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“Saltblood”, scritto da Francesca De Torres, è un romanzo di historical fiction intrecciato con temi LGBTQ+. Ambientato nel 1685, il libro racconta la vita di Mary Read, che venne cresciuta come Mark per permettere alla madre di continuare a riscuotere l'eredità del figlio maschio deceduto. La duplice esistenza di Mary la porta a vivere numerose peripezie e infine a reinventarsi completamente quando decide di partire per mare, questa volta come pirata. Il romanzo esplora l’età d’oro della pirateria, raccontando una storia di sopravvivenza, passione, perdita e trasformazione attraverso gli occhi di una dei nomi più celebri del tempo.
Essendo un’appassionata di historical fiction, specialmente quando intrecciata con temi LGBTQ+, ero molto curiosa di conoscere la storia di Mary Read, una figura di cui avevo solo sentito parlare. Mi aspettavo un’avventura avvincente e ben scritta che riuscisse a trasportarmi nell’epoca della pirateria e che esplorasse la complessità del personaggio di Mary in profondità, offrendo una prospettiva unica e toccante sulla vita di una persona che sfida le convenzioni di genere in periodo storico molto diverso dal nostro. Purtroppo, però, “Saltblood” non si è mostrato all’altezza delle mie aspettative.
Sicuramente l’autrice ha fatto tantissime ricerche ed è stata molto brava a mettere insieme realtà storica e finzione perché, almeno a me, è risultato impossibile riuscire a capire cosa fosse vero e cosa inventato. Tuttavia ho trovato la narrazione un po’ lenta, soprattutto all’inizio, e nonostante lo stile super scorrevole ammetto di essermi annoiata un po’. Le prime pagine poi contenevano concetti così ripetitivi da portarmi quasi all’esasperazione. So che l’esplorazione della propria identità e del proprio genere è una delle questioni principali alla base del libro e so anche che la confusione tra l’essere Mark o Mary, entrambi o nessuno caratterizza il personaggio soprattutto nelle prime fasi, ma ciò non mi ha impedito di infastidirmi ogni volta che il concetto veniva reiterato. Ho capito il punto della questione, l’avevo capito già dopo le prime due volte, ma a un certo punto basta. In ogni caso la parte interessante, secondo me, ha inizio quando Mary decide di stravolgere la sua vita e partire per mare (ancora di più quando poi decide di “reinventarsi” come pirata). Anche qui però la storia mi è sembrata estremamente piatta e priva di un vero e proprio climax. Insomma, la prima domanda che mi sono fatta una volta finito il libro è stata: e quindi? Qual era il punto?
Per quanto riguarda i personaggi, nel corso della storia mi sono resa conto di essere totalmente indifferente nei confronti di tutti loro e incapace di provare qualsivoglia gioia o dolore assieme a loro. Non sono riuscita ad empatizzare nemmeno con la stessa Mary: nonostante la storia sia raccontata dal suo punto di vista (è come se, nel suo ultimo momento di vita, ripercorresse tutta la sua esistenza dall’infanzia fino al giorno della morte), l’ho trovata troppo distaccata. Non sono riuscita ad apprezzare nemmeno la storia tra lei e Anne. Il loro primo incontro e tutte le scene delle loro passeggiate all’alba in riva al mare hanno fatto nascere in me grandi speranze.. solo per poi rimanere delusa (di nuovo) quando la loro relazione si è sviluppata. Probabilmente ho sbagliato io ad aspettarmi chissà quale storia d’amore struggente. Sì, Anne è uno spirito libero, però il suo atteggiamento mi ha fatto storcere il naso e me l’ha resa quasi insopportabile.
La traduzione mi è sembrata davvero ben fatta e, a parte qualche frase (pochissime, si contano davvero sulle dita di una mano) che non mi suonava, il testo scorreva che era una meraviglia! Non sembrava minimamente di star leggendo una traduzione. Ho avuto giusto qualche difficoltà a districarmi tra i tantissimi termini marinareschi e relativi all’anatomia delle navi, ma si tratta di una mia lacuna personale.
In conclusione purtroppo sono rimasta abbastanza delusa e consiglierei questo libro giusto per avere un’idea di come potesse essere la vita durante l’età d’oro della pirateria.
Termino ora di leggere "Saltblood", titolo che mi ha incuriosita appena ho letto la sinossi sul "Libro dei libri di Ne/oN". Pirati? I'm in! Non sono una gran estimatrice della prima persona al presente per i romanzi storici, ma col senno di poi valuto questa scelta vincente. Appassionata da sempre di pirati e di storia della pirateria, ho trovato questo romanzo avvincente, soprattutto nell'ultima parte di vita di Mary, a partire dall'arrivo a Nassau. Ritrovare vecchie conoscenze come Calico Jack, Barbanera e Anne Bonny mi ha fatta appassionare ancora di più alla lettura: staccarsi dalle pagine per andare a dormire non è stato facile! Ringrazio la Ne/oN per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima, ci vediamo in libreria a settembre perché questo romanzo non può mancare dalla mia collezione!
