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3,5 stelle su 5

Quando ho iniziato questo libro mi aspettavo un fantasy come tanti altri beh devo dire che ne sono rimasta piacevolmente stupita.

Abbiamo un world building ambientato in un paese simile alla nostra America latina che da poco ha subito una rivoluzione.

Qui troviamo Reina, una nozariel specie che fino a prima di questo cambio politico era schiava degli umani e che ora è in cerca di sua nonna nel tentativo di avere una vita diversa.

Quando la troverà finirà in una situazione che la porterà ad un passo dalla morte venendo salvata dalla geomancia della nonna.
Ora Reina è in debito con Doña Ursulina e finirà con il fare qualunque cosa pur di essere la sua degna erede e sdebitarsi con la donna che le ha salvato la vita rendendola un mostro.

Eva al contrario di Reina fa parte di una famiglia in vista deve fare il possibile per passare inosservata e quindi rinunciare al richiamo che ha verso la geomancia.

Un libro fatto di differenze razziali, sofferenza e accettazione di ciò che il destino ha in serbo per noi anche se non sempre è quello che ci aspettiamo.
Un fantasy particolare con scene molto grafiche che non ci vengono nascoste, non adatto a mio avviso a persone sensibili.

Inizio sensibilmente lento ci vuole un po per entrare a pieno nella storia e per capire meglio i personaggi.

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The Sun and the Void è ambientato in un mondo ispirato all'America Latina dell'epoca coloniale, soprattutto Venezuela e Colombia. Si svolge alcuni anni dopo una rivoluzione contro l'impero di Segol e si sono formate due nazioni: Venacia e Fedria. La storia si apre con Reina Duvianos, una ragazza nozariel, che arriva alla tenuta Águila di Venacia, alla ricerca di sua nonna Ursulina, mai incontrata prima, dopo aver ricevuto una lettera da lei. Reina viene attaccata da alcune creature del Vuoto e viene salvata da Celeste, figlia ed erede della famiglia Águila, da suo zio Javier e da sua nonna Ursulina. Quest'ultima “guarisce” Reina costruendo un congegno che mantiene in vita il suo cuore e così Reina cerca di servirla come nipote e studentessa, cercando al contempo di servire la famiglia Águila. Reina si avvicina gradualmente a Celeste e il padre di Celeste, Enrique, e Ursulina organizzano un piano per mettere in atto un antico rituale per evocare il Dio del Vuoto Rahmagut. Celeste scompare e Reina si mette in viaggio per ritrovarla e compiere il rituale.
Altrove a Venacia, Eva Kesaré cerca di studiare la geomancia in privato per poter sfuggire al dominio costrittivo della sua famiglia e alla vergogna che questa le infligge, poiché si dice che sua madre sia stata manipolata e profanata da un uomo valco. Alla fine, lei e Reina si incroceranno e saranno coinvolte nel conflitto.
Prima di tutto vorrei cominciare dai lati negativi: il problema principale del libro, secondo me, è il ritmo. Il libro è lento, soprattutto nella prima metà. Alla fine si risolleva e, se si ha costanza, ci si trova di fronte a una bella storia. Ma è un libro che richiede molta pazienza per mantenere l'interesse all'inizio, lo ammetto. Lungo il percorso accadono cose interessanti che tengono ancorati, ma può essere difficile.
La prosa del libro, invece, è abbastanza buona. Emotiva e d'atmosfera quando serve.
A proposito di personaggi, invece, sono tutti ben sviluppati per la maggior parte e i loro viaggi, anche se lunghi, sono sorprendenti. Reina ed Eva crescono da giovani donne così incerte a donne forti e potenti, esperte nel combattimento (soprattutto Reina) e nella geomancia.
Inoltre, devo dare alla Romero-Lacruz dei punti per le sue scene di combattimento. Sa come orchestrarle! Dalle emozioni e dalla disperazione provate dai personaggi in esse, al modo in cui scorrono e al senso cinematografico che hanno.
Quindi, in conclusione, The Sun and the Void è un romanzo d'esordio e si vede. Ci sono alcuni difetti, ma c'è anche del buon materiale e credo che la Romero-Lacruz possa migliorare in un libro futuro.

