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Voto: 3,75 stelle su 5 (⭐⭐⭐💫💫 )
Prima di tutto ringrazio @neonlibri che mi ha dato l'opportunità di leggere questo libro in superanteprima tramite la piattaforma Netgalley.
Dalla stessa autrice di "A study in drowning" arriva una fiaba dark (oscura e tenebrosa un po' come lo erano le autentiche fiabe raccolte dai fratelli Grimm), perfetta per Halloween, ricca di magia, incantesimi, maledizioni, mostri, streghe e stregoni, che prende spunto dalla mitologia, dalla tradizione e dalle leggende slave.
Il libro sembrerebbe ambientato in una specie di Ottocento europeo (o inizi Novecento), ed è intriso di misteri, antichi miti, riti e creature leggendarie dimenticati da tempo ma ancora presenti nella vita della protagonista e della sua famiglia.
La protagonista è Marlinchen, una ragazza di 23 anni che vive insieme alle sue due sorelle più grandi e al padre stregone in una casa alla periferia della città dove si guadagnano da vivere grazie ai loro poteri, nonostante vengano ritenuti più delle attrazioni che delle persone con dei talenti speciali.
Già dall'inizio sembra di leggere una fiaba cupa. Comincia, infatti, in modo davvero accattivante e promettente. Vari mostri, creature oscure e atmosfere sinistre, hanno attirato sin da subito la mia attenzione (goblin, satiri, vecchie divinità minori cadute in disgrazia e molto altro). Le stesse sorelle protagoniste della storia hanno nomi che derivano da quelli di creature fantastiche.
Di Ava Reid avevo già letto "A study in drowning" che per vari motivi non mi aveva convinta (a breve spero di riuscire a postare la recensione visto che l'ho letto ancora ad aprile). A quello, infatti, avevo dato 2,5 stelle su 5 ma volevo dare un'altra possibilità all'autrice anche perché trovavo la trama di questo davvero molto interessante e avevo letto le prime pagine su "Il Libro dei Libri Ne/on" e mi erano piaciute molto. I due libri, se devo essere onesta, non sembrano nemmeno scritti dalla stessa persona da quanto il primo era "acerbo" mentre questo più "maturo", soprattutto come scrittura (seppur alcune cose rimangano immutate in fatto a stile e scelte narrative, soprattutto riguardo ai traumi che le protagoniste subiscono nell'arco della loro vita).
Mentre nel primo libro che ho letto c'erano buchi di trama enormi come crateri, la storia era traballante e i personaggi spesso fastidiosi, qui non c'è niente di tutto questo. La trama è interessante, la protagonista mi è piaciuta molto e ho trovato impossibile non provare empatia per lei con tutte le sue insicurezze, le sue imperfezioni. È proprio il contrario della protagonista di "A study in drowning": in "Juniper & Thorn" troviamo una ragazza qualsiasi, che non attira per niente l'attenzione, ordinaria.
I due personaggi principali sono persone "spezzate", da una vita dura e crudele, che li ha feriti e umiliati più volte, che hanno trovato un luogo sicuro, un riparo, l'uno nell'altro.
Ci sono immagini spesso forti e crude, la maggior parte delle volte, devo ammettere, anche più del necessario. Anche se hanno reso bene l'idea della sofferenza dei due ragazzi.
Ribadisco, infatti, che è una storia profondamente oscura, che si fa sempre più tenebrosa mano a mano che si prosegue con la lettura.
Ho adorato le atmosfere, l'ambientazione, sembrava quasi di leggere il retelling di una fiaba slava. Ci sono tantissime creature del folklore e un sistema magico particolare. Anche se, come per "A study in drowning", l'autrice rimane sempre sul vago (o non spiega mai del tutto) per quanto riguarda sia il worldbuilding che per le regole e come funziona la magia del mondo creato. Penso che questa, purtroppo, sia una pecca propria di questa scrittrice però in questo libro non se ne sente la mancanza come invece si percepiva nel precedente.
È un libro davvero molto scorrevole e che invoglia a proseguire velocemente la lettura per sapere cosa succederà.
Nonostante mi sia piaciuto, non è privo di difetti.
C'è del romance che si avvicina molto all'"instalove" ma che non risulta esageratamente forzato, anzi è abbastanza comprensibile da parte di entrambe le parti, anche se per motivi diversi.
Purtroppo con l'avanzare della storia il libro mi ha un po' delusa. Ad un certo punto diventa tutto "troppo": esagerato, assurdo, quasi insensato. Ed è un vero peccato perché le idee alla base sono interessanti e potevano essere sfruttate e sviluppate molto meglio. La storia d'amore diventa sempre meno credibile (però in certi momenti i due personaggi principali mi hanno fatto tenerezza e ho provato empatia per loro). Ci sono "immagini" e scene spesso forti e crude in modo "gratuito", anche se verso gli ultimi capitoli se ne capisce il motivo.
Alla fine è stata una lettura che è partita davvero bene e con buone premesse ma poi si è rivelata carina ma niente di più. Ho apprezzato comunque moltissimo le idee alla base e mi ha ricordato tanto una fiaba. La prima parte si è fatta divorare, poi l'interesse è un po' scemato, soprattutto verso l'ultimo terzo del libro. In ogni caso si legge velocemente e lo trovo perfetto per il periodo legato ad Halloween (che è proprio quello quando uscirà effettivamente).
Questo libro mi ha intrattenuta bene e sono curiosa di leggere altri libri dell'autrice.
Lo consiglio perché sono sicura che ci saranno persone che lo adoreranno, specie chi ama le storie d'amore tormentate e il trope del "forbidden love".

