
Member Reviews

Sono arrivata al 45% e ho capito che questo libro non fa per me.
Lo trovo piatto, noioso, in alcuni momenti davvero troppo descrittivo.
Dalle pagine traspare l'amore dell'autrice per i gioielli antichi e le loro pietre, ma questo non basta e ci sono delle pagine troppo "scolastiche" che tendono ad annoiare.
La protagonista, Ginevra, non mi dice niente.
Ho trovato anche alcune bestemmie che non ho apprezzato, non per una questione religiosa, ma semplicemente perché penso che alcuni concetti possano essere espressi in modo diverso.
Non c'è niente che mi spinga ad andare avanti.
Ringrazio NetGalley e Neon libri per avermi dato la possibilità di leggerlo in anteprima.

Oggi parliamo di streghe con La strega delle pietre in uscita il 6 novembre 2024. Neon libri ha deciso quest'anno di foraggiarmi con letture tutte interessanti e intriganti, compreso questo libro.
Ho sentito opinioni contrastanti a riguardo, ma adoro sempre farmi la mia idea e devo dire che sono rimasta affascinata dalla storia di Ginevra, dalle sue sofferenze e dal suo potere. Non è un romanzo prettamente femminista, eppure la storia di Ginevra è quella di molte altre donne a cui il patriarcato tarpa le ali e impedisce di fiorire, di esprimere le proprie capacità.
E' la storia di una donna che sacrifica se stessa per aiutare gli altri, che viene perseguitata per i suoi poteri anche se ha deciso di usarli al servizio del bene.
Ed è anche la storia di come gli uomini che dovrebbero annoverarsi tra i buoni possono risultare corrotto e malvagi.
E' stata una bella lettura da fare, soprattutto in autunno, quando il clima di Halloween contribuisce a creare la giusta atmosfera.
La strega delle pietre non può mancare a chi è appassionato alle storie di streghe del passato, a chi ama i romanzi ambientati in epoche diverse, a chi il sei novembre si sentirà orfano del periodo di halloween (come la sottoscritta). Se ritieni di essere tra questi, dovresti correre a preordinarlo.

RECENSIONE COMPLETA NEL BLOG, ale87_book_funko
Siamo in presenza di un signor fantasy storico tra magia, pietre, erbe, medicamenti, gente retrograda sullo sfondo di una Firenze devastata dalla pestilenza.
Siamo nell'estate del 1348 quando Ginevra da Genova, tornata nella sua città natale dopo l'esilio dalla sua città del cuore, Firenze, 10 anni prima, viene trovata dal dodicenne Piero Cazzola che porta una lettera del signor Ludovico Acciaiuoli.
Durante il cammino, ci racconterà attraverso i suoi ricordi, dell'infanzia a Genova, della vita a Firenze, della nuova di nuovo a Genova e di Lui...
Tornare a Firenze e riscattarsi...questa la sua idea.
Rimediare ad un furto sacrilego...l'idea degli altri.
Costretta persino a trattare e parlare con inquisitore! Lei, l'esiliata eretica... sicuramente più furba però eh con l'età...tanto da chiedere qualcosa in cambio.
Un ladro, chiese derubate, un popolo alla deriva, un'amica guarita, delle bevute pericolose, una gatta, due pietre, delle anguille in sformato...e molto molto altro.
Come finirà questa avventura pericolosa e coperta da una verità celata molto più infida del dovuto?
Un fantasy con ambientazione storica reale davvero bello, ricco e pieno di arte curativa.
Il linguaggio è tenuto contemporaneo ma non troppo da stonare con l'epoca.
Un testo che non annoia mai, che tiene il lettore in suspance e che lo atterra definitivamente con i colpi di scena finali.
Nel blog Ve ne parlo di più!