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In 'The Sun and the Void', Gabriela Romero Lacruz ci racconta la storia di Reina ed Eva, due giovani donne che cercano di liberarsi da una vita soffocante, segnata da pregiudizi e discriminazioni. Le loro vite si intrecciano con quelle di divinità potenti e contrastanti: il sole e il vuoto. La narrazione alterna i punti di vista delle due protagoniste, capitolo dopo capitolo, ma questa scelta narrativa a volte attenua la tensione, rallentando il ritmo. Lo stile è ricco di descrizioni,immergendo il lettore in un'ambientazione ispirata alla cultura sudamericana. Tuttavia, l'abbondanza di nomi esotici e poco familiari, per quanto accompagnata dalla presenza di un glossario finale, potrebbe inizialmente disorientare.

Il sistema magico, basato sulla geomanzia (l'uso delle pietre), è introdotto ma non approfondito, probabilmente in vista dei successivi volumi della saga. Per quanto riguarda i personaggi, Reina, inizialmente simbolo di determinazione, si rivela manipolabile e ingenua. Eva, al contrario, è ben caratterizzata e mostra una forte volontà di emanciparsi. I personaggi secondari, come Javier, sono sfaccettati e realistici, contribuendo ad arricchire la trama. Le relazioni tra i personaggi, nonostante si evolvano solo verso la fine del libro, regalano momenti emozionanti.

Consiglio questo libro a chi ama il fantasy e desidera immergersi in un mondo ricco di cultura e tradizioni. La trama,sebbene si sviluppi più lentamente nella prima parte, è intrigante e promette sviluppi interessanti. Il finale aperto lascia il lettore con grandi aspettative per i prossimi romanzi, in cui mi auguro di trovare una maggiore profondità nel sistema magico e descrizioni più concise.
Ringrazio Ne/on e NetGalley per la possibilità di leggere l'ARC.

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È un libro che parte da un'idea di base affascinante, con un sistema magico originale basato sui minerali e un world building ricco di riferimenti al folklore sudamericano, colonialismo e conflitti religiosi. Tuttavia, nonostante le sue premesse intriganti, ho faticato a immedesimarmi nelle protagoniste, Reina ed Eva, che mi sono sembrate monotone e poco coerenti nelle loro scelte. La trama, pur interessante nelle sue tematiche sociali di inclusività e razzismo, manca di una direzione ben delineata e chiara. Spesso si perde in colpi di scena poco efficaci. Mi ha colpito di più il tentativo dell’autrice di affrontare questioni complesse come la discriminazione e il potere delle credenze religiose, ma la storia non riesce a reggersi da sola su questi elementi. In sintesi, un romanzo con ottime intenzioni e temi rilevanti, che però non mi ha coinvolta come speravo.

Farò una recensione più approfondita sul blog a breve.

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Ho aspettato un po' prima di scrivere questa recensione, perché ero preda di sentimenti e sensazioni contrastanti. Avevo delle aspettative talmente alte su questo titolo, seppur conscia che, essendo un debutto, potesse facilmente avere dei difetti, e aspettavo di leggerlo da talmente tanto che alla fine... mi ha un po' deluso.
Per quanto ben scritto, con una prosa ricca e delle descrizioni molto suggestive, è eccessivamente lungo. Inoltre ci sono troppi personaggi, che per quanto adorabili (Nestor e Joaquim) sono inutili, delle mere comparse.
Difetti a parte, il libro è scorrevole e la trama di base interessante, anche se poteva essere gestita meglio.
Per ultimo, ma non per ultimo, ringrazio NeoN Ed. per aver avuto la possibilità di accedere all'ARC di questo libro. Continuerò sicuramente la saga, anche per cercare di incentivare, nel mio piccolo, la pubblicazione di autori emergenti.
3 stelle e mezzo

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Ringrazio Ne/oN per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima.
Per apprezzare questo libro bisogna portare un po’ di pazienza e superare le prime 300 pagine.

La prima parte di costruzione della storia l’ho trovata purtroppo abbastanza lenta e complessa. Inoltre vengono usati molti termini non usuali tra cui alcuni in lingua straniera e alcuni inventati inerenti al mondo del libro che rallentano ulteriormente lo scorrere della lettura. Nel libro è inserito anche un glossario per aiutare il lettore.