Inizio con il ringraziare neon libri per la possibilità di leggere l'ARC
Avevo questo libro in tbr da parecchio e dopo aver letto "A study in drowning" della stessa autrice mi sono interessata ancora di più a questo libro.
Noi seguiamo Marlinchen la più giovane di tre sorelle streghe, figlie di un padre stregone, che fa di tutto per tenerle all'interno della piccola realtà della loro casa. Tutto cambia quando Marlinchen visita di notte la città assieme alle sue sorelle e quando un presunto mostro inizia a mietere vittime nella città di Oblya.
Ava Reid si riconferma bravissima nel dare una certa atmosfera alle sue storie. Sembra di leggere una fiaba, nella versione aspra e crudele dei fratelli Grimm, lunga un intero romanzo. Riesce benissimo anche a trasmettere l'angoscia e il senso di essere sull'orlo di un baratro che prova la protagonista. Così come l'affetto per altri animali o personaggi.
Questo romanzo è basato sul folklore dell'Europa dell'est e la storia in sé mi è piaciuta parecchio! Non ho ancora letto la fiaba dei fratelli Grimm originale da cui è tratto questo retelling, ma spero di recuperarla al più presto.
Tuttavia si riesce a capire che è solo il suo secondo romanzo perchè il modo di descrivere le scene è ancora un po' rigido. Soprattutto all'inizio ci sono aggettivi e metafore abbastanza inutili, di solito sono una cosa che apprezzo, ma in questo caso mi ha rallentato nella prima parte del libro. Inoltre era da un sacco che non leggevo un libro narrato in prima persona, di solito non mi piace moltissimo, se non fatto da determinati autori/autrici, per cui ci è voluto un po' per abituarmici (però in questo caso si tratta per lo più di gusti personali).
Inoltre avrei voluto connettermi un po' di più con i personaggi, le sensazioni che dovrebbe trasmettere la storia arrivano molto bene, ma mi sembra comunque di essere stata un po' troppo distaccata dai personaggi in sè.
Comunque la storia rende esattamente quello che descrive la sinossi del libro e se quello vi è sembrato interessante vi consiglio assolutamente di leggerlo.
Nel complesso è un 4 stelle per il libro in sè ma per i miei gusti personali sarebbe più sulle 3 stelle.

"Le storie non erano fatte per essere messe in dubbio: le storie contenevano, ed erano esse stesse,
ogni risposta. Erano fatte per anticipare qualunque domanda tu potessi avere, per rubarti le parole
di bocca".
Avevo visto molte recensioni contrastanti su questo libro, ed è forse il motivo principale per cui l'ho richiesto subito. La storia segue Marlinchen e le sue due sorelle, che vivono a Oblya con il padre,
uno stregone che cerca in tutti i modi di controllarle e di sfruttare i loro poteri a suo vantaggio.
Quando escono di nascosto dalla città, Marlinchen inizia lentamente a rendersi conto di ciò che il
padre ha fatto per tutti questi anni e del mostro che è diventato.
Devo dire che le parti che mi sono piaciute di più (anche se piuttosto brevi) erano le storie del Codex,
che narravano diverse fiabe, e come una di queste fosse proprio il soggetto del primo spettacolo
che Marlinchen ha la possibilità di vedere.
Per il resto, questo libro mi ha lasciato molti sentimenti contrastanti, più che altro, probabilmente,
non riuscendo ad apprezzare del tutto Marlinchen come personaggio non sono riuscita ad amare la storia
in generale.
Grazie davvero a Netgalley e a Ne/oN per avermi concesso di leggere questo eARC in anteprima in cambio
di una recensione onesta.
~ 3 ⭐️