Libro ambientato nel XIV secolo con protagonista Ginevra da Genova: cresce con i genitori di umili origini ed è grazie all’incontro con Vermilia, una donna anziana conosciuta in città per curare malanni e malocchi ai genovesi di ogni ceto sociale, che la nostra protagonista si avvicina e matura col tempo le abilità di erbe medicinali, unguenti, infusi abbinati - qualvolta - con una pietra a potenziarne l’effetto. Vermilia insegna e Ginevra apprende come una spugna, col sogno un giorno di poter entrare in accademia e diventare medico. Sogno impensabile e improbabile per una donna di quell’epoca.
A Ginevra, gli avvertimenti di discrezione e di non offrire mai i propri servigi ma di rispondere solo se qualcuno chiede aiuto, le va stretta: la sua giovane mente non concepisce il resto della mentalità dei compaesani. Ed è in fase adolescenziale che viene mandata a Firenze in un convento dalla cugina di Vermilia, suor Agnesa per proseguire ciò che la prima insegnante ha iniziato ad impartirle. In un convento, per cercar di evitarle incontri con giovani del sesso opposto, per stare alla larga dalle distrazioni… ma Ginevra è Ginevra e, anche l’esser stata mandata lontano da Genova, non cambia il fatto che la sua testa ragiona diversamente dall’epoca in cui vive; così, mette a rischio se stessa e finisce con l’esser esiliata da Firenze per comportamenti eretici e per aver usato la “stregoneria”.
Otto anni dopo il suo esilio, riceve una missiva in cui la si supplica di far ritorno per aiutare la città: lei pensa che il richiamo sia dovuto alla peste, quando arriva invece scopre che l’inquisitore vuole il suo aiuto per recuperare le reliquie dei Santi rubate dalle varie chiese sparse per la città. Comincia così a girovagare per la città deserta, fino a che viene spinta a seguire l’istinto che la porta alla casa di una nobile famiglia e salva la vita a Lucia, una donna abbandonata dal marito sul letto di morte. Trova un tetto dove ripararsi per la notte, e pian piano trova un’amica che prova ad aiutarla ma le incasina le cose in buona fede... Chi c’è dietro le sparizioni delle reliquie e per quale motivo far sparire proprio quelle, in un momento in cui Firenze ha bisogno di ogni simbolo di fede per superare la peste?
Ammetto che la lettura è stata a tratti piacevole e scorrevole, in altri prolissa e tendente al tedioso: partiamo dalla parte positiva e poi passiamo a ciò che mi ha lasciata con un po’ di amaro in bocca.
Amo le pietre dure, i minerali e tutto ciò che concerne l’argomento: grazie al libro ho imparato alcuni usi che all’epoca si riteneva potenzialmente efficaci, apprezzando che l’autrice abbia anche romanzato le capacità che avrebbero potuto avere. Ginevra col tempo diventa un’ottima guaritrice, in più il suo dono naturale nel sentire “i fili” che legano tutto il mondo attorno, l’affidarsi all’istinto e a ciò che sente tramite una specifica pietra o no. Invidio la sua “manu fica” di corallo: se la indossassi io sarebbe perennemente incandescente. Ma questa è un’altra storia..
Ginevra è solo una ragazzina quando arriva a Firenze, è ingenua ma avanti di mentalità rispetto ai tempi, insomma additata in un epoca ma che sarebbe stata apprezzata e stimata ai giorni d’oggi. La lettura è scorrevole, ma per me perde di interesse quando l’autrice comincia a farle fare il percorso della città da una chiesa all’altra. Ovviamente, è soggettivo e può risultare interessante ad altri occhi: a me è sembrata come leggere una cartina o una mappa. I personaggi secondari sono divisi tra interessanti e infantili, Vermilia e suor Agnesa rientrano nel primo elenco, Lucia è la rappresentazione ideale della donna dell’epoca istruita solo al diventare moglie e donna che impartisce ordini alla servitù. Di lei ho apprezzato i tentativi di dar aiuto, ma la voglia di dirle di darsi una svegliata era sempre dietro l’angolo… e come crea casini a Ginevra, nessun altro mai. Direi promosso con la sufficienza.

