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È palese che si tratti di un romanzo introduttivo: non accade nulla di eclatante ma viene presentato l'antefatto (o parte di esso) che darà il via a tutto, e i personaggi che fanno e faranno parte della storia. L'ho trovato al contempo molto lento e molto scorrevole: se prende i suoi tempi per spiegare e descrivere le varie parti in gioco, c'è poca azione, ma i capitoli sono brevi e il libro è fluido. Nonostante questo, ho riscontrato una certa discrepanza nel ritmo: i primi capitoli sono molto lenti mentre l'azione e il succo della vicenda si concentrano verso la fine, condensati in enormi spiegoni che forse, avrei gestito in modo diverso. Così come il balzo temporale loco chiaro tra le parti pretendi e l'ultima, con una successione di avvenimenti concitati e poco chiari, soprattutto negli scopi e nelle intenzioni.
L'idea di base e l'ambientazione sono intriganti, ma forse avrei preferito... qualcosa di più a livello contenutistico. Si insiste molto sui profumi e le sensazioni su descrizioni della natura che, a volte, sono molto evocative, ma altre volte sembrano solo ripetitive e poco fantasiose.
Anche gli argomenti citati sono interessanti: il racconto fantasy diventa una cornice in cui parlare di ambiente, ecologia, economia e politica, mostrando la duplice faccia di scelte politiche che sembrano positive e del comportamento di molti funzionari.
Purtroppo, i personaggi non sono riusciti a conquistarmi: li ho sempre trovati un po' distanti e con un accenno di approfondimento ma senza mai andare a fondo (è comunque il primo di una saga) e Aisha mi è sembrata avere una trasformazione senza una vera e propria progressione o senza uno sviluppo visibile. Non sono personaggi incisivi ed è un peccato perché hanno enorme potenziale.
Sicuramente il finale invoglia a leggere il secondo romanzo, ma non nascondo che mi aspettassi di più e sia rimasta un po' delusa, forse un capitolo aggiuntivo e una diversa gestione del ritmo narrativo avrebbero giovato.

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Un fantasy diverso dal solito, in cui viene data importanza centrale alla coltivazione e come questa può essere usata come strumento politico e di controllo da parte di un potere centrale.
A questa rete di intrighi e controllo delle informazioni si intrecciano le storie dei personaggi principali - Aisha, Oire e Mashū - con una particolare importanza data dall'olfatto soprannaturale di Aisha.

La storia ha un ritmo lento e si occupa soprattutto di fare entrare in campo tutte le istituzioni, credenze, usanze e fatti storici in gioco, oltre che a dettagliare le particolarità delle spighe Oare e della loro coltivazione. Personalmente tutte cose che apprezzo - l'analisi su come il controllo dei raccolti e delle fonti di alimentazione la parte che ho trovato più interessante - ma che mi rendo conto non attirino tutti.

Il finale è un grosso cliffhanger, al punto di sembrare che il libro si interrompa tra un capitolo e l'altro piuttosto che con una chiusura vera e propria... e in effetti controllando su più siti i due volumi originali sono usciti insieme, dandomi l'idea che sia previsto di passare al secondo appena chiuso il primo (qui mi sa dovremo aspettare un po' di più). E già che c'ero ho trovato la
mappa del continente, un bless per chi come me fa schifo a visualizzare gli spazi.

Nota a margine, la traduzione è molto buona ma le tante ripetizioni appesantiscono la lettura per l'italiano, avrei apprezzato una maggiore libertà nell'uso di pronomi/omissioni di soggetto.

