Member Reviews
Questo libro aveva tutti gli elementi per essere un nuovo favorito, ma purtroppo non è riuscito a coinvolgermi: non riesco a trovare qualcosa che mi abbia colpito positivamente, è tutto troppo forzato e innaturale. Ma cerchiamo di andare con ordine, come sempre.
Il mio primo grosso problema è stata la narrazione: lo stile è freddo e distaccato, molto dettagliato ma poco coinvolgente e immersivo, ero sempre consapevole della finzione; il tono cambia costantemente, da leggero e scanzonato a richiamare le novelle alla Boccaccio del '300, ma senza riuscire a divertire o alleggerire l'atmosfera, a più cupo e quasi tragico, comprensibile data la peste in corso, ma il passaggio tra i due non è fluido e fin troppo evidente perché possa funzionare. Il vero danno è dato dallo stile, però, perché influenza anche i personaggi, soprattutto con i dialoghi: forzati e anacronistici, non aiutano a dare maggior profondità. Inoltre, da Ginevra al Becchino, non ce ne è uno che è riuscito a coinvolgermi: risultano tutti freddi e innaturali, poco approfonditi, puramente funzionali alla storia.
Un altro problema, sempre legato allo stile, è l'ambientazione. L'autrice ha sicuramente fatto le sue ricerche, infatti è tutto molto curato e dettagliato, storicamente fedele (almeno per quello che posso notare io), ma risulta arido e scialbo: le descrizioni non sono evocative o vivide, non ho mai avuto la sensazione di trovarmi nella Firenze del '300 con Ginevra. Insieme alla scelta un filo troppo moderna per quanto riguarda i dialoghi (come dicevo sopra), ho trovato la lettura pesante e noiosa.
La storia non è riuscita a risollevare le sorti del libro: poco credibile, forzata in più punti con conseguenti buchi di trama (anche se piccoli), il finale è raffazzonato e troppo veloce. Inoltre, il titolo è fuorviante: le pietre sono poco presenti, il loro potere quasi per niente spiegato , nè come funzionano esattamente, chi può usarle e perché; insomma manca tutta la parte stregonesca e fantasy che dal titolo e trama sembrava esserci.
Questa lettura è stata un piacevole interludio in mezzo alle letture fantasy perché ricorda piuttosto un romanzo storico un un punta di realismo magico, ci sono cose che tendono al fantasy ma non lo farei rientrare del tutto nella categoria. In particolare in questa lettura la magia si mescola con la religione prima scontrandosi e poi intrecciandosi, cose che ho apprezzato molto perché denota un'apertura mentale impossibile per l'epoca ma che trasmette un messaggio molto bello. Altra cosa che ho apprezzato moltissimo sono le ricerche storiche fatte dall'autrice che ha riportato poi nelle note finali, la ricostruzione della Firenze sotto la piaga della peste è ben curata e precisa, ci sono ovviamente delle licenze poetiche che comunque l'autrice ci spiega. In questo clima di terrore dato dalla peste ho trovato i personaggi divertenti, in parte anche per il loro complessi e per il loro carattere, Ginevra purtroppo non ha saputo conquistarmi appieno perché è una protagonista particolare, però ho adorato il suo rapporto con Lucia perché secondo me era ironico e molto divertente. I salti temporali tra passato e presente ci aiutano a conoscerla meglio, le perdono la sua ingenuità giovanile, ma comunque non mi ha entusiasmato come ha fatto Lucia che è un po' svampita ma fa molto ridere 🤣
Forse la parte mystery poteva essere più accentuata, alla fine Ginevra doveva risolvere un mistero, ma devo dire che è stato abbastanza interessante vedere come pian piano è arrivata alla soluzione, in particolare l'intreccio che si crea tra religione e magia mi è piaciuto moltissimo perché secondo me crea un filone che tende più al realismo magico che al fantasy vero e proprio. Credo comunque che l'autrice sia riuscita a incastrare bene questi due mondi differenti, creando un punto di connessione tra Ginevra stessa e la chiesa che l'aveva esiliata. Tutto sommato è stata una lettura che mi è piaciuta, non ho trovato particolari difetti e ha saputo intrattenermi bene. Come dicevo avrei voluto la parte mystery più accentuata perché mi aspettavo quasi un giallo, ma in realtà ci avviciniamo di più al romanzo storico, non che sia un difetto ma forse mi aspettavo qualcosina lievemente di più. Lo consiglio a chi cerca una lettura ambientata in Italia e che ricorda in parte Il Decameron.