𝐒𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐢 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐢𝐞𝐭𝐫𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐯𝐚𝐫𝐢 𝐞 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐬𝐢, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐧𝐯𝐨𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐜𝐡𝐢 𝐞` 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐢 𝐟𝐢𝐥𝐢 𝐝𝐨𝐫𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐢𝐬𝐢𝐛𝐢𝐥𝐢
🔮The Stone Witch of Florence si basa sui poteri curativi di pietre e gemme (l'autrice è gemmologa) , quindi se siete appassionati di cristalloterapia, questo è assolutamente un must read! È raro trovare un romanzo incentrato sulle pietre magiche; in effetti, The Stone Witch of Florence è il primo che conosco! Per questo ero emozionata di leggerlo e ringrazio di cuore neonlibri per la possibilità datami di farlo in anteprima con l'ARC 🖤
💎Ossidiana, ambra, corallo,ametista, diamanti, zaffiro, smeraldo, eliodoro, apatite, pietra aquilina,galattite, pietra della luna. Per Ginevra le pietre sono da sempre potenti e preziosi amuleti dei quali conosce ogni singolo uso e beneficio. Nonostante lei abbia sempre e solo utilizzato i cristalli per fare del bene, il suo dono diventa presto la sua condanna e - accusata di stregoneria - le costa l'esilio da Firenze. Ma siamo nel 1348 con la peste nera e, tempo dopo, gli stessi uomini che l'hanno cacciata ritornano da Ginevra per chiedere a lei ed alle sue pietre aiuto: un ladro sta saccheggiando le chiese di Firenze alla ricerca di reliquie sacre e solo la magia può intervenire
⚜️Questo mystery storico è un romanzo che mescola fantasia a realtà, creando un perfetto equilibrio di realismo magico che ben descrive il periodo medievale dove i confini fra medicina, superstizione, religione e magia erano labili. Sullo sfondo, la Firenze del '300 nella quale sembra davvero di essere immersi attraverso lo sguardo dei personaggi
🧿Meravigliosa Ginevra, donna stoica e strega buona che continua a fare del bene nonostante la crudeltà umana. Ottimo esordio per l'autrice!

Un fantasy ambientato nell’Italia del 1300 in periodo di peste e di caccia alle streghe. Il fatto che la narrazione si svolgesse in Italia mi ha subito catturata e incuriosita, in più l’uso delle pietre per usare dei poteri magici l’ho trovato molto interessante.
Ginevra di Gasparo viene richiamata a Firenze dopo essere stata esiliata perché accusata di praticare la stregoneria. Per far cadere del tutto le accuse però, dovrà scoprire cosa e chi si cela dietro la scomparsa delle sacre reliquie di Firenze.
Lo stile di scrittura è semplice, scorrevole e si legge con piacere, forse possono far storcere il naso alcune best**mie dette nel testo, ma il racconto non è affatto complesso. L’ho trovato anche molto ironico. Succede un disastro dietro l’altro, e se volete un libro divertente sicuramente questo potrebbe fare al caso vostro.
Mi piace molto l’amicizia che nasce tra Ginevra e Lucia, anche Fra Michele si rivaluta tantissimo, però i loro atteggiamenti e il loro carattere non mi ha convinta in pieno. Un merito va al fatto che è un libro in cui si racconta di donne, soprattutto di donne in un contesto medievale, anche se causa epidemia, si trovano a vivere un po’ fuori dalle rigide regole di quei tempi.
La descrizione delle ambientazioni mi è piaciuta, mi è parso di poter ripercorrere i vicoli di Firenze in piena peste. Non sono approfondite o descritte in modo dettagliato, ma le ho trovate giuste.
Il finale non mi ha sorpresa, ma sicuramente mi ha divertita, un po’ come tutto il libro.
Un racconto scorrevole ma non perfetto. Mi è dispiaciuto che il sistema magico e le proprietà delle pietre non siano approfondite quando ci si aspetta. Però sicuramente lo consiglio come lettura leggera a chi si vuole immergere in una Firenze medievale. Non sono una grande esperta, ma mi è piaciuta la sua ambientazione, soprattutto mi sono divertita a leggere di queste donne medievali che, abbandonate dai loro uomini, si muovono per Firenze con una libertà che per loro non era normale per quei tempi e ne combinano di ogni