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Questo non è un libro per tutti, non ci sono battaglie o conflitti incalzanti ma la narrazione procede lentamente e con calma.
Ci muoviamo seguendo gli odori nei campi e le voci delle piante che la nostra protagonista riesce a cogliere attraverso le fragranze.
Un naso degno dei migliori maitre parfumeur, devo dire che la parte di sviluppo del talento di Aisha è sicuramente quella che mi ha preso di più. Un’idea molto interessante e ben gestita.
Sfruttando questa sua qualità dovrà aiutare la Kokun in carica in vari esperimenti di botanica che da una parte mi hanno affascinato e dall’altra hanno un pochino appesantito la lettura con spiegoni.
Il tema principale è l’agricoltura e le risorse alimentari. Si parla di crisi nell’ecosistema dei raccolti, di sovrabbondanza, di carestia e delle derrate usate come merce per raggiungere il potere, un riscatto per tenere in scacco il popolo.
Un complotto politico non intricato ma purtroppo molto veritiero.
Ho apprezzato la critica alla società moderna, alle monoculture invasive e al commercio spietato che lucra sulla fame delle persone. Qualcosa di sicuramente innovativo e ben centralizzato nella storia.
La presenza di leggende e storie del mondo in cui ci troviamo arricchiscono le scene.
Carino anche il rapporto tra i protagonisti soprattutto l’inizio d’amicizia tra Ueashi e Aisha che però avrei voluto vedere più caratterizzate ma ho capito che il personaggio principale di questa storia è il riso Oare e le coltivazioni.
#UeashiNahoko ha una penna accurata, onirica ma lo stile è profondamente asiatico (non per tutti) e il ritmo è troppo incostante. Parti lente, ripetitive precedono un avanzare fin troppo rapido verso il cliffhanger finale e pazzesco. Questo sicuramente ha reso la lettura, almeno per me, non scorrevole. Avrei voluto più armonia tra le parti.
In sintesi questo è sicuramente un libro introduttivo con pro e contro che mi ha affascinato ma anche frenato e di cui sicuramente leggerò il seguito.
Ricordo che esce il 18 settembre per @neonlibri

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Kokun è un romanzo fantasy che uscirà a breve per la neonlibri, ho avuto modo di leggere in anteprima l’ARC rilasciata su NetGalley.

Kokun è delicatezza e armonia, è un profumo che arriva tenue, all'inizio, e che poi diventa dirompente, alla fine.
I cozy fantasy, in fondo, sono accoglienti, ti avvolgono in una coperta morbida e ti trasportano in atmosfere calde.
L'ispirazione asiatica, ovviamente, è quella che mi ha spinta a incuriosirmi.

Aisha, la protagonista, sente la voce dei profumi delle piante ma questa sua stessa capacità la fa sentire sola, perché nessuno può comprenderla. Eppure, è proprio tale abilità che le permette di diventare protagonista non solo della sua storia, ma di avere un ruolo importante ad Umar. Orie, reincarnazione della dea Kokun, non ha invece alcun potere ed è questo che la unirà in modo indissolubile ad Aisha.

Il punto forte del romanzo, a mio parere, non sono i personaggi, perché non mi hanno colpita particolarmente. Ho apprezzato l'idea di ciò che rappresentano, ma non sono riuscita a entrare in contatto con loro come avrei voluto. Quindi, quel che mi ha trasportata davvero è stata l'atmosfera, creata attraverso descrizioni puntuali con immagini e sensazioni molto vivide.

La prima parte del romanzo è quasi più di presentazione, perché il ritmo cambia radicalmente nella seconda parte (devo essere onesta, ho faticato un po' all'inizio, ma superato lo scoglio la lettura diventa davvero godibile). Soprattutto per gli intrighi politici, non ne posso fare a meno!

Sono comunque curiosa di leggere il seguito (visto il cliffhanger!), quindi voglio dare una possibilità al secondo volume. Il cambio di ritmo ha reso il romanzo più avvincente e poi, ci vuole sempre un cozy fantasy a portata di mano!