una fiaba con i denti e il cuore nero.
Nell’Europa dell’Est, c’è una città sull’orlo di un importante cambiamento culturale in cui magia e folklore vengono rapidamente spazzati via da scienza e tecnologia. In questa città, c’è una casa e in questa casa vivono l’ultimo potente stregone e le sue tre preziosissime figlie, protagonisti di un racconto nero come il buio sotto il vostro letto, colmo di veri mostri e uomini mostruosi.
Juniper and Thorne si presenta come una favola dark, un retelling di “The Juniper Tree” dei fratelli Grimm, con cui però ha davvero pochissimo in comune. Ad un padre padrone e tiranno, si aggiungono sorelle inaffidabili ed egoiste, la perdita precoce dell’innocenza e un’eroina passiva e per niente facile da apprezzare che tenta di salvare se stessa da un ciclo vizioso di abusi di un sistema patriarcale e sessista alla quale è assuefatta e arresa, finendo inevitabilmente per sporcarsi le mani di sangue. Ahimé, la grande rivelazione, è un debolissimo colpo di scena che si vede arrivare già dalle primissime pagine.
Non avendo letto nient’altro dell’autrice, mi sento di affermare che lo stile di scrittura fiabesco, appositamente ripetitivo e ridondante nei concetti per rimanere fedele al genere, non le rende per nulla giustizia. Ci vedo del potenziale inespresso. Inoltre, sul generis, ho preferito retelling come Uprooted o L’orso e l’usignolo, pur non essendone una grandissima fan.
Non è necessariamente un brutto libro, ma qualcosa per me è andato storto. Seppur intrigata dal folklore slavo, non riesco a passare sopra alla semplicità e alla superficialità con cui vengono affrontati temi importanti come disturbo alimentare, autolesionismo, abuso e stupro. Vorrei potermi crogiolare nell’illusione che Ava Reid abbia ritenuto necessario mantenere una narrazione scorrevole e semplicistica per emulare lo stile fiabesco, tuttavia rimango tremendamente disturbata dalla cosa.
Poco gothic e poco horror, te lo consiglio solo se hai stomaco forte e pazienza.

Grazie a NetGalley e ne/on per avermi concesso di leggere questo atteso titolo in anteprima.
Juniper & Thorn è una storia di abusi, di donne silenziate che riscoprono il mostruoso che è in sé, potente e troppo a lungo contenuto, la risposta ai soprusi di chi vuole ingabbiarle, mangiarne la purezza, di magia non edulcorata per palati difficili: sacrifici, linguaggio crudo e nudo, svariati trigger warning che (disordini alimentari, abusi psicofisici, sessuali, immagini forti) che ritengo vadano segnalati per non far confondere questo volume con uno dei tanti dall'atmosfera simile che ci sono in circolazione in Italia.
Perché potrebbe assomigliarvi, ma Juniper and Thorn è propriamente un libro di Ava Reid in quanto contiene leitmotiv già presenti in A study in drowning (che quindi si è portata dietro durante la sua carriera da autrice), chissà quanto autobiografici ma sicuramente da lei sentiti nel profondo, che rendono questa lettura sì un fantasy, ma anche una profonda riflessione sulla femminilità, sul patriarcato, sulla famiglia e i suoi equilibri a volte malati che non si ha il coraggio di vedere né di affrontare perché impensabili, specialmente quando ci è stato sempre detto che lo siano.
Traduzione eccellente, sono presenti dei refusi (qualche ripetizione di aggettivi, qualche verbo mancante), ma cosa da poco che non può mancare in qualsiasi traduzione ancora non alla revisione finale.
Consiglio di curare particolarmente il marketing all'annuncio per non spaventare nessun lettore ma, al contempo, per rendere il più chiari possibili (pur senza spoiler) i temi contenuti all'interno di questa storia.
Che ho adorato, una volta superata e digerita la sua frequente crudezza, con le amate similitudini di Reid che qui abbondano rispetto a suoi lavori successivi ma non fanno altro che arricchire l'esperienza di lettura e di immaginazione.
Potrebbe sembrare un classico esempio di damsel in distress, ma Rose non lo è: lentamente deve risvegliarsi dal torpore, magico e abusivo, in cui l'ha precipitata il padre, scegliere a chi concedere la sua fedeltà dopo essere stata tradita anche senza saperlo, anche dal suo stesso sangue, e abbracciare ciò che le hanno fatto, che resta dentro di lei ma con cui non è impossibile imparare a convivere.
Un libro che sembra parli di morte, ma che realtà è intriso di speranza di rinascita.