Anna Rasche intreccia magistralmente elementi di romanzo storico, fantasy e mistero, trasportandoci nel cuore di una Firenze medievale durante l'epidemia di peste nera del 1348. Con una prosa scorrevole e ricca di dettagli evocativi, l'autrice crea un racconto avvincente che cattura l'attenzione fin dalle prime pagine, immergendoci in un'atmosfera oscura e misteriosa, permeata di stregoneria e magia.
La protagonista, Ginevra di Gasparo, emerge come una figura complessa e affascinante. Dotata del dono di percepire il mondo in modo unico e di guarire attraverso il potere delle pietre, Ginevra viene inizialmente accolta e istruita dall'anziana guaritrice Vermilia. La sua storia si dipana attraverso un arco narrativo che la vede prima esiliata da Firenze con l'accusa di stregoneria, e poi richiamata dopo dieci anni per affrontare una sfida cruciale: rintracciare un ladro che sta saccheggiando le chiese della città alla ricerca di reliquie dal valore inestimabile, considerate l'ultima speranza di protezione contro la peste.
La trama si sviluppa con ritmo incalzante, mescolando abilmente elementi soprannaturali e storici. L'indagine di Ginevra sul furto delle reliquie ci tiene con il fiato sospeso, mentre il suo desiderio di essere riconosciuta come medica e scagionata dalle accuse di stregoneria aggiunge profondità emotiva alla narrazione. La ricerca storica accurata si riflette nei dettagli che permeano ogni pagina, ricreando con maestria l'atmosfera cupa e opprimente di una città assediata dalla peste.
L'abilità di Ginevra di utilizzare i poteri magici delle pietre preziose per curare aggiunge un elemento unico e intrigante alla narrazione. Questo aspetto del romanzo si basa su una ricerca originale sull'uso delle gemme nella medicina medievale, contribuendo a creare un mondo ricco di dettagli storici e fantasiosi.
L'autrice non si limita a raccontare una storia avvincente, ma esplora anche temi profondi e ancora attuali. Il ruolo delle donne nella società medievale, il conflitto tra scienza, magia e religione, l'ignoranza e la paura che si diffondono durante le epidemie sono argomenti trattati con sensibilità e intelligenza, offrendo spunti di riflessione che vanno oltre il puro intrattenimento. Lo stile di scrittura di Rasche è descrittivo e ricco di dettagli, utilizzando un linguaggio evocativo per creare un'atmosfera suggestiva.
Il libro è un trionfo di narrativa storica e fantasy, un romanzo consigliato vivamente agli amanti delle storie ben costruite, dei personaggi memorabili e delle ambientazioni ricche di atmosfera.

Avevo moltissime aspettative su questo libro. Sicuramente era quello che mi aveva subito colpita, rispetto agli altri. Però, con dispiacere devo dire di esserne rimasta delusa.
Se l'inizio mi aveva coinvolta, nella seconda parte, quando Ginevra torna a Firenze per risolvere il mistero, ho fatto molta fatica a proseguire la lettura. In più di un'occasione volevo abbandonare tutto. Anche se ho resistito, un po' per rispetto per la collaborazione, un po' per comprendere se avrei avuto almeno un colpo di scena finale. Ma purtroppo, per me non è stata una bella lettura.
Il tema delle streghe è uno di quelli di cui più amo leggere, però non ho trovato appassionante come è stato rappresentato. Anche la descrizione dei poteri delle pietre, nel corso della lettura, mi è sembrata poco interessante. Trattando tematiche simili, mi aspettavo di sentirmi emotivamente coinvolta, eppure non ho mai provato dei moti d'animo così intensi, come mi è accaduto con altri libri simili.
La caratterizzazione dei personaggi non mi ha convinta. Non emergono dalle pagine e la stessa protagonista, a mio modesto parere, non ha neanche un minimo di evoluzione, nonostante la violenza subita. Mi sembra la medesima ragazzina, anche a distanza di circa dieci anni.
Il romanzo storico, poi, è il mio genere preferito. Mi piace riuscire a vagare, almeno con l'immaginazione, nella storia passata, provare a immergermi nelle città che furono; ma qui io non ho sentito Firenze. Se togliamo la menzione delle chiese, per me poteva essere qualsiasi altro luogo. La descrizione del suo aspetto 'spettrale' per via della Peste, mi ha colpito di più. Ma ripeto che poteva essere benissimo anche una semplice città di fantasia.
Ho sperato almeno di essere sorpresa dal mistero che Ginevra deve risolvere: ma risulta tutto facilmente intuibile, e lo scopo viene raggiunto soprattutto grazie alle azioni di altri o a colpi di fortuna. Non sono riuscita a sentirmi emotivamente coinvolta, o a essere poi così spiazzata.
Non mi è piaciuta neanche la presenza ripetitiva di bestemmie ben in chiaro, e non è una questione di essere bigotti o religiosi (non lo sono), ma credo che possano esserci mille altri modi per descrivere certe cose, anziché lanciarle così. Poi mio parere.
Mi spiace essere così critica, e non amo neanche scrivere recensioni negative, ma credo che l'onestà sia essenziale. E questo è il mio semplice parere.
Poteva essere una storia davvero bella, che avrei voluto amare. Ma purtroppo a me non ha emozionato né coinvolto. Anzi, ho fatto molta fatica ad arrivare alla fine.
Ringrazio comunque Ne/oN per questa opportunità!