Mi è piaciuta molto di più e ho affrontato in modo totalmente diverso la lettura dell’ultima parte di libro in quanto nella trama iniziano ad accadere una serie di cose che attirano l’attenzione del lettore.

Ho inoltre apprezzato, nonostante la complessità, il voler creare un mondo e un sistema magico che vanno a staccarsi notevolmente dagli altri fantasy che ho letto.
Sono curiosa di capire come evolverà la storia sperando che il secondo sia da subito molto più attivo sin dalle prime pagine.

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Non sono solita lasciare i libri a metà, ma in questo caso non sono proprio riuscita a proseguire.

La narrazione è lenta, lentissima, sembra di dover camminare in mezzo alla melassa tanta è la fatica per proseguire.

Spezzo una lancia a favore del libro e vi invito a leggere altre recensioni perché so di gente che lo ha amato.
Forse semplicemente non era il mio. Peccato.

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DNF 23%

Purtroppo non ho trovato il libro abbastanza attraente da continuare la lettura.
Il ritmo narrativo è lento, ricco di descrizioni e con poca azione.
La storia fatica ad ingranare per cui ho avito difficoltà ad arrivare alla fine del nono capitolo.

Un altra cosa che mi ha fatto storcere il naso sono le protagoniste.
Reina è veramente snervante e un po’ tonta. Ci sono mille red flag che le passano davanti e lei si gira dall’altra parte 🤦🏻‍♀️
Eva invece non fa altro che lamentarsi senza prendere mai posizione.
Entrambe subiscono la storia senza fare effettivamente la differenza.

Il worldbuilding è molto interessante, mentre del sistema magico viene spiegato ben poco.

Sono veramente dispiaciuta perché leggendo la trama mi aspettavo qualcosa di diverso.

Ringrazio NetGalley e Ne/oN Libri per avermi permesso di leggere l’ARC in cambio di una recensione onesta.

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"The Sun and the Void" di Gabriela Romero Lacruz è un romanzo che, nonostante un'iniziale promessa, personalmente non mi ha conquistata come mi aspettavo .

La storia segue principalmente due protagoniste, Reina ed Eva, le cui vite sono segnate da poteri soprannaturali e profonde lotte interiori. La narrazione alterna i loro punti di vista, esplorando temi come il sacrificio, il potere e la ricerca della propria identità. Tuttavia, nonostante il potenziale di queste protagoniste, Reina risulta spesso confusa nelle sue decisioni e priva di una vera crescita personale, mentre l'evoluzione di Eva appare forzata e poco convincente.

Il worldbuilding è ricco e dettagliato, ambientato nel continente ispirato alla mitologia sudamericana chiamato Vetalda, ma tende a diventare opprimente a causa delle descrizioni prolisse.

In conclusione, "The Sun and the Void" è un romanzo che offre qualche spunto interessante ma che, nel complesso, non riesce a spiccare nel genere fantasy. Reina, Eva e gli altri personaggi, sebbene abbiano potenziale, non riescono a evolversi in figure memorabili, rendendo l'intera esperienza di lettura meno appagante di quanto ci si aspetterebbe. La trovo una lettura consigliata a chi ama i mondi riccamente costruiti e ha la pazienza di affrontare una narrazione lenta e intricata, ma potrebbe deludere chi preferisce storie più dinamiche e lineari.

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DNF al 30%.

Ho ricevuto l'arc dalla Ne/oN per un parere onesto, ma purtroppo non sono riuscita a proseguire con la lettura.

Purtroppo si salvano solo le descrizioni e l'idea di fondo, ma non c'è caratterizzazione dei personaggi. Questo non genera il conflitto che mi aspettavo di trovare, soprattutto in relazione a un worldbuilding che aveva tutte le carte in regola per essere spaziale ma che si perde nella stessa dinamica delle protagoniste: l'incosistenza.

Peccato davvero. L'idea è originale, poteva essere uno di quei fantasy dai toni alti, atmosfere intriganti e un worldbuilding che accompagna una narrazione character-driven. Purtroppo non è così.