Ringrazio la casa editrice per aver fornito, attraverso netgalley, una copia digitale del libro in cambio della mia onesta opinione.
Purtroppo il libro mi ha molto deluso. La trama è stata gestita malissimo. All'inizio è noioso e le cose finiscono per accalcarsi nell'ultima parte. L'instant love non è stato sviluppato con accortezza. Personaggi poco simpatici e protagonista troppo stupida.
Alcuni temi mi hanno turbato per come scritti, sebbene fossi consapevole dei tw. Consiglio quindi di leggerli prima e rifletterci bene.

Ringrazio Netgalley e Neon per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima in cambio di una recensione onesta!
Partiamo dal presupposto che le mie aspettative per questo libro erano alle stelle: A study in drowning è stata una delle mie letture preferite di questo 2024, quindi non vedevo l’ora di leggere altro dell’autrice.
Ad attirarmi sono state le streghe, folklore e un sentore di fiaba dark a cui di solito non so resistere. Queste aspettative purtroppo sono state disattese, ma questo non vuol dire che questo sia un brutto libro, anzi.
Il libro è tecnicamente fatto bene, con la giusta voce per un retelling dark del folklore slavo - nello specifico credo che l’ispirazione sia la fiaba dello zar Saltan, di Aleksandr Puskin - ma ho passato metà del libro in confusione e l’altra metà con un senso di disgusto per quello che leggevo. Non sono riuscita a empatizzare con la protagonista, il che é paradossale considerando che si tratta della voce narrante: é infantile e ignorante per gran parte delle vicende e in quanto tale é inaffidabile. Riconosco che questa sua peculiarità abbia senso ai fini della storia per il suo sviluppo come personaggio, ma ha inficiato molto la godibilità del libro rendendo criptica gran parte della narrazione. Questa caratteristica fa il paio con la naturale metaforicitá di una fiaba, che in questo caso somiglia molto a quelle non censurate dei fratelli Grimm. Se si riesce a superare il senso di disagio che accompagna la lettura, però, si può trovare un coming of age in cui vengono trattati una serie di questioni sociali, una su tutte il rapporto e la mediazione tra passato e presente, sia in ambito familiare che di classe.
Penso che questo libro possa avere il suo pubblico, sicuramente tra i lettori che hanno amato l’Immortale di Catherynne Valente, che non rifuggono le descrizioni cruente e uno stile che trasuda metafore al limite dell’onirico tipico delle fiabe russe.

JUNIPER AND THORN, di Ava Reid
Traduzione di Giorgia Demuro
5 stelle
Sicuramente non è un romanzo adatto a chiunque, è piuttosto dark e infarcito di traumi, come del resto molti altri dei libri di Ava Reid.
Personalmente ho amato l'atmosfera da favola dark, e le contrapposizioni interiori dei personaggi, capaci di essere vittime e carnefici nella stessa pagina.
La traduzione di Giorgia Demuro è stupenda, abbagliante e magistrale, avendo letto il libro in lingua originale prima e poi nell'edizione di Ne/on sono davvero colpita dalla bravura di questa giovane traduttrice, e di come sia riuscita a rendere la scrittura evocativa di Ava Reid nella nostra lingua.
Ringrazio Ne/on e netgalley per l'arc!