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Ho chiesto questo Arc perché la copertina mi ha colpito tantissimo. Sì, sono una persona che si fa conquistare dalla copertina di un libro.
Ho divorato in nemmeno un giorno questo libro, trovando veramente interessante il world building e i personaggi, che fanno da perno principale anche per la trama. Anche lo stile di scrittura aiuta tantissimo nella lettura: delicato esattamente come l'intera storia (e la copertina).
Personalmente sto adorando tantissimo i cozy fantasy, sono una piccola coccola da leggere. Unire questo genere a un'ambientazione orientale è come spalancarmi una coperta e dirmi di arrotolarmici dentro.
Leggerò sicuramente il sequel, anche perché con quel finale da denuncia non si può non andare avanti.
Un grazie a Ne/on per la copia ARC e per la possibilità di aver letto questa piccola perla.

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🌸 Kōkun è la dea dei profumi che anticamente era scesa dalle montagne per salvare il popolo di Umar, portando il resistente riso Oare. Questo cereale è diventato la base alimentare di molti regni nel tempo, ma anche uno strumento di potere di Umar.
Il nonno di Aisha, sovrano del Kantar dell'Overst, ha rifiutato di coltivare il riso Oare ed ora la ragazza si ritrova a scappare dall'esercito nemico.
Aisha però ha un segreto: il potere di sentire la 'voce' delle piante attraverso il loro profumo e per questo riesce eventualmente a salvarsi. Inizia così la sua nuova vita a servizio della dea Kōkun, che in realtà anche lei nasconde verità pericolose per il regno.

Mi è piaciuto molto l'aspetto magico del potere di Aisha, che in un certo modo riesce a testimoniare le diverse teorie scientifiche e agrarie con l'olfatto. Le voci del mondo che non possiamo sentire sono percepite attraverso i profumi, odori e aromi delle piante e dei suoi abitanti.
Aisha riesce a interpretare i segnali che riceve dalla natura, identificando le persone e i fiori senza che debbano poi ripresentarsi. Questo suo talento, che inizialmente era un peso per vivere una vita normale, diventa il mezzo necessario per salvare le persone da una catastrofe che si avvicina e che il regno di Umar sembra celare.

La storia e situazione politica del Regno di Umar invece sono finemente descritte, intrecciandosi alle leggende misteriose che legheranno Aisha e Orie, la dea Kōkun.
Orie e Aisha sono i due personaggi centrali, simili per bontà d'animo e unite da un fine comune: trovare la soluzione a una possibile carestia, azione che potrebbe significare tradimento per il regno di Umar.

Forse questo primo volume può essere considerato come un libro di introduzione per tutte le info dumping sulle leggende e lore interni alla storia (ci sono interi capitoli con la narrazione di racconti antichi e teorie sull'origine del grano). Solo verso la fine si comincia con l'azione, per poi essere interrotti proprio sul più bello e dover aspettare il secondo libro per sapere di più.
Eppure per me la lettura è stata scorrevole, volendo scoprire pagina dopo pagina come le storie avrebbero influenzato il destino dei personaggi.

Devo dire che è ho trovato parecchi elementi che personalmente adoro: il rapporto sentito con la natura, il riconoscimento delle piante, gli intrighi politici realistici, le leggende del worldbuilding .
Nonostante mi sia piaciuto tantissimo, mi rendo conto che potrebbe essere lento e con una trama debole se ci si aspetta un fantasy di azione.
Io comunque non vedo l'ora di comprare la copia fisica e continuare questa serie 🫶

Voto finale: 4.50⭐️

Grazie di cuore a Ne/On Libri per la disponibilità dell'anteprima 💚

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Una meravigliosa storia che mi ha fatta immergere in un mondo completamente diverso, dove piante, persone e insetti sono in equilibrio precario tenuto in piedi da dei sacerdoti dediti al miglioramento delle tecniche di coltivazione dei cereali necessari alla sopravvivenza della popolazione. La Dea dei profumi è il personaggio chiave, attorno a cui tutta la storia si incentra facendo nascere intrighi, inganni, trappole e scelte politiche e sociali difficili. Anelo tantissimo il secondo volume della saga!

