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La Ragazza Venuta da Occidente. Kokun - La dea dei profumi, di Nahoko Uehashi

Genere: (Cozy) High Fantasy, Asian Folklore.


"La Ragazza Venuta da Occidente" è il primo volume della serie Kokun. La dea dei profumi, dell'autrice Uehashi Nahoko, proveniente dal Paese del Sol Levante.

La storia segue come protagonista principale Aisha Keruaan, quindicenne nipote del deposto re del Kantar D'Occidente. La ragazza, assieme al fratellino Mircha, è stata portata di fronte al nuovo sovrano del regno, che deve decidere sul loro fato.

Tuttavia, un evento sconvolge la routine. Aisha è dotata di un olfatto sovraumano, e sente che il sovrano sta per essere avvelenato. In modi criptici gli permette di essere soccorso.

Questo sconvolge uno degli ufficiali presenti, Mashu della casata Kashuga, legato a doppio filo (sia come storia personale sia in quanto si racconta delle origini divine della sua casata) a Dama Orie, incarnazione vigente della divinità principale del pantheon dell'Impero Umar, ossia Kokun, la dea dei profumi.

Mashu, legato da madre alla tribù ribelle dei Maki No Shi, riesce a tirare fuori i due ragazzini dalle grinfie dei nuovi regnanti. Il piccolo Mircha viene messo al sicuro, mentre Mashu ha altri piani per Aisha, conscio di un pericolo che minaccia le colture di riso Oare, pianta sacra portata da Oaremazura (dimora degli dei, un mix tra Shangri-La e il monte Olimpo), alla base della catena alimentare.

E ha così inizio il percorso che porterà Aisha in particolare in viaggio per l'Impero, in contatto con le trame subdole dei funzionari e verso la scoperta di quel segreto (AKA bacarozzi giganti) che ucciderebbe tutti.

Fianco a fianco con la stessa Orie, donna gentile quanto misteriosa, che nasconde quanto il suo olfatto sia infinitamente meno potente rispetto a quello di Aisha.

...

Il primo volume della serie Kokun è molto breve e ha una struttura narrativa abbastanza inusuale che a volte mi ha ricordato i tankobon (volumi dei manga), con sotto-capitoli in grandi sezioni (nell'ARC). Il sentore di letteratura orientale è molto presente sia nei temi trattati che nello stile (e ovviamente anche visibile nella traduzione, per quanto io non conosca il giapponese).

Il libro in sé è stato molto scorrevole, tanto che non appena l'ho preso in mano l'ho divorato. Non saprei esattamente in che genere incasellarlo: un cozy fantasy (?) con di base un simil Asian Folklore, che tratta tuttavia tematiche delicate e alquanto oscure.

La trama è lineare, piu character-based sulla loro crescita; mi ha ricordato molto quei Fantasy che stimolano il tema del viaggio e del cibo (tipo un Legends & Lattes).

In verità ho trovato il punto più debole nel romanzo nei personaggi: non posso dire che non sono sviluppati, ma non sono risultati veri e tangibili. Tridimensionali forse sì, ma non sono "usciti dalle pagine", e ad ora non credo assolutamente che mi risultino come persone reali, bensì figurine di un diorama. Belle, sviluppate ma non come persone reali.

Leggerò assolutamente il sequel. Mi è risultata una lettura leggera e sensoriale (ha stimolato olfatto e gusto), ma per ora il mio giudizio è sospeso al rating seguente.


Rating: ★★★.25


Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.

Anais, di The Bookish Scorpio.

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In un mondo intriso di folklore e leggende arcane, Aisha, la nipote dell’imperatore destituito, si trova costretta a fuggire dai nemici dell’impero insieme al fratellino. Quando sembra non avere più scampo, trova inaspettatamente una figura amica che la porterà al cospetto di Orie, la Kokun o dea dei profumi.

La narrazione di Uehashi contribuisce a creare un’atmosfera sospesa e suggestiva, che ben si adatta all’impronta folkloristica giapponese del romanzo. Nonostante ciò, ho apprezzato in particolare come il livello più “alto” ed etereo del racconto, ovvero la figura della dea dei profumi, si dimostri in realtà succube di ciò che è più materiale, ovvero la classe politica al governo delle varie regioni, costantemente alla ricerca di un elemento che permetta di prevaricare le altre per ottenere il potere assoluto. Interessante anche il tema ecologista affrontato nel romanzo, che mostra come l’uomo debba impegnarsi per mantenere un fine equilibrio tra le specie viventi che lo circondano per poter mantenere un ecosistema ospitale per tutti.

Il libro termina con un forte cliffhanger, non resta che attendere il secondo volume!

Ringrazio Ne/oN libri e NetGalley per avermi fornito un'eARC del romanzo in cambio di una recensione onesta.