Non posso dare un vero e proprio feedback a questo libro perché ho interrotto la lettura al 10%. Oltre allo stile poco convincente, ho riscontrato una serie di cliché che mi hanno fatto storcere molto il naso, mi dispiace molto perché avevo alte aspettative, ma tra l'ambientazione italiana e l'utilizzo delle pietre, speravo in un intreccio più convincente.

Ringrazio NetGalley e NeoN per avermi permesso di leggere l’ARC in anteprima.
Avevo aspettative particolarmente alte per questo libro, parliamo di streghe, persecuzioni, potere delle gemme ed infine anche un enigma. Se la prima metà del libro l’ho abbastanza apprezzata, sopratutto perché ci da una prospettiva molto ampia della vita e del carattere della protagonista dopo la seconda metà sono entrata in blocco, cosa che purtroppo mi ha fatto abbandonare il libro al 70%.
I temi principi del libro, ovvero il potere delle gemme, la situazione della donna nel 1300, la stregoneria e le persecuzioni, vengono trattati purtroppo in maniera marginale, facendo perdere fascino alla storia, per non parlare poi della ricerca del ladro di reliquie, un po’ buttata li per caso, quasi fosse sconnessa dal resto della storia.
Mi dispiace dare una parere così negativo, perché il libro aveva davvero un grandissimo potenziale.

Non sono arrivata neanche a metà e non penso che finirò il ibro.
Di per sè la storia è molto lenta e noiosa. Non ci sono particolari plot twist o dinamiche che movimentino il racconto, il tutto rimane molto piatto. Ho fatto difficoltà sin dall'inizio ad immergermi nel racconto, ed arrivata al 40% della storia non credo che la situazione cambierà di molto.
Non mi ha convinta neanche lo stile di scrittura dell'autrice; l'ho trovato poco coinvolgente, asettico, freddo e troppo concentrato su particolari. Questi particolari però non arricchivano le descrizioni degli ambienti ma semplicemente rallentavano l'andamento della storia.
Ringrazio ancora Ne/on libri per avermi dato la possibilità di leggere l'ARC (Nonostante non ci sia stato feeling)

Firenze, la peste nera imperversa per la citta, mietendo centinaia di vittime. È in questo contesto che si impone come protagonista Ginevra, in un susseguirsi di ironia, magia e misteri. Con delicatezza sullo sfondo viene esaminata la reazione dei cittadini superstiti alla malattia, tra fede e superstizione, rinascita e abbandono delle regole sociali. L'elemento magico è originale, ancor più perché viene inserito in questo contesto storico. I personaggi "secondari" si dimostrano ben costruiti, vivaci.

La strega delle pietre ⭐⭐⭐,5
Trama/Plot ⭐⭐⭐,5
Personaggi/Characters ⭐⭐⭐⭐
Stile/Style ⭐⭐⭐
Un bel libro ambientato nella Firenze del '300, colpita dalla peste e che vede protagonista Ginevra, una “strega delle pietre”, che può utilizzare la magia naturale insita nelle pietre per fare piccoli incantesimi per lo più di guarigione. Ho trovato eccellenti i personaggi, sia i principali, Ginevra e Lucia in primis, ma anche Michele, l'inquisitore, sia in secondari, tutti quei personaggi che incontriamo nelle strade e nelle taverne fiorentine e che danno una chiara idea di quelle che dovevano essere la vita comune, le interazioni sociali tra ricchi e poveri, le credenze e le superstizioni del tempo. L'unico neo, per me, è nello stile, troppo “tell” e poco “show”. 3,5 stelle
***
A beautiful book set in the 14th century's Florence, struck by the plague and featuring Ginevra, a "stones' witch", who can use the natural magic inherent in stones to cast small spells, mostly healing. I found the characters excellent, both the main ones, Ginevra and Lucia first and foremost, but also Michele, the inquisitor, and the secondary ones, all those characters we meet in the streets and taverns of Florence and who give a clear idea of what common life must have been like, the social interactions between rich and poor, the beliefs and superstitions of the time. The only flaw, for me, is in the style, too much "tell" and not enough "show". 3.5 stars