Non appena è stato annunciato, Saltblood ha subito conquistato la mia attenzione perché un libro ispirato alla vita di Mary Read con una prospettiva queer aveva tutto il potenziale per diventare uno dei miei libri preferiti. Purtroppo così non è stato e il mio entusiasmo iniziale è stato molto ridimensionato durante la lettura.
Gli aspetti che mi sono piaciuti di più sono come è stata affrontata l’identità di genere di Mary e il suo legame con il mare. Trovo che l’interiorità della protagonista sia resa bene tramite la sua voce schietta e autentica, ed è stato interessante seguire il suo percorso alla ricerca di se stessa.
La storia, tuttavia, non è riuscita a coinvolgermi né a farmi emozionare particolarmente, non tanto per ciò che accade, ma per come viene raccontato: la narrazione infatti è piatta e ho percepito un certo distacco nonostante l’uso della prima persona singolare. Inoltre alcuni avvenimenti vengono trattati in maniera sbrigativa e avrei preferito un maggiore approfondimento.
Un vero peccato perché, sebbene abbia apprezzato Mary come personaggio e la ricerca storica fatta dall’autrice, non posso dire che il libro mi sia piaciuto.
Ringrazio NetGalley e Ne/oN Libri per avermi dato l’opportunità di leggere in anteprima l’ARC digitale in cambio di un’opinione onesta.
In generale mi è piaciuto, la ricerca storica che c'è dietro questo libro si sente e ripaga l'autrice dei suoi sforzi. Ho trovato l'inizio un po' lento e la madre di Mary/Mark davvero terrificante, ma di lei avrei voluto sapere di più, la famiglia materna è rimasta quasi inesplorata purtroppo. Avrei apprezzato più pagine dedicate alla vita di palazzo, c'era molto potenziale, ma l'autrice ha fatto scelte differenti.
La protagonista è caratterizzata in modo davvero realistico e la sua introspezione è forse l'elemento vincente del romanzo, che le ruota attorno. Mi sarebbe piaciuto un punto di vista di Anne, che abbiamo visto solo tramite gli occhi innamorati di Mary, sicuramente allucinata dai suoi sentimenti.
Questo è il primo libro che leggo con protagonista la pirateria, devo dire che è stato un battesimo non così faticoso come immaginavo sarebbe stato. La guerra, il sangue e la puzza non mancano ma non diventano il centro della storia; questo forse è un mio gusto personale, ma per me è importante che i personaggi siano il focus.
Grazie a ne/on e netgalley per l'arc, è stata una lettura davvero intrattenente!
Buonasera ho avuto l'onore da neon e NetGalley di leggere in anteprima Saltblood di Francesca de Tores in uscita per Ne/on Edizioni il 4 settembre.
Saltblood ci viene presentato come la storia romanzata di una delle piratesse più famose del '700 Mary Read.
Cosa posso dire? Un romanzo storico che mi ha letteralmente fatto vivere un viaggio pazzesco e la scrittura mi ha catturato sin dai primi capitoli.
Sin da bambina la protagonista Mary deve fingersi maschio (Mark) perché il fratellino muore. Da qui inizia una vita nelle vesti di un uomo, marinaio e poi soldato. Poi ritorna ad essere una donna e diventa moglie e madre e infine pirata. Mary è una protagonista molto forte che non si fa problemi ad essere uomo o donna (il tema del non saper cosa si è, di non sapere a che genere si appartiene non è problema per Mary). Mary la definisco forte anche per tutto il dolore e le perdite che ha provato nella sua vita e per le scelte coraggiose (vivere per mare e diventare pirata).
L'incontro con Anne Bonny, una ragazza che ha dovuto fingere anche lei di essere uomo nella sua infanzia, le farà scoprire di nuovo l'amore.
Ho amato anche la presenza di Crow il corvo di Mary, uno spirito guida che la accompagna nella sua vita.
Il finale mi ha toccata nel profondo e ho amato il fatto che nelle note vengano riportati i testi dove sono riportate le vere avventure di Mary Read.
Questo libro per me è un 5 stelle e lo consiglio se avete voglia di un romanzo vero, ambientato nei luoghi dei pirati e se avete voglia di avventura e di una protagonista che non ha paura di nulla.
Mi hanno chiesto com'è stato leggere Saltblood. è stato un lungo abbraccio malinconico, di quelli da cui non vuoi staccarti perchè quando finiranno farà solo male.
Saltblood è un'epica, una storia di mare, una storia di terra, la storia di una donna-bambina-persona-marinaio-soldato. Mary nasce e il suo compito è quello di fingersi il fratello morto, di essere l'uomo che la madre avrebbe voluto crescere.