Ringrazio come sempre non è una libri per l'opportunità della lettura in anteprima ❤️
Fede e superstizione, religiosità ed eresia.
Concetti all’apparenza opposti, ma che nell’Italia medievale erano talmente intrecciati tra loro da non poter essere davvero distinti.
Questo romanzo danza proprio sulla sottile linea di confine tra questi due mondi divergenti e paralleli, e conduce il lettore in una delle grandi tragedie dell’epoca, resa immortale dall’inimitabile Boccaccio: la peste di Firenze del 1348.
Seppure con un pizzico di irriverenza (perché, dopotutto, prendere in giro la morte “è l’unico modo per toglierne l’asprezza”), l’autrice cerca di ricreare l’atmosfera dell’epoca e si affida a fonti di ogni tipo, da trattati religiosi e di medicina a libri di incantesimi e lapidari, per ricostruire la cultura dei suoi personaggi e la loro visione del mondo.
Condisce realtà e verosimiglianza con un pizzico di fantasia e così, tra le strade abbandonate e le chiese vuote, sorge Ginevra, con formule magiche sulle labbra insolenti e pietre preziose tra le dita ribelli.
A lei, strega condannata ingiustamente anni prima per la sua conoscenza e il suo anticonformismo, spetta un compito impossibile e una ricerca decisamente lugubre: ritrovare le reliquie rubate, dalle quali sembra dipendere la sicurezza della città, e scacciare così il morbo.
Una ricerca in cui il lettore la accompagna con affascinato disgusto e macabro divertimento, e che nonostante lo stile forse troppo semplice non può non colpire e lasciare il segno.
Ringrazio ancora una volta Neon della possibilità di aver potuto scoprire questa storia in anteprima.
Non vedevo l'ora di poter far richiesta di La strega delle pietre, ringrazio la CE per la copia ARC, la trama mi affascinava. Ho interrotto e ripreso la lettura del romanzo un paio di volte, perché ho detto: "Forse non è lui, sono io", "Forse non è il periodo", "Forse devi dargli un'altra possibilità". Ma nonostante mi sia presa una pausa di alcuni giorni tra una ripresa e l'altra, non è cambiato nulla. Purtroppo questo libro non mi ha coinvolto nella maniera in cui speravo, peccato perché la sinossi era davvero intrigante. Sarà stato che era ambientata in una Firenze medioevale o sarà stato il punto di vista esterno, non lo so. So solo che questa volta non sono rimasta colpita. Mi aspettavo qualcosa alla Maniscalco, presente?
Ginevra è una strega del 1348, dotata del potere delle pietre preziose per curare i malati che viene mandata a recuperare da un ragazzino, l'unico della sua famiglia rimasto vivo, dopo esser guarito alla malattia, che ha colpito tutti. La mia testa si era già fatta mille film. Non so perché ma nella mia fantasia avevo immaginato un corso di eventi differente. La parte iniziale non l'ho trovata niente male... ma capitolo dopo capitolo mi sentivo sempre più pesante. Non sono riuscita, e lo dico a malincuore, a collegarmi alla protagonista e al contesto.
Grazie mille a @neonlibri che mi ha permesso di leggere in anteprima questo libro che uscirà i primi di Novembre
Consiglio caldamente di leggerlo perché per me è un bel 5 stelle ⭐⭐⭐⭐⭐.
