciò che viene raccontato nella trama avviene in realtà nel primo 30% del libro circa, poi centrarci sulla storia di Mary come piratessa a fianco di Calico Jack e Anne Bonny: ho trovato la lettura un po' faticosa attorno alla metà del libro, sospesa un po' in un limbo d'identità, ma poi riprende con un ritmo molto serrato fino all'amara conclusione, che ho trovato perfettamente in linea con l'atmosfera quasi medioevale del romanzo.

Mi è piaciuto molto, e leggerò volentieri altro di Francesca de Tores.

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