Crescendo, Mary non è donna, non è uomo, ma è marinaio, soldato, moglie, amante. è difficile, capire cosa sia, e l'unica certezza che ha è il canto delle navi, l'imprevedibile prevedibilità del mare, e quando conosce Anne Bonny, l'imprevedibile certezza dell'attrazione per questa donna incredibile, con cui condivide un passato vestita da uomo.
Saltblood è un romanzo storico, ma attualissimo nelle sue riflessioni sulla corporeità e sul genere. Per MAry, il suo corpo è un mezzo, qualcosa che esiste, in cui vive, ma di cui non si fa grandi problemi. La biologia dice utero, seno e possibilità di figli, ma la testa dice "marinaio", e quindi muscolatura agile, equilibrio, calli sulle mani. La maggior parte delle volte essere riconosciuta come donna è una scocciatura e un rischio.
Leggere Saltblood è stato...complesso. Vado a metterlo nello stesso scaffale di Man O' War, per il modo in cui mi ha scavato dentro.
Leggere con cura, con attenzione e possibilmente a cuore aperto.
Se mi avessero detto che un romanzo storico avrebbe potuto catturarmi così non ci avrei ma creduto ! Questo libro invece è davvero un gioiellino: scrittura scorrevole e coinvolgente fin dalle prime pagine!
La storia racconta di Mary costretta a vivere i primi anni di vita come Mark (il fratello che muore quando lei viene al mondo) e di come questa scelta di sua madre metterà radici per portarla su un tragitto pieno di scelte e accadimenti.
Questo libro parla di chi siamo ma anche di chi scegliamo di essere e come le nostre scelte ci portino a incontrare e conoscere persone che possono essere decisive nella nostra vita.
Questo libro parla di guerra , sofferenza , amore , amicizia ma anche e soprattutto di pirati e di mare.
Il titolo coglie l’essenza della protagonista e non vi dico di più per non farvi spoiler.
Cogliete l’occasione e immergervi nel racconto di Mary e della sua vita avventurosa , non ve ne pentirete !!!
La storia dei pirati é nell'immaginario collettivo una storia di uomini e ripercorrerne una parte dal punto di vista femminile é stata una piacevole sorpresa. La vita di Mary Ready raccontata in prima persona ha reso possibile una maggiore vicinanza tra lettore e personaggio tanto che anche le descrizioni delle guerre e delle avventure per mare risultano coinvolgenti anche per chi non è appassionato del genere.
Scoprire nella nota storica finale quanto la Storia ha consegnato ai posteri su questo personaggio rende ancora più interessante il romanzo. Indubbiamente all'autrice va il merito di aver trattato con grande sensibilità il tema del gender fluid che restituisce estrema modernità non solo il personaggio ma tutta la vicenda. La presenza di un altro personaggio storico reale che è ancora una donna, Anne, é, a mio avviso, un ulteriore elemento di confronto e di valorizzazione della figura di Mary.
Due grandi inganni segnano la sua storia: quello iniziale imposto dalla madre per interesse e quello finale gestito suo malgrado da Anne nel tentativo di sottrarla al suo destino. Trattandosi di un romanzo storico non si impone immediatamente all'attenzione dei più giovani ai quali, invece, andrebbe suggerita!
Ringrazio NetGalley e l'editore italiano per aver concesso la lettura di questo eARC a seguito della quale ho espresso liberamente le mie opinioni.
Non saprei descrivere questo libro in altro modo se non "sorprendente". Infatti, le mie aspettative riguardo questo libro erano davvero alte, poiché l'estratto letto nel "Libro dei libri Ne/oN" mi aveva intrigato particolarmente e soprattutto mi aveva fatto innamorare subito della protagonista. Ciò che però non avevo realizzato e compreso di questo romanzo è che esso si presenta come la storia, seppur romanzata, di una donna la cui vita è stata tutto fuorché semplice e tranquilla, una donna che ha dovuto affrontare grandi perdite e dolore, che si è innamorata ma in una realtà dove al primo posto c'era sempre il mare e il lavoro. Insomma, non mi immaginavo che questa storia venisse presentata in maniera tanto cruda e diretta quanto invece ho poi scoperto, e, seppur apprezzi molto questa scelta stilistica che ha reso in maniera molto efficace la durezza della vita da pirata, essa mi ha spesso fatto sentire a disagio. Pertanto non mi sento di dare 5 stelle a "Saltblood", ma non significa necessariamente che esso mi abbia deluso. Anzi, come ho detto all'inizio, esso mi ha sorpreso sotto molti aspetti, nonostante di per sé la trama non possa essere definita ricca di colpi di scena, ed è riuscito a rendere compulsiva la lettura della biografia rivisitata di Mary Read malgrado la natura abbastanza lenta e descrittiva del testo.
"Mio fratello è stato un bambino senza vita; io sono una bambina senza nome. Vivo dentro il suo nome e dentro la vita che doveva essere sua. Siamo due persone che cercano di stiparsi nello spazio di una persona sola."