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Di questo libro mi attiravano tantissimo le radici nipponiche: non mi è capitato spesso di leggere fantasy tradotti direttamente del giapponese (anzi, probabilmente è l'unico) ed ero estremamente curiosa di come gli scrittori del Sol Levante affrontassero il genere (non si può dire che non ne siano capaci).
In Kokun ho però sentito tantissimo la mancanza di un ritmo narrativo serrato e accattivante: le atmosfere erano perfette, le stile di scrittura esattamente quello che mi aspettavo, ma per quel che riguarda l'intreccio ho trovato solo tanta confusione, momenti estremamene dilatati o troppo affrettati, che hanno tolto qualità alla lettura e all'interessantissima storia dell'Oare, uno dei motivi per cui volevo leggere questo libro (confesso di aver conosciuto questa dea-bambina in un videogioco ambientato nel giappone medioevale, quindi volevo approfondire questo aspetto della cultura giapponese).
Mi dispiace perchè per questi motivi la lettura di Kokun non è stata accattivante come speravo, e non è un libro che in generale consiglierei a tutti.

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Dell'autrice conoscevo già l'opera The Deer King, che però ho solo, per il momento, potuto vedere nella sua trasposizione animata del 2021. Quindi, sperando che la pellicola non abbia stravolto troppo l'opera originale, posso dire che in Kokun alcuni elementi ritornano, specie per il modo in cui viene trattato il lato più mistico e magico dell'ambientazione.
Le spighe di riso oare, infatti, hanno proprietà miracolose e attorno ad esse girano leggende, divinità e un culto. Eppure la vicenda si sviluppa sulla conoscenza che gli uomini possono avere di questo cereale attraverso studio, esperimenti, osservazione scientifica dei fenomeni. Anche attorno alla storia della dea Kokun girano alcuni misteri e l'autrice giostra bene le diverse interpretazioni della vicenda.
Il libro, salvo per la parte finale, in cui si ha un accenno d'azione (con un cliffhanger talmente enorme da risultare quasi sgradevole), ha un ritmo lento e che ci fa entrare gradualmente nel complesso worldbuilding creato. Molta parte del testo, in effetti, si concentra proprio sulle spiegazioni riguardo le dinamiche di potere, le scoperte in campo agricolo, i conflitti politici e questioni simili. Cosa che può risultare talvolta pesante, anche aspettandosi un testo di questo tipo, specie per tutte le informazioni che vengono offerte (e in alcuni casi ripetute).
Uno stile di narrazione che mi ha intrattenuta ma non è esattamente nella mia comfort-zone (preferisco molto di più lo Show don't tell), ma capisco che in un numero relativamente piccolo di pagine questo era la scrittura più adatta, specie per dare tutte le basi per poi imbastire il resto dell'avventura di Aisha e Orie.
Con i personaggi, per via di queste scelte narrative e stilistiche, è più difficile entrare in empatia, ma si percepisce che, specie per le protagoniste, c'è stata attenzione a non renderli bidimensionali. Credo avranno più possibilità di far innamorare chi legge nel seguito della storia, ma già promettono bene.
Credo proprio che aspetterò il seguito con interesse, e spero che prima o poi venga portato anche The deer king e altre opere dell'autrice.

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nonostante il ritmo sia lento e l'azione minima, questo è un romanzo che merita 4 stelle.
l'atmosfera è la vera protagonista, e ho apprezzato particolarmente il fatto che fosse tutto incentrato sul viaggio di Aisha, da ragazzina ingenua a fautrice di quelli che saranno sicuramente cambiamenti importanti. è anche un romanzo politico, che mantiene alto l'interesse con un wordbuilding complesso e sicuramente curato. si nota che l'autrice ha svolto una corposa ricerca per scrivere questa storia ed è sicuramente da apprezzare.

ringrazio netgalley e ne/on per la copia digitale dell'arc!

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Un libro cosy, permeato dal profumo dei campi di grano maturo. Non un fantasy per tutti. Il ritmo narrativo è tenue, non sono presenti battaglie o forti conflitti... è un romanzo d'atmosfera, che punta a calare il lettore in un ambiente di ispirazione asiatica, avvolgerlo del profumo dei prati e delle colture, e comunicargli una sottile critica al mondo moderno.

