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Purtroppo non mi è piaciuto nulla di questo romanzo: dalla trama traballante, piena di buchi e soprattutto terribilmente prevedibile, ai personaggi indistinguibili e senza motivazione, alla scrittura goffa e ripetitiva. Un’occasione sprecata di raccontare una storia diversa e avvincente.

Ringrazio comunque Ne/oN per avermi dato la possibilità di leggere quest'opera in anteprima.

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Ho richiesto questo libro e l’ho scaricato ormai più di un mese fa. Se quando l’ho richiesto ero curiosissima a riguardo e l’ho iniziato subito carica a pallettoni, la brutta verità è che mi sono arenata nella lettura per un lasso di tempo molto vicino alle tre settimane. Semplicemente non mi stava dando ciò che volevo e mi aspettavo e quindi ho fatto una fatica spropositata a riprenderlo in mano.
Quando l’ho fatto, però, più conscia di cosa mi aspettasse, l’ho finito in pochissimi giorni.
La trama è molto interessante e l’idea nuova, è un romanzo che ho apprezzato tantissimo proprio per questa novità che ha portato a livello di trama. Non è il libro più bello che leggerò quest’anno, è piuttosto nella media, ma lo consiglio nondimeno. È piacevole, scorre bene, la trama è una ventata di aria fresca.

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Ecco finalmente il titolo che da subito aveva attirato la mia attenzione dopo aver sfogliato per la prima volta “Il libro dei libri di Ne/oN”. Le mie aspettative non sono state deluse: ho trovato un libro che mi ha intrattenuta, che mi ha trasmesso delle vibes alla Indiana Jones (mio grande mito di infanzia) e che nel complesso mi ha lasciata soddisfatta. Ho apprezzato in particolar modo i flashback dei giovani cartografi, con tutte le loro dinamiche interpersonali che mi hanno fatta tornare indietro nel tempo con la mente, ai tempi della scuola/università quando i gruppi di amici sembrano invincibili e indivisibili, prima che la vita ci si metta in mezzo. Un pizzico di mistery, una spolverata di avventura, qualche goccia di realismo magico sono i perfetti ingredienti per questo romanzo, che non sarà di certo perfetto ma che mi ha fatta appassionare a un mestiere che non avevo mai preso in considerazione. Qualcuno sa come diventare un cartografo? Consigliato!

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Ho terminato di leggere questo libro diverse settimane fa ma, tra il decidere come impostare la recensione e gli impegni, non sono riuscita a parlarne prima.
The Cartographer di Peng Sheperd è un romanzo che mi ha catturata sin da subito.
Mi ha stupita.
Diversamente dal solito non ho letto la trama del libro e mi sono immersa a scatola chiusa tra le sue pagine.
Immaginavo un fantasy storico, magia e tante altre cose. Invece è tutt'altro, ma allo stesso tempo l’ho apprezzato tantissimo.
The Cartographer è un thriller con un tocco di soprannaturale. Narra una vicenda che trascina il lettore tra le sue pagine e tra antiche carte geografiche che racchiudono storia, arte e una sorta di magia che, oggi, non è possibile ritrovare consultando Google maps. Ci mostra la passione che uno studioso prova per le carte geografiche e per il loro periodo storico e ci racconta delle prove che dovrà affrontare in una società in cui la tecnologia la fa da padrona.  Alla fine del romanzo, sono certa che converrete insieme a me che le antiche carte hanno un fascino tutto loro, quasi magico.
Il libro è un contemporaneo, molto bello, eppure quel tocco di magia lo ha reso ancora più interessante. Non posso approfondire di più perché, altrimenti, svelerei troppo.
Però, lo consiglio vivamente.

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"Qual è lo scopo di una mappa?"
"La risposta era 'ricongiungere le persone', ma, col passare del tempo, trovava sempre più strana la definizione del padre, dato che lui stesso non aveva mai imparato a seguire ciò che predicava."

Questo libro è stata una piacevole sorpresa. Mi aspettavo un giallo, ma ho trovato qualcosa di molto diverso. Ho particolarmente apprezzato i flashback, che permettono di svelare gradualmente il passato e la storia di ciò che è accaduto ad Angloe. La trama è scorrevole, a tratti prevedibile, ma l'idea di fondo è davvero originale e lo sviluppo inaspettato.