Il romanzo trae ispirazione dalla vita di Mary Read, una piratessa realmente vissuta nell'età d'oro della pirateria tra il XVII e il XVIII secolo, narrata anche nella serie TV "Black Sails". La narrazione segue la vita di Mary fin dall'infanzia, quando sua madre, sconvolta dalla perdita del figlio Mark, decide di travestire Mary come il figlio defunto per poter continuare a ricevere l'indennità dal padre di Mark. Mary, assumendo l'identità di Mark, inizia quindi a svolgere diverse attività che la porteranno presto a solcare i mari, inizialmente come semplice marinaio e poi come pirata. Durante le sue avventure, incontrerà "colleghi" del calibro di Jack Rackham e Anne Bonny, vivendo l'apice e il declino dell'epoca della pirateria.
Il ritmo narrativo di Francesca De Torres è incalzante, con una serie di eventi intensi che influenzano profondamente la crescita fisica e psicologica di Mary. Nonostante la rapidità degli avvenimenti, De Torres riesce a sviluppare in modo approfondito ogni personaggio che, sia per un breve momento che per molti anni, entra nella vita di Mary.
Saltblood è un libro che mi sento di consigliare a chiunque ami i romanzi di avventura e di formazione, in particolare agli appassionati di pirati.
Ringrazio Ne/On libri e Netgalley per avermi fornito un ARC di questo testo in cambio di una recensione onesta
Saltblood è un libro che mi rimarrà impresso per molto tempo e che non avrei mai pensato che potesse colpirmi (positivamente) così tanto.
In questo romanzo viene narrata la storia di Mary Read, una delle leggendarie piratesse donne realmente esistite.
L'autrice s'impegna a cercare di ricostruire in maniera romanzata la vita della piratessa e ce la fa in maniera impeccabile. Con Mary non scopriremo solo una donna, ma anche un uomo di nome Mark che è sempre stato una parte di lei fin da quando era bambina, ma soprattutto potrete comprendere cosa realmente significa la parola "libertà", perché Mary era la sua perfetta incarnazione.
Nella prima parte del romanzo scopriremo come Mary/Mark si sia forgiata, cosa ha dovuto sopportare e cosa ha conquistato in mezzo al sangue e al dolore, penso che questa sia la fase più cruda del libro, ma anche quella che mi è rimasta più impressa per come l'autrice sia riuscita a far entrare in sintonia chi legge con la protagonista.
La seconda parte Mary è già forgiata, ma ha bisogno di mettere in pratica la sua voglia di libertà, il richiamo del mare è più forte di lei e così si ritrova a Nassau, la patria dei pirati, dove incontrerà due delle persone più importanti della sua vita: Jack e Anna. Saranno loro che accompagneranno Mary nella sua lotta per la totale libertà, non solo fisica, ma anche spirituale, per non dover più avere etichette dalla società e potersi sentire semplicemente un essere umano.
La terza parte è quella più tragica, ma anche questa me la ricorderò sempre grazie all'immenso lavoro dell'autrice nel creare la connessione tra Mary e noi lettori.
La fine non è dolce, è amara, anzi, salmastra se vogliamo rimanere sul tema, ma fa riflettere su molte tematiche e ci fa capire che nessuno ha il diritto di dirci chi siamo e come dobbiamo vivere: dobbiamo essere come Mary. dobbiamo essere come il mare. Liberi.
Ringrazio ancora una volta NeoN per avermi dato l'occasione di leggere questo gioiello.
Consigliatissimo.
"Saltblood" di Francesca De Tores è un romanzo che ha attirato la mia attenzione per la sua trama intrigante. Il libro racconta in maniera romanzata la vita di Mary Read, una delle più celebri donne pirata del 1700. La narrazione in prima persona permette ai lettori di entrare nella mente di Mary e di comprendere le sue emozioni e i suoi pensieri.
"Saltblood" è un libro lungo e dettagliato, che diventa sempre più prolisso man mano che la storia procede. Quando Mary inizia la sua carriera da pirata, la narrazione subisce un forte rallentamento. Le descrizioni minuziose delle operazioni quotidiane a bordo della nave, delle strategie di combattimento e delle dinamiche tra i membri dell'equipaggio, seppur interessanti, rallentano il ritmo della storia e rendono la lettura pesante, sopratutto dopo l'ennesimo assalto uguale a quelli precedenti.
Personaggi
Un punto cruciale del libro è l'entrata in scena di Anne Bonny, che diventa subito un elemento centrale della storia. La sua personalità forte e carismatica la rende immediatamente affascinante per i lettori. Tuttavia, la sua crescente importanza nella trama rischia di sbilanciare la narrazione. Anne Bonny finisce per oscurare Mary Read, spostando l'attenzione dalla protagonista originale e creando una sorta di disconnessione nella trama. Questo spostamento del focus può risultare frustrante per i lettori che si aspettano un racconto più centrato su Mary.