La premessa di La strega delle pietre è parecchio intrigante, ma il fascino del romanzo, per me, si esaurisce qui.
Innanzitutto le pietre menzionate nel titolo ricoprono un ruolo piuttosto marginale e la magia legata ad esse è sì innovativa, ma secondo me non è stata esplorata a dovere.
Avrei anche potuto chiudere un occhio sull’aspetto fantastico così scarno, se solo lo svolgimento dell’indagine fosse stato coinvolgente: essendo il motore della vicenda, mi aspettavo qualcosa di un minimo più intricato, qualcosa per cui dovessi attivare le mie celluline grigie, e invece è di una banalità disarmante e si giunge alla risoluzione del caso non grazie a un ragionamento logico e deduttivo, bensì appoggiandosi a eventi fortuiti fin troppo comodi per il proseguimento della trama.
I personaggi con le loro personalità poco elaborate costituiscono un’altra nota dolente e non sono riuscita ad apprezzarli, anzi, a essere sincera, non mi importava granché di loro. Ginevra, poi, gradevole quanto trovare entrambi i lati del cuscino tiepidi.
Durante la storia vengono sfiorate diverse tematiche importanti, tra cui la condizione e le limitazioni imposte alle donne, le superstizioni, la possibile coesistenza tra paganesimo e cristianesimo, però, anche in questo caso, non ne è stata sfruttata la potenzialità ed è un peccato perché potevano generare spunti e riflessioni interessanti.
Non mi ha convinto neppure lo stile di Rasche, tanto semplice da risultare sterile, e ho trovato poco efficace l’accostamento tra tono serio e scanzonato. Una mia perplessità riguardo la traduzione è l’utilizzo della parola “medica”. Premetto che non sono una di quelle persone contrarie alle declinazioni al femminile di professioni per cui si è sempre usato il maschile, ma qui l’ho trovato fuori luogo, essendo La strega delle pietre ambientato nell’Italia del XIV secolo. Come ho scritto prima, è solo un mio pensiero e ci tengo a specificare che non ha influenzato la mia valutazione finale.
Un aspetto che ho trovato fatto bene è la ricostruzione e la resa dell’atmosfera opprimente che impregnava le città e i dintorni durante la peste. Tuttavia Firenze e in generale l’Italia le ho sentite poco, se non nei nomi.
Dalla trama mi ero immaginata una storia più avvincente e invece è stata una lettura piatta, che manca di cuore e che mi ha annoiata molto.
Ringrazio NetGalley e Ne/oN Libri per avermi concesso l’opportunità di leggere in anteprima l’ARC digitale in cambio di un'opinione onesta.

Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC.
Firenze, estate del 1348. La città é invasa dalla peste, e tra le sue chiese qualcuno si muove furtivo per rubare le reliquie dei santi. Ginevra é stata bandita dalla città dieci anni prima, ma ora viene richiamata per fare luce sul
furto delle sacre reliquie e trovare il ladro.
Sono stata subito attirata dall’ambientazione medievale e dalla presenza della pestilenza, ma purtroppo le mie aspettative sono state disattese. La Firenze di Anna Rasche é ben documentata, peccato però che poi nella descrizione della città non sia particolareggiata, e non bastano i nomi delle chiese e dei reliquiari per caratterizzare la città. Non si riesce a vivere una Firenze medievale in presa alla peste, i personaggi dialogano in modo irrealistico e spesso in modo troppo moderno.
Tutta la narrazione è abbastanza asettica, non ci sono mai momenti di tensione, procede tutto in maniera piatta e senza particolari twist. La componente mistero é legnosa e banale, si intuisce abbastanza presto che cosa succederà.

Ho iniziato questo libro con grandi aspettative e nel complesso mi ha intrattenuta ma devo ammettere a malincuore che ci sono stati alcuni elementi che non ho apprezzato. La copertina è davvero stupenda e la trama richiama l’attenzione del lettore. Si parla della città di Firenze in un periodo buio della storia, gli abitanti sono colpiti dalla peste e il panico è diffuso tra la popolazione. La trama si rivela fin da subito davvero interessante, mescolando elementi storici con elementi fantasy, si parla infatti di magia e streghe nel periodo medievale.
Sulla figura della protagonista aleggia dall’inizio un alone di mistero che la rende molto intrigante e che invoglia il lettore a proseguire con la lettura del libro per scoprire di più sul suo passato e i suoi obiettivi. Ginevra ci viene presentata come una donna ribelle, intelligente e assestata di conoscenza, però allo stesso tempo la sua condizione sociale è precaria, essendo una donna povera e senza la protezione di un marito, ma questo ostacolo non la ferma. Mi sono immedesimata in lei e ho apprezzato molto la sua forza d’animo.
Il problema fondamentale è la narrazione che ho trovato in buona parte del libro piuttosto fredda e impersonale, a tratti noiosa, poiché si dilungava su particolari che non erano necessari per il proseguimento della storia e la rendevano anzi poco scorrevole. Ho avuto inoltre l’impressione che lo stile dell’autrice fosse un po’ acerbo.
Nel complesso non è stata una brutta lettura ma nemmeno una troppo entusiasmante. Sarei comunque curiosa di leggere altri lavori dell’autrice.
Voto: 3,5 ⭐️