Ringrazio subito NetGalley e la NeOn per avermi dato la possibilità di leggere questo libro in anteprima!
Premessa, è il primo libro di questa autrice che leggo, "A study in drowning" mi ha sempre incuriosito ma ho deciso di buttarmi prima su questo anche per andare in ordine di pubblicazione e partivo già con l'idea che magari non sarebbe stato uno dei migliori, visto il successo minore riscontrato. Però ero davvero tanto curiosa e, nonostante io l'abbia abbandonato, sono contenta di averci almeno provato, tanto che comunque proverò a leggere i suoi libri successivi perchè trovo che l'idea e le trame che lei crea siano molto interessanti e valide.
Purtroppo con questo libro, fin dalle prime pagine non è scattata la scintilla, ma ho comunque provato ad andare avanti nella speranza di vedere un miglioramento visto che l'inizio è quasi sempre la parte più critica per me, ma dopo un po' ho dovuto per forza arrendermi e decidere di abbandonare la lettura. Prolisso, complesso e ripetitivo. Avrei apprezzato una legenda, qualche spiegazione in più, qualcosa che fosse in grado di spiegarmi termini, oggetti, figure, incantesimi e non ritrovarmeli lì messi a vuoto senza contesto. La protagonista già dalle prime pagine non mi stava particolarmente simpatica ma andando avanti mi ha più volte irritato e dato fastidio, la coppia principale si innamora sulla base di un incontro durato la bellezza di trenta secondi in cui lui poi era pure moribondo quindi mi chiedo anche come facesse a ricordarla.
Ci sono diversi TW, quelli che ho affrontato io sono stati cui abuso e bulimia, abbastanza grafica, ma potrebbero essercene anche altri, quindi consiglio di leggerli assolutamente prima di iniziare la lettura!
Non fa parte purtroppo del genere di libri affine alle mie corde, anche se ho apprezzato il clima cupo e tenebroso che è riuscito a creare.

DNF 30%
Ringrazio Neon e NetGalley per la possibilità di leggere il libro in anteprima, purtroppo non intendo continuare la lettura.
È estremamente ripetitivo, c'è il trope dell'instalove che io non sopporto, i due protagonisti non si capisce perché dovrebbero piacersi. Dalle premesse mi ispirava tantissimo e anche il primo capitolo sembrava promettere bene, ma proseguendo la lettura non mi stava piacendo nulla. La protagonista non fa altro che ripetere quanto sia brutta e inadeguata fino allo sfinimento e gli altri personaggi sono uno più stereotipato dell'altro.
#NetGalley #Juniper&Thorn

"Juniper and Thorn" è un'opera che sfugge a ogni facile categorizzazione. Sin dalle prime pagine, ti avvolge in un'atmosfera cupa e seducente, dove la magia e la realtà si fondono in un intreccio inquietante. Il romanzo si muove attraverso strati di oscurità e bellezza, provocando nel lettore una serie di emozioni contrastanti: inquietudine, piacere, e una trasformazione sottile ma inesorabile.
La trama, ricca di simbolismi e riferimenti folkloristici, ti trascina in un mondo dove ogni parola, ogni gesto, sembra avere un peso specifico, scavando solchi profondi nella mente e nel cuore. La narrazione è un'esperienza sensoriale, in cui la bellezza del linguaggio contrasta con la crudezza degli eventi, creando un equilibrio precario ma avvincente.
Il libro non si limita a raccontare una storia; è un viaggio che trasforma chi lo legge, lasciando un segno indelebile. Le sue pagine sono intrise di una magia oscura, che affascina e inquieta al contempo, rendendo difficile distaccarsene anche dopo aver chiuso l'ultima pagina.
"Juniper and Thorn" è una lettura che lascia il segno, un'esperienza che va oltre la semplice narrazione e si insinua nei recessi più profondi dell'animo. È un libro che inquieta e affascina, che provoca piacere e angoscia, ma soprattutto, che trasforma.

Devo dire che l'ho letteralmente divorato in due giorni.
L'ho amato.
Adoro i riferimenti alla cultura russa e ucraina.
Non vedo l'ora di averlo in cartaceo in libreria
Portate altri libri di questa autrice perché è fenomenale

Una potente favola noir.
Tre sorelle, tre donne, tre streghe con tre poteri diversi, costrette a vivere ai margini di una Oblya moderna a causa del loro padre, padrone, ultimo stregone vivente dopo essersi personalmente sbarazzato della concorrenza e che non approva i cambiamenti, la democrazia, lo zar.
Ma le tre ragazze, donne, streghe bramano, sognano, vogliono la libertà che sembra essere lì, a portata di mano, facile da ottenere usando qualche sotterfugio per non farsi scoprire dal padre.
Una favola gothic horror con elementi descrittivi fulgidi, vividi, tanto da sentire il sapore del sangue sulla punta della lingua, in un crescendo di oscurità e angoscia nella quale è difficile capire, fino alla fine, se esiste una luce in fondo al tunnel.