Oltre a Mary Read e Anne Bonny, pochi personaggi secondari ricevono un vero sviluppo. La madre di Mary, per esempio, è rappresentata in modo unidimensionale come una figura autoritaria e cattiva, mentre altri personaggi maschili sono introdotti solo per servire come interessi romantici o antagonisti, senza che venga dedicato molto spazio al loro sviluppo.
Conclusioni
In conclusione, "Saltblood" di Francesca De Tores è un romanzo che offre una visione dettagliata della vita dei pirati del 1700, con una narrazione in prima persona che permette di entrare nella mente della protagonista. Tuttavia, la prolissità e la gestione dei personaggi riducono l'efficacia del racconto, rendendo la lettura pesante. Rimane comunque un romanzo godibile, di cui consiglio la lettura.
Il grande punto di forza di Saltblood è la narrazione, la sua prosa ricca, elegante ma anche coerentemente scurrile. Francesca riesce a inserire il lettore nel 1700 senza sforzi, rendendo il periodo familiare ma riuscendo comunque a far emergere bene le forti differenze rispetto alla nostra epoca.
Il modo in cui il mare viene evocato riesce a far sentire la sua brezza e il suo odore come se si stesse leggendo la storia di Mary in riva al mare. Ogni aspetto viene descritto immensamente bene e con accuratezza, non permettendo però di appesantire il lettore con info dump o spiegoni enormi. Leggere da storia dal punto di vista di Mary, come se fossimo lei ha reso l'esperienza oltremodo più piacevole, nonostante io di solito sia restia alla prima persona.
Gli elementi non accuratamente storici come la presenza del corvo Crow non hanno peggiorato la lettura, ma sono riusciti ad aggiungere simbolismo alla storia. Il modo in cui Crow è l'unico essere in grado di tenere sempre Mary sott'occhio commuove, così come il fatto che sia anche in grado di riconoscere le buone persone da quelle cattive (es. il modo in cui guarda Anne con sospetto, e il modo in cui invece guarda Jack).
Mary, Anne e Jack, i personaggi principali della vicenda, vengono descritti così vividamente che sembra quasi di conoscerli. Ogni personaggio viene illustrato come potenzialmente buono e potenzialmente cattivo, e il messaggio che ci lascia è che chiunque può rivelarsi buono o cattivo, ma solo in base alle scelte che compie e non perchè l'autore ha scelto di scriverlo così. La grande umanità e realisticità di tutti loro fa in modo che il lettore si affezzioni con facilità, e lasciarli andare alla fine di Saltblood diventa molto difficile.
Ringrazione Ne/on per l'arc digitale
Saltblood, opera di Francesca De Tores, è un romanzo che mi ha sorpreso positivamente, offrendo un'esperienza di lettura molto più ricca di quanto ci si potrebbe aspettare. Questo libro non solo intrattiene, ma immerge il lettore in un viaggio emozionante attraverso un sapiente intreccio di fatti storici e finzione, con una protagonista indimenticabile che incarna perfettamente i canoni di un'eroina moderna.
La protagonista del romanzo, Mary, è un personaggio complesso e sfaccettato. La sua storia, che si muove abilmente tra eventi storici reali e l'inventiva dell'autrice, crea una narrazione coinvolgente e ricca di colpi di scena. Francesca De Tores riesce a intrecciare la verità storica con elementi di fantasia in modo così fluido che il lettore viene trasportato in un mondo dove i confini tra ciò che è reale e ciò che è creato si sfumano. Mary emerge come una figura affascinante, dotata di una profondità che la rende sia eroica che grottesca. Le sue esperienze, le sue lotte e le sue vittorie risuonano con i lettori, rendendola un personaggio con cui è facile empatizzare nonostante le situazioni che vive siano distanti da noi e da cui è difficile distaccarsi. La sua evoluzione nel corso della trama rispecchia quella di molte eroine moderne, combattute tra le loro vulnerabilità e la loro forza interiore.
Uno degli aspetti più sorprendenti di Saltblood è come De Tores utilizzi il grottesco per arricchire la narrazione. Le sfaccettature più oscure e complesse della vita di Mary sono descritte con un realismo crudo che, lontano dall'essere repellente, aggiunge profondità e autenticità alla sua figura. Questo approccio permette al lettore di esplorare le parti più intime e spesso trascurate della natura umana, creando una connessione più profonda con la protagonista. La capacità dell'autrice di fondere diversi generi e stili narrativi rende Saltblood un'opera veramente interessante e adatta a un vasto pubblico. Non è solo un romanzo storico, ma un'opera che trascende i generi per offrire una lettura ricca e stratificata. La combinazione di fatti storici, elementi grotteschi e una narrazione moderna rende questo libro unico nel suo genere.Non credo che Saltablood sia solo per gli appassionati di romanzi storici o per coloro che cercano un'avventura epica. È un libro che può essere apprezzato da chiunque sia alla ricerca di una storia ben scritta, con personaggi memorabili e una trama avvincente. La maestria di Francesca De Tores nel creare un mondo vivido e complesso rende questo romanzo un must-read per un pubblico ampio e diversificato.