Ci troviamo nella prima metà del 1300 in Italia e Ginevra è una donna che è in grado usare la magia delle pietre per curare le persone, per questo verrà accusata di eresia dall' inquisitore ed esiliata, ma dopo alcuni anni verrà richiamata in città per indagare sui furti di alcune reliquie sacre che si crede abbiano aggravato la pestilenza che infesta la città di Firenze. La storia si alterna tra passato dove conosciamo meglio la nostra protagonista e la sua storia, e presente in cui ci troviamo a cercare di risolvere un mistero in una Firenze semi deserta e distrutta dalla peste, nella quale vediamo la nascita di amicizie improbabili durante questi tempi difficili. Ho trovato l'ambientazione storica molto credibile ed immersiva, grazie a questa si esplorano temi ancora oggi importanti come la pericolosità dell'ignoranza e la difficoltà per le donne di farsi strada in una società che si rifiuta di riconoscere le loro abilità. La scrittura è estremamente scorrevole ed ho trovato questo libro molto intrattenente, lo consiglio sia a chi ama i fantasy che a chi apprezza i romanzi storici con qualche indagine.
Ringrazio Ne/oN Libri e NetGalley per avermi fornito l'ARC
Firenze, anno del Signore 1348, la peste nera.... 4 stelle solo per questo!!
immersivo, curato
TRAMA:
Dopo quasi 10 anni di esilio per stregoneria Ginevra viene convocata in una Firenze spopolata dalla peste dove il vescovo la incarica di ritrovare le reliquie che qualcuno sta sistematicamente sottraendo dalle chiese
Ho adorato La strega delle pietre, il come è descritta Firenze medievale è semplicemente delizioso. Scoprire di come le pietre (preziose o meno) fossero usate per curare e proteggere è qualcosa che ignoravo completamente e mi ha sorpresa tantissimo. Ho amato anche come i personaggi siano affascinati dalla "stranezza" e dai poteri di Ginevra. Il rapporto con Fra Michele mi ha fatta ridere molto, un duo di amici così mal assortita che risulta essere semplicemente perfetto! Spero di poter leggere presto altro scritto da Anna Rasche!
The Stone Witch of Florence di Anna Rasche
Genere: Storico, Fantasy, Mystery
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The Stone Witch of Florence è ambientato principalmente nella Firenze del 1348, una città piegata dall'arrivo della Black Death (Morte Nera, non quella di Star Wars), la peggiore epidemia nella Storia di peste bubbonica che ha causato tra il 1346 e il 1353 circa 50 milioni di morti in Europa.
L'epidemia porta molte persone a perdere il senno della ragione e a rifugiarsi nella continua penitenza o nella fede. Ed è così che in città un misterioso ladro inizia a trafugare reliquie di santi su reliquie, tanto che il vescovo Acciauoli si decide a richiamare dall'esilio un'eretica, Monna Ginevra da Genova, utilizzando come pretesto la lettera del suo passato amante Ludovico (nonché nipote del vescovo stesso).
La donna, cacciata otto anni prima in quanto bollata di stregoneria, è fin da giovane una ragazza molto precoce e capace nelle vecchie vie, le vie "pagane" precedenti alla Chiesa Cattolica, grazie all'apprendistato sotto Monna Vermilia, specializzata nella guarigione tramite erbe e pietre, esperta della natura e dell'energia vitale che scorre in essa.
Questa è stata la sua fortuna sia a Genova sia al convento di Sant'Elisabetta a Firenze prima del tragico incidente della malattia dell'acqua, dove la donna guarisce una moltitudine di persone, protetta da un amuleto magico. Questo è il secondo filone narrativo, che si svolge circa dal 1333 al 1340, raccontato sotto forma di flashback.
Scoperti i suoi metodi curativi, la Chiesa la manda quasi al rogo, decidendosi infine "solo" a mutilarla. Indesiderabile, viene richiamata solo perché facilmente sacrificabile e messa a stretto contatto con il nuovo Inquisitore Michele, un uomo molto nervoso e ingenuo (o almeno così sembra), per dare la caccia al ladro.