Per la prima volta, ho letto anche i ringraziamenti e ho scoperto che la storia è basata su eventi realmente accaduti, un dettaglio che non mi sarei mai aspettata. Lo consiglierei? Sì, assolutamente.

Grazie mille a Netgalley e a Ne/oN per avermi dato l'opportunità di leggere questo ARC tradotto in cambio di una recensione onesta.

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VOTO 3.5
Non mi aspettavo questo genere di lettura, ma in positivo. Me lo aspettavo molto più fantasy, ma l'errore è stato mio visto che si parla di magical realism e mystery, e decisamente un mistero da risolvere c'è! Anche più di uno, anche se capire chi è l'antagonista è stato abbastanza facile già verso la metà del libro...
La copertina è sicuramente quello che prima di tutti ha colpito l'attenzione, poi il legame con le mappe che è sempre molto forte per chi, come me ama leggere fantasy.
L'idea di base per il libro è molto originale, l'aneddoto riportato alla fine nei ringraziamenti invoglia anche a informarsi sulla cartografia.
Ho apprezzato che non sia stato posto troppo l'accento sulla parte rosa, ma la parte dei flashback è stata quella forse più debole della lettura

Grazie a Ne/oN libri per la copia ARC digitale!
Recensione pubblicata su Goodreads

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Ho iniziato a leggere non pensando proprio di immergermi in un ambiente così familiare e allo stesso tempo fantastico. Lavorando sempre tra libri e archivi si perde un po' l'incanto del luogo che, invece, l'autrice ha reso bene e ha risvegliato, soprattutto quando scrive di depositi sconfinati e scoperte ordinarie ma straordinarie. Se lo sfondo della New York Public Library è magico di per sé, un filo di magia c'è davvero insieme a un pizzico di giallo: la protagonista Nell vuole scoprire chi c'è dietro la morte del padre e, indagando sua una mappa, conosce la storia forte del gruppo di amici dei suoi genitori (e qui c'è un che di dark academia) che diventano anche la sua famiglia.
Piace l'ambientazione da appassionati di biblioteche e archivi, si percepisce l'aspra concorrenza del mondo accademico, l'avventura di risolvere un mistero e si assapora la magia sottile che prende ispirazione da fatti veri. Forse la trama potrebbe sembrare semplice o scontata? Ma la ricreazione delle ambientazioni e l'utilizzo di fatti realmente accaduti come ispirazione del magico, per me, fanno il romanzo innovativo ed estremamente piacevole.

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Questo è stato un bellissimo viaggio.
Mi sono ritrovata subito coinvolta dal mistero e dalla vita della protagonista, ma soprattutto andando avanti mi sono estremamente affezionata ai Cartografi e ho trovato questa punta di realismo magico (che non approfondirò per non fare spoiler) perfetta.
Ero preoccupata dalla sottotrama romance, ma non ha sovrastato il resto, anzi, è rimasta in disparte, dando però modo al lettore di comprendere meglio la protagonista.
Se devo trovargli un difetto è che sarei voluta andare avanti a leggere, voglio sapere che succede dopo.

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Un libro che colpisce per le sue atmosfere dark academia e per il concetto di base che sta dietro alle mappe.
La prima parte è quella che ho preferito di più, con l'inizio del mistero e l'esplorazione della protagonista nella storia della sua famiglia.
Dalla seconda parte in poi la storia cala un po' di ritmo con alcune cose che vengono affrettate.
Ho amato la found family che si viene creare.

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Ho scelto questo titolo perché molto attratta sia dalla copertina, che trovo davvero favolosa, sia per la trama molto intrigante.
Devo dire che le mie aspettative non sono state per niente deluse anzi.
Il ritmo della storia è molto incalzante e scritto in modo da tenere il lettore incollato alle pagine.
Se pur la descrizione dei personaggi risulti un pò approssimativa o meglio forse un pò superficiale questo non mi ha comunque impedito di affezionarmi ad essi.
Le ambientazioni sono varie e ben descritte e catapultano il lettore nel mondo dei Cartografi.
Nel complesso l'ho trovato un buon romanzo con una trama scorrevole e un finale non scontato.
Un libro che assolutamente consiglierei.