In conclusione, Saltblood di Francesca De Tores è un romanzo che merita attenzione per la sua capacità di sorprendere e coinvolgere. La storia di Mary, con le sue sfumature, rappresenta un esempio brillante di come la letteratura possa esplorare la complessità della condizione umana attraverso una narrazione avvincente e profondamente emotiva. Un'opera che lascia un segno duraturo nel cuore di chi la legge o che sicuramente ha lasciato nel mio.
Sono rimasta molto colpita da questo libro, in primis dalla protagonista e da come abbia vissuto la sua "identità di genere" nel corso di tutta la storia, l'aver seguito dall'infanzia le vicende e il susseguirsi di eventi continui mantiene l'attenzione alta e il lettore incollato alle pagine.
Ho trovato soprattutto coinvolgente il rapporto con Crow: personaggio che nonostante non dica una parola, è un pilastro importante della narrazione.
Unico problema che ho riscontrato è il linguaggio e il riferimento a termini navali, dei quali sono completamente ignorante.
Il fatto che sia una vicenda storica (anche se ovviamente riadattata) mi porta ad essere ancora più impressionata da quest'opera.
Penso che l'autrice riesca a trasmettere benissimo le atmosfere della vicenda, di come riesca a veicolare un'immagine precisa di cosa comporta la vita in mare e di come quest'ultimo sia l'assoluto protagonista della storia.
Libro decisamente consigliato!
Le storie sui pirati mi hanno sempre affascinato, orfano della serie Tv “Black Sails” ambientata nell’epoca d’oro della pirateria, ho richiesto alla Ne/oN libri l’Arc digitare, (tramite Netgallery) che mi ha generosamente offerto di “Saltblood”di Francesca De Tores e posso garantirvi che questo romanzo è molto più di una trama avvincente o di una bella copertina, io l’ho amato e divorato.
Ispirato alla vera storia di Mary Read, SaltBlood possiamo definirlo una ricostruzione storica ma anche un romanzo di avventura, che esplora in profondità l’identità di genere, e parla di coraggio e forza d’animo nell’osare essere tutto ciò che vogliamo, vuoi per desiderio personale o per sopravvivenza, ma la scelta spetta a noi….
Mary Read ha indossato vari ruoli nella sua vita, quella del fratellastro morto Mark, quella del marinaio, del soldato, è stata moglie e madre ma ha trovato la sua identità e la sua libertà seguendo il richiamo del mare e diventando una pirata, entrando nella ciurma di Calico Jack Rackham e affiancando la temeraria Anne Bonny, di cui diventa amica e amante.
Una storia davvero sorprendente , l’autrice ha svolto un lavoro brillante nel ricostruire minuziosamente la vita di Mary Read e renderla cosi affascinante e coinvolgente, con una prosa moderna e scorrevole che mi ha conquistato completamente.
Date una possibilità a SaltBlood, sono sicuro che non vi deluderà.
Io aspetto il 4 settembre per l’uscita del libro cartaceo, perché questo romanzo merita un posto in prima fila in libreria.
Grazie Francesca De Tores, Grazie Ne/oN librro
SALTBLOOD, Francesca De Tores
Traduttrice: Chiara Puntil
Valutazione: 4.5
Già dai primi capitoli in anteprima trovati in "Il libro dei libri" sapevo che questo romanzo sarebbe stato una lettura tutta d'un fiato, ma di certo non mi aspettavo che mi appassionasse così tanto.
Il romanzo affronta la vita, seppur romanzata, di Mary Read, una delle piratesse più famose del Settecento, secolo d'oro per la pirateria, e già qui sapevo mi sarebbe piaciuto dato che ho un debole per le storie piratesche.
La narrazione di Mary ha un ritmo incalzante e solenne che ci racconta di una vita dedicata al mare e ad esso devota, di come si possa essere mille cose diverse - ragazzo, marinaio, soldato, donna, pirata, amante, leggenda - restando sempre e comunque vincolati e fedeli a sè stessi.
E' una storia profondamente toccante e a tratti straziante, ma anche divertente, un romanzo d'azione quanto un romanzo introspettivo, mulisfaccettato come lo è stata in vita la sua protagonista. Trovo che l'autrice faccia un lavoro egregio nel rendere onore alla figura affascinante e misteriosa di una piratessa che è entrata nella leggenda, rimanendo fedele alle fonti storiche ma agigungendo quel pizzico di finzione che ce la rendono incrdibilmente vicina e moderna.
Il romanzo verrà pubblicato il 04 settembre 2024, già non vedo l'ora di poterci mettere sopra le mani!