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Probabilmente dalla sinossi mi sarei aspettata qualcosa di estremamente diverso, più fantasy che storico, mystery e realisticamente magico (Magical Realism). Mi sono sbagliata, ma devo dire che il romanzo è stato estremamente piacevole comunque.
La scrittura di Anna Rasche è godibile da leggere, nonostante molti momenti di gore, dovuti all'epidemia. Sconsiglierei di leggerlo pre-pasto se siete un po' nauseabili come me. La lettura mi ha portato via poco tempo poiché è stato molto coinvolgente, grazie anche all'ambientazione intrigante.
La Firenze pre-rinascimentale mi affascina soprattutto grazie alle mie radici italiane, tanto che ho lanciato un gridolino nel vedere un cameo di alcuni personaggi tratti dal Decamerone di Giovanni Boccaccio, uno dei tre "grandi" del Trecento italiano (oltre al Sommo Dante e a Petrarca), ambientato proprio durante l'epidemia del 1348.
I personaggi in sé mi sono piaciuti meno dell'ambientazione e della trama molto mystery-storica (simil Aristotele Detective quasi).
Tra i personaggi spiccano le donne, vere forze della natura. Da Ginevra, una protagonista a metà tra le old ways e il cattolicesimo; Monna Vermilia, una donna antica, quasi sacerdotessa, fino a Lucia, amica di Ginevra guarita dalla peste dopo essere stata abbandonata morente dal marito.
Gli uomini, se non per Michele l'Inquisitore, risultano forse un po' troppo macchiettistici, una delle note dolenti del romanzo. La più grande è il fatto che sia stata una lettura indiscutibilmente godibile, ma che non mi ha fatto dire "WOW".
Leggerò sicuramente altro di Anna Rasche, rimpiango solo che con un pizzico di "smaradgus" in più sarebbe stato un libro coi fiocchi!
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Rating: ★★★.5
Ringrazio fortemente Ne/oN libri per la fiducia concessami nell'assegnazione dell'ARC digitale via Netgalley. Specifico che il mio parere non è affiliato né alla casa editrice né a terzi, e in quanto ciò é totalmente basato sulle mie sensazioni e opinioni.
Anais, di The Bookish Scorpio.
Un libro estremamente piacevole, in grado di incarnare perfettamente il clima sociale dell'Italia di metà 1300, le usanze, le credenze, i modi di dire...
Nonostante si parli di streghe e inquisizione, l'atmosfera scanzonata che ricorda un po' le novelle dell'epoca, lo rende una lettura divertente e adatta veramente a tutti, a parer mio.
Unico trigger warning che mi sento di fare, è che potrebbe dare fastidio alle persone credenti, vista la presenza di bestemmie
Ringrazio immensamente NeoN libri per avermi concesso di leggere in anteprima questo piccolo gioiello storico/fantasy!
Tramite la protagonista Ginevra vivremo una delle epoche più scure della storia medievale: gli anni della peste.
La protagonista, nella sua posizione poco favorevole da strega esiliata, dovrà lottare con tutta sé stessa per riuscire a salvare Firenze dalla peste, ma non solo, qualcuno sta cercando di dare il colpo di grazia alla città rubando tutte le reliquie dei Santi. Ginevra avrà dalla sua parte solo un elemento per questa missione: le sue pietre magiche.
Ho amato il libro non solo per la trama molto originale, ma anche per la capacità della protagonista di farmi rivivere con valide descrizioni una città che io amo immensamente.
Inoltre ho apprezzato come l'autrice sia riuscita a gestire un periodo storico così complesso senza rendere la storia troppo banale o assurda.
Molto bella anche la volontà di non cadere nel solito cliché in cui la magia è opposta alla religione, ma che in qualche modo ci sia tra di esse una sorta di rispetto.
Lo consiglio veramente tanto a chi ama il genere...e chi lo sa...per questo titolo ci vedrei bene anche un sequel ;)