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Il sole e il vuoto è un fantasy che in un primo momento sembra complesso perché si entra subito in un mondo nuovo dove ci vengono date poche informazioni e poche per volta, ma via via che si legge si entra sempre più nell'ottica. Devo dire che il glossario aiuta moltissimo, davvero grazie che avete scritto a inizio libro che il glossario era presente, perché di solito lo si scopre sempre dopo. Anche la mappa aiuta un po' nel collocare i luoghi, ma quello che salta subito agli occhi è l'ambientazione che ricorda moltissimo il Sud America, del resto l'autrice è di origine venezuelane e si coglie subito la non troppo velata critica ai conquistaderos spagnoli che hanno massacrato culture e popolazioni sul loro cammino. Questo è l'altro aspetto che mi è piaciuto molto, nel libro questa critica è sempre presente ma non è il punto focale della storia, a quello ci si arriva davvero pian piano, attraverso anni e cambiamenti delle protagoniste e sì, se vogliamo è una cosa un po' scontata. Si tratta, infatti, dell'eterna lotta tra luce e ombre, in questo caso tra Ches, il sole, e Ramaghut, il vuoto, nonostante questo tema già visto in moltissimi libri, non mi è risultato scontato o pesante soprattutto grazie alle protagoniste che si alternano i pov. Reina è una ragazza, una nozariel, cioè una creatura che ha sempre visto la sua razza disprezzata e trattata come schiava che cerca il suo posto nel mondo e un senso di appartenenza. Crede di essere malvagia perché l'hanno sempre portata a quest'idea e per questo si piegherà a compiere le cose peggiori. Reina è decisamente ingenua per tutto il libro, il suo bisogno di affetto e di un senso di appartenenza la porta spesso a cadere in trappole non troppo nascoste. Per cui sì, la capisco ma non approvo del tutto molte delle sue scelte, si riscatta molto sul finale ma per alcune cose è davvero tardi. Eva invece è cresciuta sotto una campana di vetro, un po' credulona se vogliamo, ma anche lei cerca un modo per riscattarsi, per essere qualcosa di più e alla fine ha una crescita non indifferente. Quello che accomuna loro e gli altri personaggi è il fatto che si muovono sempre sulla sottilissima linea tra personaggi grigi e oscuri perché questo è decisamente un fantasy per adulti dove ogni cosa è cruda e dura.
La narrazione è davvero lenta, in sostanza succedono pochissime cose ma non mi è pesata per nulla, nella prima metà è davvero introduttiva ma in seguito si inserisce Maior, un'altra personaggia che velocizza un po' le cose e che io ho adorato per il suo essere ironica ma anche dolcissima.
Altro punto assolutamente a favore è il sistema magico, non vi aspettate lunghi spiegoni sul suo funzionamento, anche qua le informazioni ci vengono date pian piano e sta allə lettorə raccogliere tutti i pezzi e capirne il funzionamento. Questa in particolare è una cosa che ho apprezzato perchè fa capire che è un libro per adulti e non si viene imboccati con la pappa pronta. Inoltre non ci sono inutili spiegazioni che a volte i personaggi fanno fra di loro, tutti hanno una conoscenza di base di quella che è la magia e di come funziona e questo ha senso perchè vivono in un mondo che la usa costantemente. Alcune volte invece ci sono persone che spiegano ad altre come funziona il mondo il cui hanno sempre vissuto e questo fa vacillare la credibilità della storia. Ma tornando al sistema magico ho adorato il fatto che sembrasse un mix tra scienza e alchimia perchè ricorda proprio le culture sudamericane, ci sono mappe e predizioni fatte tramite la lettura delle stelle e metalli che vengono lavorati fino ad arrivare alla forma liquida e persino metalli di origine spaziale. Insomma ho adorato questo mix che mi ha portata dentro un fantasy con delle divinità dove però, a volte, sembrava quasi si parlasse di fantascienza.
Decisamente è un libro che mi sento di consigliare allə amanti di un fantasy un po' vecchio stile che mescola anche parti oscure e personaggi un po' ingenui, ma decisamente grigi. E' vero che le personagge sono tutte giovani e quindi può essere considerato un new adult, però penso che anche un pubblico più adulto potrà apprezzarlo perchè ci sono scene davvero crude e abbastanza forti.
In conclusione per me è stata una lettura bellissima, ne avevo davvero bisogno, mi sono presa il mio tempo con questa lettura e ne è valsa la pena.
Ringrazio moltissimo NeoN per la possibilità di lettura in anteprima, aspetto con ansia il secondo volume!