Ringrazio Ne/on per l'arc digitale e per l'opportunità.
-Arianna
Non avrei mai detto che un libro come Saltblood mi sarebbe piaciuto, infatti le mie "red flag" c'erano tutte: il diciottesimo secolo, storie (anche se romanzate) di persone realmente esistite e i pirati (probabilmente gli unici che tollero sono quelli di One Piece e Jack Sparrow).
Invece la travagliata vita di Mary Read mi ha conquistata.
Nata povera e senza padre e con una madre senza scrupoli, viene cresciuta come un maschio per prendere il posto del suo fratellastro Mark, morto ancora bambino mentre Mary nasceva, per poter beneficiare della rendita che la nonna paterna aveva destinato al nipote. Quando, dopo la morte della nonna di Mark, madre e figlia rimangono senza rendita, Mary è costretta ad andare a lavorare come valletto nella solitaria villa di una ricca e anziana donna francese; anche se ora potrebbe tornare ad essere Mary la madre la costringe ancora a fingersi Mark perché gli uomini guadagnano meglio e così non rischierebbe di "mettersi nei guai" (e sappiamo tuttɜ bene di che guai stiamo parlando). Quando, qualche anno dopo, l'Inghilterra entrerà in guerra con la Francia e la Spagna, Mary deciderà di abbandonare l'immobilità di quella casa e quel lavoro per arruolarsi in marina sempre come Mark. In quegli anni diventerà un abile marinaio e si innamorerà del mare, anche quando deciderà di passare all'esercito il suo cuore resterà al mare.
In tutti gli anni di servizio riuscirà a mantenere segreta la sua identità, fino a quando, dopo l'ennesima perdita di un compagno, deciderà di rivelare il suo segreto al suo commilitone Dan, l'unico capace di scorgere la vera Mary sotto le mentite spoglie di Mark già prima della confessione. Congedandosi e rivelando a tutti chi è, i due si sposeranno, così da tornare ad essere finalmente Mary.
Ma il destino si accanirà ancora su di lei, impedendole di essere prima madre e poi moglie.
Ormai sola con solo un corvo che si ostina a seguirla e i tanti fantasmi che hanno costellato finora la sua vita, si imbarcherà come marinaio ma mantenendo la sua identità di donna su una nave mercantile. Grazie ai traffici poco onesti del capitano conoscerà il fascino della pirateria e soprattutto si innamorerà dell'indomabile Anne Bonny, decidendo infine di darsi alla pirateria diventando prima amica e poi amante di Anne.
Il romanzo si concluderà con la sua morte avvenuta nel 1721.
L'autrice con il suo romanzo riesce a farci immergere in pieno nella vita di Mary, ci fa percepire il profumo del mare e il sale che brucia sulla pelle, arricchendo una storia che già di per sé era incredibile, ma senza creare qualcosa di totalmente slegato dalla realtà delle cronache dell'epoca.
Saltblood non è un romanzo facile o leggero, anche se scorre velocissimo i temi trattati sono importanti, pesanti alle volte; è una storia molto fisica, sanguigna. Si parla di corpi e di tutto quello che un corpo può fare (e produrre), sensazioni, umori, malattie, sangue, carne, vita e morte. E sale, che sia nel sudore o nelle lacrime, tutto si riconnette al mare e al suo sale. Lo stesso mare che scorre nelle vene di Mary, un mare che può essere calmo, benigno e fonte di vita ma trasformarsi l'attimo dopo in un mare agitato e ostile, una tomba per alcuni; come Mary che un momento è un uomo e quello dopo una donna, a cavallo di due identità che neanche lei sa quale sia quella vera (o giusta). E perché non entrambe o nessuna delle due? Ora potremmo parlare di fluidità di genere. Mary è una bisessuale ante litteram, neanche lei o chi gli sta vicino sa dare un nome a questo, semplicemente prende ciò che vuole dalle sue due identità senza curarsi di quello che il resto della ciurma e lo stesso capitano Calico Jack Rackham, compagno di Anne, pensano. In un ambiente, quello su di un vascello pirata, forse più libero di quanto si pensi, almeno fino a quando non si scende a terra. Infatti, tollerata per mare la pratica che fra due uomini veniva chiamata sodomia, una volta sbarcati, torna ad essere un tabù che potrebbe portare alla forca, e per tutto il romanzo ne abbiamo molti esempi soprattutto fra la ciurma di Calico Jack.
In conclusione.
Il libro verrà pubblicato il 4 settembre (per ora questa recensione la pubblicherò su Goodreads sulla pagina del romanzo in lingua, per poi spostarla su quella in italiano appena verrà creata), anche di Saltblood ho deciso di prendere il cartaceo dato che ho amato questo romanzo e i temi che tratta (e il modo in cui lo fa), ma soprattutto ho amato il personaggio di Mary Read con la sua forza e le sue fragilità.