Abbiamo un intrigo politico basato sul riso oare, una pianta che si dica venga dalle mani degli dèi, capace di fruttare tre volte l'anno e che resiste al gelo e cresce su terreni aridi (come una pianta infestante). Provando a piantare i suoi chicchi non abbiamo frutto, i semi sono gelosamente custoditi dal governo, e vengono distribuiti dai funzionari alle province. Con una resa così elevata, in breve il riso oare ha fatto scomparire tutte le altre colture, e fatto incrementare a dismisura la popolazione... peccato che questa popolazione sia diventata completamente dipendente dalla monocoltura e, quindi, dalle istituzioni. Uno strumento politico per il puro arricchimento economico...

I grani antichi sono lentamente scomparsi anche ai nostri giorni (curiosità: il grano di un tempo era alto circa un metro e mezzo, non piccoletto come quello a cui siamo abituati) e siamo dipendenti dalle colture intensive, dove i parassiti sono combattuti con prodotti sempre più forti. In questo libro ho trovato, in particolare chiave fantasy, uno scenario laddove si paga lo scotto dell'adibire vaste zone di territorio alla coltura di un'unica specie vegetale, in maniera intensiva e standardizzata, abusando di concimi. Un fantasy quieto, ma che nasconde una grande verità attuale.

Però il finale è illegale, io vi avviso.

Altamente consigliato

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«𝐶ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑛𝑎. 𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑖𝑒𝑡𝑎’, 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑙𝑏𝑒𝑟𝑖 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑢𝑜𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑒, 𝑠𝑒 𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑟𝑡𝑒𝑐𝑐𝑖𝑎 𝑠𝑖 𝑎𝑚𝑚𝑎𝑙𝑎, 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑐𝑐𝑎𝑟𝑒. 𝑀𝑎 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑡𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑔𝑔𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜».

𝐊𝐨𝐤𝐮𝐧 è un cozy fantasy dalle vibes orientali edito Ne/oN Libri.

Aisha, una ragazza quindicenne nipote del sovrano spodestato, è costretta a scappare insieme al fratellino per evitare la morte.
Inoltre, deve nascondere il dono di poter ascoltare la voce dei profumi che potrebbe ribaltare le sorti del regno, impoverito a causa della mancanza di cibo.
Orie è la Kokun, reincarnazione della Dea dei profumi, inviata sulla terra per salvare le persone grazie alle spighe di riso Oare.
In realtà non possiede alcun potere ma è costretta a fingere.
Le due si uniranno con l’obiettivo comune di salvare il regno dalla carestia.

Provo opinioni contrastanti perché la prima parte non mi ha rapita, ma era talmente facile da leggere che l’ho finito in un attimo.
Inoltre, dalla seconda metà in poi, la storia diventa sempre più interessante.
Tra misteri, rapimenti e combattimenti, la mia soglia di attenzione è decisamente salita.
Per non parlare del cliff anger finale che mi spinge a voler leggere il seguito (sperando che esca in tempi ragionevoli perché devo sapere cosa sta accadendo fuori da quella finestra).

Concludo dicendo che non è una lettura per tutti, ma lo consiglio a chi piacciono i fantasy politici!
Se volete dargli una possibilità uscirà il 18 settembre 2024.

Infine ringrazio @netgalley e @neonlibri per avermi permesso di leggere l’ARC in cambio di una recensione onesta.

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3.5/5

Un aspetto per niente chiaro è che il libro non è autoconclusivo e termina con un troncamento netto della storia, piuttosto fastidioso a dir la verità.

Trovo difficile assegnare un genere a questo romanzo: si tratta sicuramente di un fantasy di chiara ispirazione asiatica, anche se i poteri sono molto delicati e riguardano solo pochissimi personaggi della storia.