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Un libro che nelle prime pagine mi è risultato leggermente ostico da affrontare, ambientazione e protagonista non mi convincevano. Mi sono dovuta ricredere poco dopo. Razze non umane, discriminazione, malattie, intrighi, magia e mistero sullo sfondo di un "Sud America" (non ho una definizione migliore per definire come le varie descrizioni delle ambientazioni mi hanno fatta immaginare dove la storia è ambientata) fantastico mi hanno rapito il cuore. Ho trovato estremamente interessante anche la descizione delle pratiche e delle credenze religiose, cosa che non mi è capitato spesso di poter ravvisare in altri autori. Una volta iniziato è impossibile posare The Sun and the Void.

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Ringrazio la ne/on per avermi permesso di leggere questo arc. Inizio con il dire che le premesse erano abbastanza buone e dalla trama mi aspettavo di più, invece l'ho trovato abbastanza lento e confusionario, non sono riuscita a finirlo

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Ringrazio Ne/on per avermi permesso di leggere in anteprima questa Arc.

Il libro ha molto potenziale ma è lento e confusionario, non aiuta il fatto che il lettore viene sin da subito catapultato nella storia e inondato di nomi, città e parole straniere. Presenti molti buchi di trama sicuramente frutto dell'inesperienza dell'autrice, motivo per cui non ho dato una valutazione totalmente negativa. I personaggi non mi hanno trasmesso nulla e spesso compiono azioni senza logica, e il non affezionarmi a loro ha influito molto sulla mia esperienza di lettura. Non continuerò la serie.

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Il potenziale c'è. L'autrice sa costruire dei personaggi, anche se con qualche acciacco nei loro dialoghi, nelle loro reazioni e nel loro sviluppo. Le due protagoniste mi sono sembrate un po' troppo passive, un po' troppo uguali per tutto il libro, senza una crescita graduale, specie Reina. Ma non hanno avuto un brutto percorso, che comunque si conclude abbastanza bene in questo primo libro. Forse un po' troncato, ma sono dettagli.
Anche per quanto riguarda le idee, questo libro è buono. Il folklore venezuelano, gli intrighi familiari e politici, relazioni disfunzionali, un sistema magico basato sull'uso dei minerali. Tutte belle idee, però sviluppate in troppi elementi, che a volte possono cozzare o risultare inutili. Per dire, non serviva che la magia assumesse un colore diverso per ogni persona in base alla personalità: non serve alla trama, non approfondisce i personaggi e senza il glossario chi legge probabilmente se lo dimentica nel giro di qualche pagina. Un'idea carina, ma che qui avrei tagliato. Così come l'aggiungere un terzo popolo originario della terra in cui si ambientano le vicende, che però non compare mai in quanto sterminato: a meno che non torni magicamente nel secondo libro, mi sembra un'aggiunta inutile.
Alcune scelte di trama mi hanno lasciata abbastanza confusa, perché non avevano molto senso d'essere. Una di queste fa partire il dramma della vicenda, cosa che ha reso la lettura molto difficoltosa perché sembrava un pretesto davvero mal costruito (e per quanto alla fine abbia un minimo di senso, rimangono dei punti poco chiari).
Tutto il libro in realtà avrebbe necessitato di un po' di editing in più. La lettura infatti risulta lunga e pesante. Non solo per il numero di pagine, ma anche per lo stile un po' acerbo che in alcune frasi ed espressioni risulta ripetitivo o poco ispirato, a volte anche incoerente e confusionario. Nulla che non sia scusabile in un esordio, anzi le basi sono comunque molto buone (per quanto possa giudicarne, trattandosi di un'ARC di una traduzine). Però serviva davvero un lavoro di lima in più, per rendere il tutto più scorrevole e piacevole da leggere. Ad esempio, non sono ben chiari i limiti e i rischi del sistema magico, perché ogni volta che si dovrebbe essere a corto di un minerale arriva un "deus ex machina", seppur giustificato. Anche alcune questioni riguardo le divinità di questo mondo rimangono, sperando di avere risposte più chiare nel secondo libro.
A livello personale, non apprezzo che parlando di razzismo la parte discriminata sia rappresentata come mostri e/o creature non umane, perché mi sembra che si possa rischiare di dare alla parte discriminante una qualche vaga giustificazione in ciò che fa. Il razzismo si basa infatti sul creare pretesti per sottomettere persone che, altrimenti, sarebbero uguali a tutte le altre, per paura e/o per desiderio di conquista e potere. Se invece si parla di creature aliene, non completamente umane non solo nell'aspetto (corna, code ecc) ma anche nella capacità, la situazione cambia moltissimo. Però è solo un parere personale che influenza il giudizio fino ad una certa (non solo perché parlo da persona privilegiata), perché il libro comunque tratta abbastanza bene il razzismo, il pregiudizio, la cancellazione culturale e l'appropriazione culturale.