The Stone Witch of Florence è il romanzo d’esordio di Anna Rasche.
Siamo nel 1300 e Ginevra è una donna un po’ ribelle ma anche ingenua, che non esita ad aiutare gli altri senza pensare troppo a fondo ai pericoli del suo essere una donna non sposata, povera e istruita. Ha il dono di guarire i malati soprattutto attraverso i poteri nascosti nelle pietre preziose grazie all'apprendistato fatto da Monna Vermilia.
“Sappiamo che i poteri delle pietre sono vari e meravigliosi quando invocati da chi è legato ai fili dorati invisibili.”
Questa sua capacità però è vista dagli uomini bigotti dell’epoca come una maledizione e viene condannata come strega, mutilata e cacciata da Firenze. La sua colpa? Aver guarito molte persone. Il suo esilio dura quasi 10 anni, quando viene richiamata dai suoi precedenti aguzzini in una città completamente devastata e consumata dalla peste nera così come lo è quasi tutta l’Italia. È un pedina che può essere sacrificata.
Ginevra accetta, convinta che finalmente la sua arte curativa verrà riconosciuta come tale, ma non è l’epidemia che deve debellare: deve cercare di risolvere un mistero. Con l'aiuto della sua collezione di pietre, dovrà rintracciare il ladro che sta saccheggiando le chiese di Firenze, privandole delle reliquie dei santi dal valore inestimabile che proteggono i fedeli dal castigo divino per non essere stati dei devoti cittadini. Tra religione e superstizione, se riuscirà a portare a termine la missione verrà riconosciuta come medico e non più come strega come le promette l’Inquisitore Michele, un uomo all’apparenza ingenuo.
Ginevra è una donna che lotterà e sarà in grado di farsi valere in un mondo dominato dagli uomini che temono il suo potere e preferiscono zittire persone come lei relegandole nell'ombra.
“Lui rise ancora e poi cominciò a piangere e così fece Ginevra e si abbracciarono e piansero insieme per tutte le disgrazie che avevano superato nel tempo e per il peso di averle sopportate e per non essersi semplicemente arresi alla morte. Ma quando si separarono per dormire un casto sonno nell’erba profumata, riposarono sereni, come riposa chi sa di aver trasformato un nemico in amico.”
L'autrice è una gemmologa e storica del gioiello e questa sua passione traspare nell’intero libro nella cura che ha messo nella descrizione delle pietre e delle loro proprietà. Così come nel lavoro di ricerca fatto per ricostruire i luoghi e le chiese di Firenze del XV secolo.
Ho trovato questo fantasy storico strano ma anche divertente, aiutato dal tono leggero e scanzonato che richiama le novelle di Boccaccio (di cui sono presenti persino alcuni protagonisti). L'indagine di Ginevra e dei suoi improbabili aiutanti, personaggi secondari ben delineati che a volte le rubano la scena, è stata coinvolgente anche se bizzarra e dovuta soprattutto al caso. Belle le illustrazioni che hanno aiutato a capire meglio.
Non è stato tutto rose e fiori. Il continuo andare avanti e indietro nel tempo con i flashback per farci sapere che cosa è successo alla protagonista è un po’ fastidioso. Il ritmo della lettura a volte è lento, spezzato da lunghi spiegoni ricchi di dettagli che distraggono dal mistero da scoprire. Il finale è stato troppo veloce rispetto a tutto il resto.
Lo consiglio a chi piace il fascino macabro di prendere con ironia e leggerezza le difficoltà che la vita ci pone davanti.

3.5/5
La narrazione è sicuramente scorrevole e invoglia alla lettura, purtroppo però l'ho trovata un po' distaccata e questo mi ha un po' rovinato l'esperienza di lettura.
La trama è originale e molto affascinante, consiglio sicuramente questo libro agli amanti di letteratura storica con quel tocco fantasy dove la magia è verosimile e interessante.
Ringrazio Ne/on e netgalley per la possibilità di avere l'arc digitale!