Questo libro non è per tutti. Si tratta di una storia lenta, con pochissima azione, che mira a far entrare il lettore nel mondo (dai richiami asiatici) grazie alle lunghe descrizioni, soprattutto degli odori. Personalmente sono stata catturata e trasportata nel mondo anche se non mi sono particolarmente affezionata ai personaggi che sono abbastanza piatti e poco distinguibili. Sono presenti frequenti digressioni "storiche" sul mondo in questione che però hanno la capacità di trasportarti nei villaggi e nei luoghi descritti.

Sicuramente leggerò il seguito, anche nella speranza che la storia acquisti un ritmo più incalzante e degli avvenimenti più interessanti.

Grazie a Ne/oN libri e NetGalley per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in ARC.

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Questo libro vi racconterà la storia di Aisha, una ragazza con un il potere di sentire gli odori delle piante e da qui capire le loro sensazioni e bisogni. La protagonista purtroppo, però, ha una condanna a morte sulla testa ma viene inaspettatamente salvata. Così conosce Orie, colei che si dice sia la reincarnazione della Dea dei profumi, purtroppo in realtà è costretta a fingere di avere poteri pari a quelli della dea, poiché è incaricata di risolvere una importante crisi alimentare, chiaramente il suo incontro con Aisha è più che provvidenziale.
Il libro mi è piaciuto, è ben scritto, ma purtroppo non rientra pienamente nelle mie corde. La mitologia giapponese mi piace molto ma mi rendo conto che nei titoli che ho amato di più è un tassello importante ma non centrale come in questo libro, motivo per cui ve lo consiglio davvero tanto se cercate una lettura che sia davvero ricca di queste conoscenze, dal momento che probabilmente non me la sono potuta godere a pieno per lacune che ho sull’argomento. Il romanzo non ha molta azione, direi che è “statico”: la lotta di Aisha e Orie contro la crisi alimentare e la loro indagine è giocata sulla strategia, ragionata e insieme svelano anche molti misteri e intrighi politici, tenete presente che la figura della Dea dei Profumi è immersa nell’ignoto. C’è poca azione ma tanto ragionamento e, ovviamente, tanta conoscenza delle piante. Indubbiamente questo è un libro che consiglierei tanto anche a chi magari non è appassionato di fantasy ma ama ad esempio la botanica o il giardinaggio.
Tenete d’occhio questa uscita perché sono sicura che avrà i suoi fan!

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"Kōkun. La dea dei profumi." è un fantasy politico che nonostante gli intrighi presenti, riesce a trasmettere anche un senso di tranquillità. La storia ha un ritmo lento e per la maggior parte del tempo sembra essere più che l'inizio di una storia, una lunga anticipazione di qualcosa che deve ancora accadere. Nonostante ciò, la lettura è piacevole e scorrevole, con dei graditissimi capitoli corti. I personaggi non sono pochi e mi sono ritrovata spesso a dover consultare la lista iniziale; inoltre ho avuto qualche difficoltà ad immaginarli ed inserirli all'interno della storia per la mancanza di descrizioni riguardanti sia il loro aspetto fisico che l'età (per esempio, pensavo che Aisha ed Orie avessero la stessa età). Oltre a questo, il passaggio del tempo non è ben specificato e non si capisce bene in quale lasso di tempo la storia avvenga.
Non vedo l'ora che esca il seguito!

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Questo è un libro difficile da recensire, un volume che per il genere e soprattutto il sottogenere cui appartiene è decisamente breve.
I fantasy politici di solito sviscerano la geopolitica nei dettagli e questo non lo fa: speravo in una serie lunga di cui questo sembra un po' un prologo per i primi 3/4 e invece ho scoperto essere solo una dilogia.
Sono estremamente in difficoltà proprio per questa sensazione di preambolo, come se dovesse mettere giù le basi per qualcosa di elaborato che però non credo potrà essere approfondito in un solo altro volume.
Valuterò quindi il libro in termini di stelle solo per quanto riguarda lo stile di scrittura, le atmosfere e la costruzione dellɜ personaggɜ e mi riservo un commento approfondito sulla trama per quando sarà disponibile il volume conclusivo.
Lo stile di scrittura è senza dubbio atmosferico e piacevole da seguire, le descrizioni degli odori vivide (giustamente, essendo il perno del sistema magico), lɜ personaggɜ sono piacevolɜ da seguire e ben tratteggiatɜ ma avendo quattro principali POV in meno di 250 pagine si fa fatica a conoscerlɜ in maniera approfondita.
Anche qui un 3.5 che arrontondo a 4 perché non vedo l'ora di leggere altro dell'autrice.