La votazione di tre stelle è data prevalentemente dal fatto di essere un esordio, e di avere alcuni difetti tipici di un esordio: troppe idee, troppi personaggi, troppa confusione e stile da migliorare. Altrimenti la valutazione sarebbe scesa a due, perché la lettura è stata davvero faticosa e poco piacevole.

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Il libro "The Sun and the Void" di Gabriela Romero Lacruz presenta un mondo lussureggiante, ispirato alla storia e al folklore del Sud America, con un'epica storia fantasy che affronta temi di colonialismo, magia antica e la ricerca di appartenenza di due giovani donne. Tuttavia, nonostante la premessa intrigante, l'esecuzione non è riuscita a catturare la mia attenzione come speravo.

Mentre la trama iniziale mi aveva attratto, purtroppo la narrazione mi ha perso già nei primi capitoli e non è mai riuscita a recuperarmi del tutto. Ci sono libri che riescono a gettare il lettore direttamente nel cuore dell'azione senza bisogno di un'introduzione dettagliata del mondo, ma sfortunatamente, questo non è uno di quelli. Mi sono ritrovata a dover rileggere più volte i capitoli iniziali nel tentativo di capire cosa stesse accadendo, poiché mancano spiegazioni chiare riguardo a quelli che sembrano essere elementi chiave come i mostri, le fazioni magiche e il sistema magico stesso. Questa confusione iniziale ha reso difficile per me concentrarmi sulla protagonista, Reina, e di conseguenza, è stato complicato sentirmi coinvolta nella sua storia.

Inoltre, non sono riuscita a percepire appieno i sentimenti e il carattere di Reina; sembra più un personaggio passivo, un recipiente attraverso cui la trama si sviluppa, piuttosto che una protagonista che guida gli eventi con le proprie azioni e decisioni.

Purtroppo, questo inizio confuso e una seconda parte che, sebbene più interessante, arriva troppo tardi (in un libro che già si percepisce come lungo) non mi hanno convinto a proseguire con la serie.

In sintesi, "The Sun and the Void" ha sicuramente delle potenzialità, ma l'esecuzione e la mancanza di chiarezza nell'introduzione del mondo e dei personaggi rendono difficile un pieno coinvolgimento nella storia.

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“The sun and the void” è una storia che tratteggia con colori accesi e sfumature taglienti il continuo contrasto tra luce e oscurità, descritto come un valzer mortale tra magia e potere o un fragile duello tra amore e ossessione.

La società tracciata dalla penna dell’autrice è ricca e frammentata, e vede la difficile convivenza tra gli umani, le cui azioni sono spesso avvelenate dall’odio e dal pregiudizio, e i pochi sopravvissuti di due popoli che di umano hanno poco o niente, i valco e i nozariel.
Se i valco sono riusciti a guadagnarsi un pizzico di rispetto grazie alla propria forza e al proprio potere, i nozariel vengono solo disprezzati e perseguitati, e devono lottare con le unghie e con i denti per poter sopravvivere.

Questa danza ai confini delle tenebre segue proprio due figlie dimenticate di questi popoli legati da un filo invisibile, una nozariel a cui è stato strappato il cuore e una valco soffocata dall’ignoranza della sua stessa famiglia.
Le loro vite sono diverse ma parallele, accumunate da una fame di appartenenza e da una sete di potere impossibili da saziare, e arriveranno a toccarsi solo quando un’antica leggenda inizierà a rivendicare il proprio tributo di sangue.
Una leggenda che sfida i limiti stessi della magia e dell’umanità, e che farà camminare sulla terra divinità troppo a lungo sottovalutate.

