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4.5
Un ringraziamento all'editore e a NetGalley per la copia che ho avuto modo di leggere.
Questo retelling, se così lo vogliamo chiamare, di una fiaba forse non tra le più note dei fratelli Grimm ha saputo intrattenermi. Mi ha convinto particolarmente lo stile di scrittura dell'autrice anche quando indugiava su particolari sanguinolenti e fantasie cupe e macabre. Interessante il lavoro sulla protagonista Marlichen, sulla soffocante rete di rapporti che la caratterizza e su come riesca a romperla. Avrei preferito un po' più di spazio dedicato alla storia tra Marlichen e Sevastan, specie all'inizio, ma questo incontro di anime e corpi feriti, abusati e sfruttati è stato bello e doloroso da leggere. Nessuno dei due è padrone del proprio corpo, la giovane strega e il ballerino sono in balia delle aspettative e delle mire altrui e trovano un rifugio, imperfetto ma sincero in loro stessi. Pieni di cicatrici interne ed esterne proveranno a rompere le catene che li imprigionano perché i mostri spesso non sono quelli dall'aspetto aberrante, ma i loro creatori.
Una lettura consigliata.

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Questo libro è stata una delusione, dopo aver adorato A Study in Drowning, mi aspettavo molto di meglio dall'autrice. È evidente che questo è stato scritto prima, manca quella maturità che ho invece trovato nell'ultimo. Ma andiamo con ordine, come sempre.
La storia è ispirata a una fiaba dei fratelli Grimm, Il ginepro, ma non è un retelling in senso stretto: prende alcuni aspetti e poi li rielabora in modo molto diverso. L'atmosfera è, però, più sul gotico horror e il tentativo dell'autrice di introdurre elementi più fiabeschi crea solo confusione, le due cose non riescono a fondersi, non c'è equilibrio, cozzano tra di loro. La trama è quasi inesistente, escluse le ultime pagine in cui sucede di tutto in poco tempo, prima c'è solo l'insta love mal gestito tra la protagonista e il belloccio di turno e tante, ma tante lamentele di Marlinchen per il suo essere insignificante, goffa ecc. La storia d'amore è peggiorata dall'eccessiva sessualizzazione, e non intendo nel senso di scene spicy: i due piccioncini sembrano conigli in calore, non per la quantità ma per la costante ossessione, la protagonista non riesce a pensare ad altro, sia in riferimento a Sevastyan che in generale (credo che la parola più frequente sia proprio capezzoli), le sue costanti fantasie sono estremamente ripetitive e anche un po' disturbanti ma questo è il meno. Verso la fine ci dovrebbero essere dei colpi di scena, telefonatissimi da pagina 2 tipo: il mistero non viene costruito bene nel corso del libro, quando l'autrice vuole far venire dubbi o creare quell'atmosfera di sospetto intorno a determinati eventi ottiene solo confusione, non è chiaro cosa sia importante e cosa no e l'aver già intuito la soluzione non aiuta perché è tutto molto forzato.
La caratterizzazione dei personaggi non aiuta: banale e stereotipata, soprattutto per quanto riguarda la protagonista spesso contraddittoria perché ci viene mostrata come ingenua e fuori dal mondo ma poi si masturba, ha fantasie sessuali molto spinte se paragonate a come ci viene rappresentata. Marlinchen, come anche Sevas, è sicuramente una persona molto traumatizzata ma per entrambi lo si capisce solo dalla descrizione di ciò che subiscono e hanno subito, non dalla caratterizzazione che risulta invece molto piatta. Quasi peggio i personaggi secondari: le due sorelle della protagonista sono inutilmente cattive, agiscono senza logica e vengono utilizzate solo per rivelazioni a caso a Marlinchen perché troppo stupida per arrivarci da sola; il padre è il cattivo della storia, per motivazioni banali se non inesistenti, a prescindere da tutti i tentativi della protagonista di psicoanalizzarlo; lo stesso si può dire per Derkach, lì solo per rappresentare il trauma di Sevastyan. Parlando di traumi, la rappresentazione non è d'impatto, resta solo un tratto caratterizzante dei personaggi, ma senza che venga approfondita. Seguire i pensieri di Marlinchen dovrebbe aiutare un minimo, si intravedono le conseguenze di quello che ha subito ma si perde tutto a causa dei problemi di cui sopra, della trama confusa, dell'ambientazione raffazzonata e worldbuilding più che superficiale.
Infatti, non viene presentato nulla dell'aspetto magico se non che le trasformazioni sono irreversibili e la magia ha un prezzo (che novità): il resto è un miscuglio di informazioni che non servono a nulla perché sono troppo casuali per creare un worldbuilding arricchente anche se di sfondo. Il resto dell'ambientazione richiama la città di Odessa probabilmente tra fine Ottocento e inizio Novecento, con l'arrivo della rivoluzione industriale e del capitalismo. Manca una vera e propria presentazione della società, qualche accenno ma per il resto sono nomi che non dicono nulla a chi come me non sa di cosa si sta parlando, aumentando solamente il senso di confusione, compagno costante durante questa lettura. Anche per quanto riguarda l'idea che il capitalismo sarà la morte della magia non si riesce a capire perché, o comunque non è molto chiaro: le varie creature magiche vengono scacciate dai loro habitat naturali dalla diffusione dell'industria e dal progresso ma non è chiaro come questo influisca sulla magia in sè. Inoltre non si capisce il senso di questo elemento: non influisce per niente sulla storia, potrebbe essere un interessante aggiunta (come ne L'immortale di Catherynne Valente) ma è gestito male e in maniera superficiale, resta sullo sfondo, insomma se ne poteva fare a meno dati i risultati.
Ultima nota sulla scrittura: Ava Reid ha uno stile molto vivido e immersivo, in questo libro ho trovato solo un po' troppe metafore arzigogolate che facevano perdere il filo del discorso, proprio quello che non serviva a questo libro.