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la prima cosa, non so a chi dirla, ma con nome e cognome in quest'ordine il libro resta separato dal profilo dell'autrice e dalle altre sue opere.
(riferito alla scheda Goodreas del libro)

la seconda: Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC

TRAMA E SPOILER:
Nell'Impero Umar si coltiva l'Oare: un riso resistente ai parassiti e al clima avverso, donato da una "Donna Divina", che da abbondanti raccolti ma al contempo impedisce la coltivazione di qualunque altro cereale e non si riproduce: i suoi semi non sono fertili, per la distribuzione si dipende dal governo.
Eppure carestia e morte sono dietro l'angolo e una discendente della Dea deve cercare di salvare la situazione grazie al suo dono, un olfatto assoluto che la guida nella ricerca di un più giusto equilibrio dell'ecosistema

Amo i fantasy con tematiche scomode
e questo mi sarebbe piaciuto anche di più se non fosse per il finale: un cliffhanger infame!
non di quelli emozionanti ma una robaccia che taglia a metà un sottocapitolo,
(o così mi è parso, ero presa e non controllavo la percentuale di lettura da un po')

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Avevo tanta aspettativa su questo libro, che mi aveva chiamata subito dalla trama, ma ahime la storia di Aisha non mi ha convinta per niente.
Ho trovato le prime tre macroparti (a loro volta suddivise in capitoli) davvero estremamente lente e ripetitive (non si contano le volte in cui viene citato l'odore dell'erba seikoso) e l'ambientazione proprio scarna e poco evocativa.
Per la quarta parte, invece, l'autrice ha messo il turbo, sia dal punto di vista temporale, balzando in avanti in una maniera poco chiara, sia dal punto di vista della narrazione, perché nel giro di pochi capitoli è successo abbastanza di tutto e in maniera decisamente confusionaria, terminando in un cliffhanger bruttissimo che, purtroppo, non mi apre le porte per la lettura del secondo libro.

Inoltre, ho trovato la traduzione piena di refusi (pare, al posto di padre, il nome di Yūma un po' scritto con la u normale, un po' con la ū) e, soprattutto nella quarta parte, diverse ripetizioni che rendono cacofonica la lettura (es.
"I due furono portati davanti alla porta di una camera. «Li abbiamo portati!» disse un guerriero." per proseguire qualche riga dopo: "I due furono portati davanti alla porta di una camera.")

Purtroppo la lettura non è andata come speravo, ma ringrazio comunque Ne/oN per la copia arc ✨💛

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"Kokun" è un libro che si distingue per la sua capacità di trasportare il lettore in un mondo di leggende e folklore. Sin dalle prime pagine, l'atmosfera avvolgente e i dettagli curati contribuiscono a creare un'esperienza di lettura rilassante e piacevole. Si è saputo intrecciare sapientemente elementi tradizionali e storie antiche, rendendo ogni capitolo una scoperta affascinante.
La parte folkloristica del libro è particolarmente evidente e ben sviluppata, conferendo al racconto una profondità e una ricchezza uniche. Le descrizioni vivide e i personaggi ben delineati rendono facile immaginare i paesaggi incantati e le leggende che popolano questo mondo. Durante la lettura, mi sono sentita immersa in una leggenda, come se stessi esplorando antiche tradizioni e miti dimenticati. Ogni pagina suscitava in me una crescente curiosità, spingendomi a voler scoprire cosa sarebbe successo dopo.
"Kokun" è quindi un libro che consiglio vivamente a chi ama le storie intrise di folklore. È un viaggio affascinante che cattura l'immaginazione e offre una pausa piacevole dalla realtà quotidiana. Un vero gioiello per gli appassionati di leggende e racconti tradizionali.

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3,5 ⭐

Ho richiesto questo ARC perché sono rimasta molto colpita dalla splendida copertina e dalla trama.

Scorre molto bene, ho trovato "l'abilità" di Aisha davvero interessante e innovativa, ho apprezzato come viene trattato il tema della coltivazione e di come è stata gestita la questione profumi.

Ammetto di non essere riuscita ad affezionarmi completamente ai personaggi, ma per questo ci sarà tempo nel prossimo libro.
Consiglio la lettura soprattutto agli appassionati di cultura e letteratura asiatica, non si riesce a non rimanere affascinati dalla mitologia e da come viene raccontata.

Spero presto nel seguito e soprattutto di avere la copia fisica tra le mani!

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Il libro ha un ottimo ritmo. Mi è piaciuto come si è gestita sia la figura della coltivazione del riso che è comune come monocultura in quasi tutto il continente asiatico e come si è fatto riferimento alla figura della dea kokun che ricorda tantissimo la figura di Uke mochi divinità giapponese del cibo.
Ottimo il riferimento il riferimento agli ino shi che sono riconducibili alle popolazioni animiste ainu del nord nel Giappone.
Il finale ti lascia con il fiato sospeso anche se credo di aver intuito cosa ci sia al di là di quella finestra.
4 stelle e mezza se le merita tutte ma non mi lascia dare il mezzo voto
Attendo con impazienza il secondo volume della dilogia

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Prima di tutto, grazie mille a Netgalley e Ne/oN per avermi permesso di leggere questo eARC in anteprima in cambio di una recensione onesta.

Ho richiesto questo libro perché la trama mi sembrava molto originale e diversa da molti altri libri che avevo letto in precedenza.
La cosa che mi ha colpito di più è stata la capacità di Aisha di percepire tutti i possibili odori e di considerarli come dei "rumori", associando così un vero e proprio suono a un semplice odore, anche quelli che nessun altro riusciva a percepire. Il continuo cambio di prospettiva tra i diversi personaggi dona una completezza alla storia che spesso manca in altre narrazioni (per fortuna è presente all'inizio un riassunto di tutti i personaggi e delle loro connessioni).

Da una parte, non mi ha entusiasmato il fatto che il finale sia così aperto e che effettivamente lasci il lettore sospeso, ma dall'altra, non vedo l'ora di scoprire cosa succederà in seguito.
Un'altra cosa che mi ha sorpreso è che questo libro non è una lettura così semplice come potrebbe sembrare. Ci sono molte nozioni e storie che si intrecciano (passate e presenti) e se non si presta attenzione si rischia di perdere qualche collegamento importante.

~ 3.5 ⭐️

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