Questo romanzo presenta un interessante sistema magico, che meritava di essere approfondito ulteriormente, e un world building accattivante.
Il legame con il mondo e la cultura sudamericano è particolarmente forte, e i riferimenti al tema del razzismo e del colonialismo sono evidenti e affrontati con cura e attenzione.

Purtroppo il potenziale di questa storia viene un po’ penalizzato dal ritmo troppo lento e a volte faticoso, e dalla trama che procede quasi “a scatti”.

Ringrazio ancora una volta della possibilità di aver potuto scoprire questa storia in anteprima.

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Ringrazio NetGalley e ne/on per avermi concesso di leggere l'ARC di questo libro.
Partiamo dai punti positivi:
- The sun and the void ha una storia molto appassionante. Colorata dai dettagli di un'ambientazione che ricorda il Venezuela (in linea con le origini dell'autrice), ci immerge in un mondo in cui, dopo un ribaltamento di potere ad opera del "Liberatore", l'equilibrio tra le razze e il rapporto con la magia (qui chiamata"geoancia") sono cambiati. Nonostante il diffondersi di un culto religioso che ricorda molto da vicino il Cristianesimo e l'opera di colonialismo operata dagli Europei, la razza dei Valco (forti, possono vedere la geomancia, hanno corna ritorte) ha assunto una posizione di prestigio dopo la rivolta, mentre quella dei Nozariel (prima impiegati come schiavi, nati con la coda e con fattezze umane ma con tratti animaleschi) ancora fatica a liberarsi di pregiudizi e sguardi torvi. Premesse, queste, che si intrecciano con storie familiari in cui mancano pezzi salienti, che lasciano le due protagoniste principali (Reina ed Eva) all'oscuro del loro passato e del loro reale potenziale, e con una guerra tra dei che sembra di nuovo alle porte, dato che il maligno Ramaghut è prossimo al risveglio e qualcuno vuole approfittare dei suoi poteri per compiere azioni nefande. Fantastico, no?
- I personaggi in questo libro sono tutti molto ben caratterizzati, anche quelli che compaiono con un certo ritardo e che passano dall'essere plot tokens all'essere a tutto tondo grazie alla loro morale e alle loro azioni. Un cast prettamente al femminile con elementi LGBTQ+ molto variegato e ben strutturato.

Ora passiamo al principale punto negativo che mi ha fatta faticare molto nel leggere questo libro.
- Le descrizioni. Questo libro è incredibilmente verboso, soffermandosi su descrizioni di luoghi, flora, fauna, cibi e folklore molto spesso, rubando pagine a dialoghi che avrebbero potuto essere più nutriti e significativi, e spesso interrompendo l'azione quando meno ce n'è bisogno.
- Le tempistiche. L'iniziale cinquanta percento (circa) di The sun and the void è mooooolto lento. Nonostante capisca il bisogno di costruire delle premesse che giustifichino le successive azioni dei personaggi e di fornire delle informazoni sul worldbuilding (l'iridio, i tiniebla, i fischiatori, la conformazione del territorio, ecc.), ho avuto la sensazione che questo cinquanta percento avrebbe potuto benissimo essere ridotto a un trenta percento e comunque riuscire nel suo intento. Eva e Reina, in particolare, impiegano molto, a mio parere troppo tempo per scegliere su quale sentiero tra i tanti immettersi, il che porta a un lore dump bello grosso nell'ultimo venti percento del volume.

Tutto sommato non posso però non consigliare la lettura di The sun and the void, soprattutto perché gli aspetti negativi potrebbero risultare tali solo a me in base ai miei gusti e abitudini di lettura. In fondo qui abbiamo una storia maestosa, una scrittrice che non ha paura di barcamenarsi tra molte ambientazioni diverse e di intingere i suoi personaggi di scelte passate che inducono il lettore in una mezza crisi di identità.