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Purtroppo questo libro non mi ha presa per niente. Oltre ad errori e refusi anche piuttosto gravi sono presenti situazioni paradossali e pretesti di trama molto “brutti” che servono palesemente per far andare la trama dove vuole l’autrice e in fretta. È l’ennesimo romance puro mascherato da fantasy per vendere di più

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Intanto grazie a neonlibri per la copia digitale
Il libro sarà disponibile da noi il 23 ottobre 2024.

I miei sentimenti e i miei pensieri per questo libro hanno oscillato un bel po durante la lettura, da “oooh un libro che fa paura” a “non mi aspettavo questo’ ma anche un “uhm, a “ah” e molto altro. È stato un miscuglio di emozioni e sentimenti, positivi e negativi.

Questo libro mi ha colpita fin da subito, non solo per l’anteprima all’interno del “Il libro dei libri Ne/On”, ma anche per la copertina così gotica, con quella figura che sembra sbucare dal nulla e sembra quasi incattivita e pronta a fare del male.

Tre sorelle, la più giovane e Marlinchen ed è la protagonista, un padre padrone, magia e una città che avanza mentre tentano di vivere con la loro magia, un’atmosfere alcune volte un po’ inquietante, altre strana, altre sognante e un amore che mi ha lasciata perplessa. Altri personaggi umani e non.

Mi aspettavo una protagonista incattivita, ma ho trovato invece una protagonista un po’ sciapa, alle prese con mostri, morte, violenza, e magie. Credevo che avrei letto un libro profondamente gothic, con scene disturbanti, un occhiata al libro e una sotto il letto o dentro l’armadio. Non è stato del tutto così…ma è risultato un libro forse ancora più particolare rispetto alle mie aspettative.

C’è così tanto all’interno di questo libro, amore, morte, dolore, manipolazioni.
Tra le cose che mi sono piaciute di più c’è stata sicuramente la prosa, una narrazione veramente molto bella. Due cose che mi sono piaciute meno le atmosfere e i personaggi non tanto definiti, ma è un libro assolutamente da leggere, perché è qualcosa di diverso e a tratti strano.

Ava reid sa indubbiamente scrivere e raccontare.

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Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC

ripetitivo, ripetitivo, ripetitivo
e disfunzionale come i personaggi

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