Un libro sicuramente molto diverso da A study in drowning, meno finemente strutturato, diciamo più "grezzo" se vogliamo.
Decisamente non una lettura adatta a tutti, che indaga quanto gli abusi creino cicatrici indelebili nelle persone. Consiglio sicuramente di leggere i trigger warning prima di approcciarsi al libro.
Il romanzo è cupo, decadente e macabro, perfetto per una lettura autunnale, e consigliato a chi ama libri come Le sorelle Hollow, o I nostri cuori imperfetti.

4.5
Un ringraziamento all'editore e a NetGalley per la copia che ho avuto modo di leggere.
Questo retelling, se così lo vogliamo chiamare, di una fiaba forse non tra le più note dei fratelli Grimm ha saputo intrattenermi. Mi ha convinto particolarmente lo stile di scrittura dell'autrice anche quando indugiava su particolari sanguinolenti e fantasie cupe e macabre. Interessante il lavoro sulla protagonista Marlichen, sulla soffocante rete di rapporti che la caratterizza e su come riesca a romperla. Avrei preferito un po' più di spazio dedicato alla storia tra Marlichen e Sevastan, specie all'inizio, ma questo incontro di anime e corpi feriti, abusati e sfruttati è stato bello e doloroso da leggere. Nessuno dei due è padrone del proprio corpo, la giovane strega e il ballerino sono in balia delle aspettative e delle mire altrui e trovano un rifugio, imperfetto ma sincero in loro stessi. Pieni di cicatrici interne ed esterne proveranno a rompere le catene che li imprigionano perché i mostri spesso non sono quelli dall'aspetto aberrante, ma i loro creatori.
Una lettura consigliata.

Questo libro è stata una delusione, dopo aver adorato A Study in Drowning, mi aspettavo molto di meglio dall'autrice. È evidente che questo è stato scritto prima, manca quella maturità che ho invece trovato nell'ultimo. Ma andiamo con ordine, come sempre.
La storia è ispirata a una fiaba dei fratelli Grimm, Il ginepro, ma non è un retelling in senso stretto: prende alcuni aspetti e poi li rielabora in modo molto diverso. L'atmosfera è, però, più sul gotico horror e il tentativo dell'autrice di introdurre elementi più fiabeschi crea solo confusione, le due cose non riescono a fondersi, non c'è equilibrio, cozzano tra di loro. La trama è quasi inesistente, escluse le ultime pagine in cui sucede di tutto in poco tempo, prima c'è solo l'insta love mal gestito tra la protagonista e il belloccio di turno e tante, ma tante lamentele di Marlinchen per il suo essere insignificante, goffa ecc. La storia d'amore è peggiorata dall'eccessiva sessualizzazione, e non intendo nel senso di scene spicy: i due piccioncini sembrano conigli in calore, non per la quantità ma per la costante ossessione, la protagonista non riesce a pensare ad altro, sia in riferimento a Sevastyan che in generale (credo che la parola più frequente sia proprio capezzoli), le sue costanti fantasie sono estremamente ripetitive e anche un po' disturbanti ma questo è il meno. Verso la fine ci dovrebbero essere dei colpi di scena, telefonatissimi da pagina 2 tipo: il mistero non viene costruito bene nel corso del libro, quando l'autrice vuole far venire dubbi o creare quell'atmosfera di sospetto intorno a determinati eventi ottiene solo confusione, non è chiaro cosa sia importante e cosa no e l'aver già intuito la soluzione non aiuta perché è tutto molto forzato.
La caratterizzazione dei personaggi non aiuta: banale e stereotipata, soprattutto per quanto riguarda la protagonista spesso contraddittoria perché ci viene mostrata come ingenua e fuori dal mondo ma poi si masturba, ha fantasie sessuali molto spinte se paragonate a come ci viene rappresentata. Marlinchen, come anche Sevas, è sicuramente una persona molto traumatizzata ma per entrambi lo si capisce solo dalla descrizione di ciò che subiscono e hanno subito, non dalla caratterizzazione che risulta invece molto piatta. Quasi peggio i personaggi secondari: le due sorelle della protagonista sono inutilmente cattive, agiscono senza logica e vengono utilizzate solo per rivelazioni a caso a Marlinchen perché troppo stupida per arrivarci da sola; il padre è il cattivo della storia, per motivazioni banali se non inesistenti, a prescindere da tutti i tentativi della protagonista di psicoanalizzarlo; lo stesso si può dire per Derkach, lì solo per rappresentare il trauma di Sevastyan. Parlando di traumi, la rappresentazione non è d'impatto, resta solo un tratto caratterizzante dei personaggi, ma senza che venga approfondita. Seguire i pensieri di Marlinchen dovrebbe aiutare un minimo, si intravedono le conseguenze di quello che ha subito ma si perde tutto a causa dei problemi di cui sopra, della trama confusa, dell'ambientazione raffazzonata e worldbuilding più che superficiale.
Infatti, non viene presentato nulla dell'aspetto magico se non che le trasformazioni sono irreversibili e la magia ha un prezzo (che novità): il resto è un miscuglio di informazioni che non servono a nulla perché sono troppo casuali per creare un worldbuilding arricchente anche se di sfondo. Il resto dell'ambientazione richiama la città di Odessa probabilmente tra fine Ottocento e inizio Novecento, con l'arrivo della rivoluzione industriale e del capitalismo. Manca una vera e propria presentazione della società, qualche accenno ma per il resto sono nomi che non dicono nulla a chi come me non sa di cosa si sta parlando, aumentando solamente il senso di confusione, compagno costante durante questa lettura. Anche per quanto riguarda l'idea che il capitalismo sarà la morte della magia non si riesce a capire perché, o comunque non è molto chiaro: le varie creature magiche vengono scacciate dai loro habitat naturali dalla diffusione dell'industria e dal progresso ma non è chiaro come questo influisca sulla magia in sè. Inoltre non si capisce il senso di questo elemento: non influisce per niente sulla storia, potrebbe essere un interessante aggiunta (come ne L'immortale di Catherynne Valente) ma è gestito male e in maniera superficiale, resta sullo sfondo, insomma se ne poteva fare a meno dati i risultati.
Ultima nota sulla scrittura: Ava Reid ha uno stile molto vivido e immersivo, in questo libro ho trovato solo un po' troppe metafore arzigogolate che facevano perdere il filo del discorso, proprio quello che non serviva a questo libro.