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Nonostante lo stile sia piuttosto fluido e scorrevole, ho trovato l’inizio del romanzo molto lento e ho faticato un po' ad immergermi nella storia, probabilmente anche a causa dei numerosi termini in spagnolo di cui non conoscevo il significato (c’è un piccolo glossario alla fine del libro). Numerosi sono i riferimenti alle tradizioni e alla cultura sudamericana ma di vero e proprio folklore c’è poco o nulla.

L’ambientazione è piuttosto originale. Infatti il romanzo è ambientato nelle terre di Venazia e Fedria, abitate da umani, nozariel e valco e da creature mostruose come i tiniebla e i fischiatori, dove la lotta tra bene e male vede contrapporsi il dio del Sole, Ches, e il dio del Vuoto, Rahmagut.

Il sistema magico, basato sulla geomancia, è abbastanza complesso ma, purtroppo, risulta confusionario e non del tutto approfondito.

La storia è molto articolata ma ci sono dei buchi di trama e a volte i personaggi compiono scelte incomprensibili. Non mi è piaciuto affatto il finale, troppo semplicistico. Ho avuto come l’impressione che l’autrice non sapesse bene come sbrogliare l’intreccio. Inoltre, il finale resta aperto. Non so se ci sarà un seguito ma penso che un eventuale secondo libro vedrà contrapporsi le due protagoniste principali.

I personaggi sono ben caratterizzati. Le due protagoniste, Reina ed Eva, emarginate da sempre a causa della loro razza, sono entrambe animate dalla voglia di riscatto. Delle due, io ho amato Reina. Se inizialmente appare come una ragazza timorosa, sprovveduta e un po' ingenua successivamente va incontro ad una crescita esponenziale che la porta a diventare una donna coraggiosa, determinata e compassionevole. Ho apprezzato anche il rapporto che costruisce con Maior, ragazza dolce e comprensiva. Mentre ho odiato Celeste, egocentrica ed egoista. Eva, invece, si perde andando avanti col romanzo e in un paio di occasioni compie delle scelte incomprensibili. Ma penso che questo rientri nell’intenzione dell’autrice di fare di Eva la nuova antagonista. Javier, invece, è, secondo me, il personaggio peggio riuscito del romanzo. L’autrice ha fallito nel suo tentativo di dare vita ad un personaggio moralmente grigio. Peccato. Javier aveva un grande potenziale che poteva essere sfruttato meglio.

In conclusione, leggete The Sun and the Void se siete incuriositi dalle tradizioni e dalla cultura sudamericana o se siete alla ricerca di una nuova eroina coraggiosa.

Come sempre ringrazio tantissimo Ne/oN per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima questa eARC.

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The Sun and the Void è un romanzo fantasy che uscirà a ottobre per la neonlibri , ho avuto modo di leggere in anteprima l’ARC rilasciata su NetGalley.

Di solito, se un libro non mi piace non lascio una recensione. Lo so, le recensioni sono importanti, aiutano i lettori a scremare se gli elementi che a loro interessano non sono presenti. Tuttavia, qualunque libro, anche quello che non ci piace, può lasciare qualcosa nel lettore adatto a lui. Un po' come le bacchette magiche in Harry Potter, sono loro a scegliere il mago. E questo libro, purtroppo, non mi ha scelto come lettrice ideale.

Potenzialmente, c'è tutto. Il worldbuilding che prende ispirazione dal folklore sud-americano, due protagoniste di diversa estrazione sociale, dèi antichi, scontri razziali, credi religiosi. Davvero tutto ciò che si potrebbe volere. E in effetti, ero molto curiosa di iniziare la lettura, soprattutto per il substrato culturale proposto in chiave fantasy, il sistema magico basato su alcuni elementi (come l'iridio), ma...

Le protagoniste non mi hanno coinvolto. Sono arrivata al 30% della lettura chiedendomi se prima o poi sarei entrata nel fulcro della storia, se avrei camminato al fianco dei personaggi, entrandoci in contatto. Così, purtroppo, non è stato. Proseguendo è come se non avessi mai proseguito davvero, come se non fosse mai arrivato il cosiddetto turning point.

La lontananza e il disinteresse provato nei confronti dei personaggi (e di conseguenza della trama), purtroppo, non mi ha permesso di apprezzare la lettura come avrei voluto.

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