Vi consiglio di dare una possibilità a questo romanzo anche se non rientra a pieno nel tipo di romanzi che di solito leggete e di tenere d'occhio le altre prossime pubblicazioni Ne/oN.
Saltblood, di Francesca De Tores
Genere: Historical Fiction, Women's Fiction, LGBTQ+ Fiction
Saltblood è un cerchio sin dal suo prologo, dove la fine e l'inizio si fondono.
Nella cupa Inghilterra del tardo XVII secolo nasce una bambina che deve essere un bambino.
La neonata Mary Read prende il posto del fratellastro Mark per questioni economiche, e ha così inizio la storia di una delle figure storiche più ricordate della cosiddetta "Golden Age Of Piracy" nella visione dell'autrice.
Ragazzo, ragazza, uomo e donna. Mary Read in Saltblood è una mutaforma, dal teatro fiammingo di guerra alle calde spiagge di Nassau.
Soldato, marinaio, moglie, pirata.
Queste più di 300 pagine raccontano la vita di Mary in chiave romanzata, sviluppando ciò che attiene alle cronache ufficiali in una chiave universale, dalla sua nascita fino alla morte in carcere.
Quante volte ognuno di noi non si è sentito al suo posto?
Quanto ognuno di noi ha mai desiderato di cambiare sé stesso?
Mary è indissolubilmente Mark, ed egli è indissolubilmente Mary, come l'acqua di un fiume che entra a far parte del mare. Non c'è uno senza l'altro.
Togliere uno è come annullare l'altro, che nel romanzo non accade mai. Rimane sempre in quiete, quel "doppelganger", pronto a fuoriuscire.
Dalla casa della signora Norton ai vascelli che cavalcano i flutti dell'oceano, Saltblood è anche un romanzo che parla di donne narrato da donne. E delle loro sfide.
Ma'. Anne. Mary.
Queste ultime sono le stelle cardinali del romanzo. Così diverse in quanto a nascita e storia eppure così simili. La naturalezza con cui viene descritto il loro rapporto è encomiabile, così come la delicatezza in cui John "Calico Jack" Rackham, amante di Anne, non viene relegato a mera macchietta antagonistica.
Questa delicatezza risulta anche in come la penna fluida di De Tores ha trattato tematiche fin troppo tenute all'oscuro come l'infertilità, l'aborto, il desiderio di diventare madre e il lutto vedovile.
Anne Bonny, forse leggermente una "manic pixie girl", spicca per il suo spirito libero, e devo dire che il finale che le viene riservato è coerente con la scrittura del personaggio. De Tores ha saputo tessere i personaggi anche dati i finali e la coerenza dei loro percorsi.
E non solo questo. De Tores è stata bravissima a tratteggiare anche molte figure maschili, di cui soprattutto Calico Jack Rackham e il soldato d'origine fiamminga Dan Jansenns hanno colpito il mio cuore.
Ho riscontrato tuttavia, a mio parere, un ritmo di narrativa troppo piatto. Un mare fin troppo calmo, poco dinamico, e che è andato troppo lento soprattutto all'inizio, dove ci ha messo una cinquantina di pagine minimo a ingranare.
La lettura è risultata scorrevole ma alquanto statica. Avrei preferito molto tempo speso di più sul periodo fiammingo ma soprattuto sul periodo caraibico e di pirata.
In sé è stata una lettura fortemente godibile e interessante da molti punti di vista, ma che tuttavia necessitava di quel vento forte o di quei cavalloni in più per poter prendere decisamente il volo come Crow, un corvo inusualmente compagno di vita di Mary più di tutti.
Rating: ★★★★
Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.
Anais, di The Bookish Scorpio.
"Il mare ignora il marinaio. Bisogna farci il callo alla svelta. Guscio di granchio, pietra e osso: per il mare è tutto uguale. Se riesci a imparare questo concetto, forse imparerai anche a sopravvivere".
Non sono una lettrice di romanzi storici, ne ho letti davvero pochissimi, ma devo dire che questo libro mi ha sorpresa.
Non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Il continuo cercare un luogo di appartenenza, o in generale un modo per essere felice senza riserve, è forse uno dei motivi principali per cui ho divorato questo libro. Volevo assolutamente scoprire con Mary tutto quello che sarebbe potuto succedere (per quanto la fine sia già ben nota), senza parlare dei singoli personaggi e di come ognuno di loro contribuisca a cambiare Mary e a farle capire sempre qualcosa di più su sè stessa e sul mondo che la circonda.
È stata anche una delle poche volte in cui, nonostante ci fossero dei termini tecnici legati alle imbarcazioni, posso dire di essere riuscita a leggere senza mai fermarmi (eccetto per il termine "sloop" che per mia ignoranza personale non avevo assolutamente idea di cosa volesse dire).
Grazie davvero all'editore e a Netgalley per avermi dato la possibilità di leggere questo ARC in cambio di una recensione.
~ 5 ⭐️