✎ (𝐟𝐢𝐧𝐨𝐫𝐚) 𝐢𝐥 𝐩𝐢ú 𝐛𝐞𝐥 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐍𝐞/𝐨𝐍 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐥𝐞𝐭𝐭𝐨! 𝐅𝐚𝐧𝐭𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐨!
Anche questo romanzo è una super anteprima che @neonlibri e @netgalley ci hanno messo a disposizione, quindi, come sempre, sono doverosi i ringraziamenti per avermi donato questa possibilità.
Questo è il tipico libro che riuscirà a farvi perdere nei vicoli di una Firenze medievale colpita dalla peste, dove la magia si intreccia perfettamente con la storia. Anna Rasche è riuscita a creare un romanzo che è tanto una celebrazione della storia quanto della fantasia, mescolando sapientemente il rigore storico con il fascino del soprannaturale. Meraviglia, no?
Immaginate di camminare per le strade di Firenze, tra il caos della peste nera, seguendo le vicende di Ginevra, una guaritrice dotata di un potere straordinario legato alle gemme. Non è solo una storia di magia, ma anche di lotta e riscatto, di una donna esiliata perché considerata una strega, che deve combattere per dimostrare il valore del suo dono in una società patriarcale e profondamente segnata dalla religione.
Quello che rende questo libro davvero speciale è proprio l’equilibrio perfetto tra la storia e il fantasy. L'autrice non si limita a trasportare in un’epoca lontana, ma rende vivida ogni scena con dettagli storici autentici: le credenze, le gerarchie sociali, la devastazione della peste, tutto è scritto in modo accurato e reale. E poi, la magia delle pietre preziose non è solo un tocco fantastico, ma qualcosa che si integra naturalmente nel contesto, come se fosse stato sempre lì, nascosto tra i segreti della Firenze medievale.
Il ritmo del romanzo è avvincente, con momenti di tensione che vi terranno incollati alle sue pagine fino alla fine. L'investigazione di Ginevra, incaricata di scoprire un misterioso ladro di reliquie, aggiunge quel tanto di thriller alla trama che si evolve in una rete di intrighi e cospirazioni, in cui niente è come sembra.
𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢
Questa è una lettura che posso definire magica, letteralmente e figurativamente. Se amate i romanzi storici e il fantasy, qui troverete un mix perfetto, in grado di catturare la vostra immaginazione. Consigliato!

Una lettura molto scorrevole che mi ha trascinata nella vicenda di Ginevra di Genova e del ladro di reliquie.
Il grande impegno nel ricostruire l'atmosfera storica e religiosa e l'arte curativa delle pietre non rende la lettura pesante, anzi diventa un modo per renderla ancora più piacevole. Specie se si riconoscono alcune chicche o altri riferimenti, come quello (in realtà abbastanza palese ma non per questo meno gradevole) al Decameron di Boccaccio. Un romanzo che immaginavo molto più complesso e contorto, si è invece rivelato davvero gradevole nonostante alcuni temi e alcune scene possano essere toste.
L'elemento fantastico si fonde perfettamente con lo sfondo di Firenze nel 1348, dove scienza, religione e magia non erano poi così distanti tra di loro. Non sembra mai esserci un effettivo elemento fuori posto, in una convivenza di elementi molto piacevole per chi legge, e che spinge a riflettere anche sulla nostra società. Cosa riteniamo scienza, e perché? Ciò che conosciamo è sapienza neutra oppure ci sono dietro manipolazioni dovute, tra gli altri fattori, alla nostra visione umana del mondo? La società che abbiamo costruito attraverso quelle conoscenze, come le riflette? Come la possiamo cambiare o come, nel peggiore dei casi, possiamo conviverci?
I personaggi secondari come Piero e Taddea non sono esplorati troppo (nonostante non siano affatto bidimensionali), per lasciare molto spazio a Ginevra, Lucia e Michele, che cambiano non poco nel corso della storia. In alcuni punti sono arrivata a commuovermi, specie in una scena verso il finale, che mi ha colpita perché non me la aspettavo, ed è stata molto tenera anche se semplice in apparenza.
I capitoli per lo più brevi spingono a continuare la lettura, così come il desiderio di scoprire l'identità e gli scopi del ladro e vedere il destino di Ginevra.