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Se avete una passione per l’oriente e amate le letture immersive, questo libro fa per voi!

La storia che lega la dea dei profumi alla giovane protagonista è semplice nella sua complessità: un dono che permette di sentire il profumo del mondo, e un impero che vuole tenere saldo il potere su un popolo che sta combattendo contro la carestia.
La giovane Aisha si ritroverà a fare i conti con la realtà dietro la leggenda della dea, spronandola a fare del suo meglio per aiutare quelli che un tempo erano i sudditi di suo nonno, trovando aiuto in inimmaginabili legami di sangue e nella dea stessa.
Ma il percorso diventa sempre più difficoltoso man mano che si avvicina alla soluzione…



Questo libro dà l’impressione di procedere seguendo la caratteristica dei profumi: lento e calmo al dolce profumo delle spighe e rapido e caotico all’acre odore della verità.
Per chi vuole concedersi un’avventura nel passato tra i paesaggi dell’Asia, questo libro può essere una piacevole scoperta.

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La copertina è sicuramente un punto di forza per questa storia!
Introduce in un mondo fantastico lontano da noi anche per la componente orientale che lo caratterizza. La storia della piccola Aisha dotata di un super potere in un mondo di forze politiche ed economiche molto più grande di lei é il punto di partenza. La sopravvivenza di tutto il suo popolo è la posta in gioco.
Sarà Aisha la vera Kokun? É questo il dubbio che accompagna la lettura fino alla fine.
Il finale lascia il lettore sull'orlo dell'ignoto e quindi speriamo di vedere presto il seguito tradotto!

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"Kōkun" di Uehashi Nahoko è un libro che trasporta il lettore in un mondo ricco di leggende e folklore giapponese. La storia segue Aisha, la nipote dell'imperatore destituito, e il suo fratellino in una fuga disperata che li porta a incontrare Orie, la dea dei profumi. L'atmosfera suggestiva creata dalla narrazione di Uehashi è affascinante, immergendo il lettore in un viaggio tra tradizioni antiche e miti dimenticati.

Nonostante molte parti possano sembrare lente e ripetitive, con descrizioni ridondanti, la parte finale accelera il ritmo culminando in un cliffhanger che lascia tutto in sospeso e mette le basi per il secondo volume di questa dilogìa. Peccato che, anche nella parte finale, molte cose sembrano confuse e poco chiare, quasi frettolose: avrei preferito una prima parte più snella, e un finale più completo.

Bello come il libro tratta temi ecologisti, sottolineando l'importanza di mantenere l'equilibrio tra le specie viventi per preservare un ecosistema sano. La fusione di elementi tradizionali e storie antiche rende ogni capitolo una scoperta affascinante, arricchita da descrizioni vivide e personaggi ben delineati. La caratterizzazione della dea dei profumi, soggiogata dalle ambizioni politiche, aggiunge anche una dimensione critica interessante sulla lotta per il potere.

Consiglio "Kōkun" a chi ama le storie intrise di folklore e leggende, e cerca una lettura rilassante e piacevole, ma non priva di morale e significato.

VOTO: 3,5/5

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Avevo aspettative alte per questo titolo e invece si è rivelata una noia assoluta.
Non sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi, le descrizioni non mi lasciavano nulla e lo stile dell'autrice era parecchio scialbo. Insomma, molto delusa e non credo che continuerò col prossimo.

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