Purtroppo questo libro non mi ha presa per niente. Oltre ad errori e refusi anche piuttosto gravi sono presenti situazioni paradossali e pretesti di trama molto “brutti” che servono palesemente per far andare la trama dove vuole l’autrice e in fretta. È l’ennesimo romance puro mascherato da fantasy per vendere di più

Intanto grazie a neonlibri per la copia digitale
Il libro sarà disponibile da noi il 23 ottobre 2024.
I miei sentimenti e i miei pensieri per questo libro hanno oscillato un bel po durante la lettura, da “oooh un libro che fa paura” a “non mi aspettavo questo’ ma anche un “uhm, a “ah” e molto altro. È stato un miscuglio di emozioni e sentimenti, positivi e negativi.
Questo libro mi ha colpita fin da subito, non solo per l’anteprima all’interno del “Il libro dei libri Ne/On”, ma anche per la copertina così gotica, con quella figura che sembra sbucare dal nulla e sembra quasi incattivita e pronta a fare del male.
Tre sorelle, la più giovane e Marlinchen ed è la protagonista, un padre padrone, magia e una città che avanza mentre tentano di vivere con la loro magia, un’atmosfere alcune volte un po’ inquietante, altre strana, altre sognante e un amore che mi ha lasciata perplessa. Altri personaggi umani e non.
Mi aspettavo una protagonista incattivita, ma ho trovato invece una protagonista un po’ sciapa, alle prese con mostri, morte, violenza, e magie. Credevo che avrei letto un libro profondamente gothic, con scene disturbanti, un occhiata al libro e una sotto il letto o dentro l’armadio. Non è stato del tutto così…ma è risultato un libro forse ancora più particolare rispetto alle mie aspettative.
C’è così tanto all’interno di questo libro, amore, morte, dolore, manipolazioni.
Tra le cose che mi sono piaciute di più c’è stata sicuramente la prosa, una narrazione veramente molto bella. Due cose che mi sono piaciute meno le atmosfere e i personaggi non tanto definiti, ma è un libro assolutamente da leggere, perché è qualcosa di diverso e a tratti strano.
Ava reid sa indubbiamente scrivere e raccontare.

Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC
ripetitivo, ripetitivo, ripetitivo
e disfunzionale come i personaggi