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Il libro partiva con una trama super promettente e le vibes alla "uncharted" c'erano tutte. Il ritmo della narrazione l'ho trovato un po' altalenante, credo si potesse sfoltire senza sentire la mancanza di nulla.
È un genere che trovo poco presente nel fantasy che arriva in Italia e in definitiva sono lieta di averlo letto, un fantasy accademico che non rientra nel dark academia, per quanto mi riguarda se ne sentiva la necessità.
È una lettura piacevole, non la lettura della vita, ma ben pochi libri lo sono.

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Un po' dark academia e un po' dramma famigliare, che in alcuni punti mi ha ricordato La somiglianza di Tana French, questo libro non è perfetto. Ha alcune parti lente, alcune parti che richiedono troppa sospensione dell'incredulità, e alcuni personaggi che sono un po' inutili. Ma, detto questo, è un libro estremamente immersivo, con un'atmosfera sempre più coinvolgente. La prima metà è davvero straordinaria, ma per me le parti più belle sono quelle nel passato. Perfetto da leggere in autunno/inverno

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Tbh mi sono annoiata di leggere questo libro al 30% e ho tirato fino alla fine saltando le pagine. Ho provato a scrivere una recensione per il blog ma non sapevo cosa scriverci, è venuto fuori un articolo di 10 righe al massimo, neanche i miei pensierini delle elementari erano così corti. Salvo solo le atmosfere carine, per il resto non vale molto la pena…

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"I Cartografi" è un romanzo che si lascia divorare in pochi giorni e ci trasporta in un altro mondo su cui spesso non ci soffermiamo molto, ovvero quello della Cartografia e della complessissima macchina del pensare, ideare e disegnare mappe che potrebbero venire consultate anche tra secoli, o perchè no, millenni. La prima domanda da farsi quando si esamina una mappa è lo scopo della stessa: se non si conosce lo scopo probabilmente non si potrà capire molto altro dalla stessa; lo scopo de "I Cartografi" è quello di raccontare una storia di una famiglia spezzata, ma non distrutta; un complesso atto di ricucitura grazie a una eredità pesante (una mappa che conduce ad una città che non esiste) e a una protagonista testarda e decisa a scoprire la verità sulla morte del padre; un piccolo mistery quasi casalingo, un realismo magico appena accennato ispirato ad una storia vera e complesse dissertazione su cosa sia, o non sia, una mappa: ed ecco che uno schizzo fatto su un fazzoletto ti può portare in capo al mondo.

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I cartografi è un libro che potrei definire di compagnia, una lettura non bianca ma nemmeno nera, diciamo che è il tipico romanzo di avventura che si legge da ragazzə, solo che è da adulti. Non l'ho trovata una brutta lettura, ma ha saputo conquistarmi fino a un certo punto, forse anche a causa dell'andamento della narrazione. Fino a metà libro c'è un mistero da risolvere e le vibes sono un misto tra un dark academia e il Codice da Vinci, ma poi il ritmo si perde un po' nei continui flashback con molti pov. A questo proposito arriva la lieve nota dolente perché c'è una parte che dovrebbe essere molto importante nei flashback ma l'ho trovata davvero fiacca e non molto bene descritta. Peccato perché su quell'idea si muove il perno del libro e non penso che fosse abbastanza forte per essere usata come argomento centrale. Altro piccolo neo è il fatto che si intuisce davvero facilmente chi è coinvolto nelle vicende e soprattutto chi è il cattivo della situazione, avrei voluto che la parte di mistery fosse più marcata perché verso la metà del libro cade completamente e le rivelazioni che si hanno in seguito le avevo già intuito.
Però ho trovato anche molti aspetti positivi, il libro in sé non è pesante e mi è piaciuto che il fantasy ci fosse ma in modo marginale, forse si avvicina più al realismo magico che al fantasy vero e proprio, ma come espediente mi è piaciuto molto e ho apprezzato che il mistero si svelasser pian piano, anche se si intuisce qualcosa in molti punti.
I personaggi non sono iper caratterizzati, servono a portare avanti la storia, per cui sì, c'è una protagonista ma il suo scopo sarà quello di scavare nel passato e per farlo dovrà passare attraverso la vita di molte persone per cui la storia non è incentrata su di lei, ma si ciò che è successo tempo prima.
In sostanza posso dire che è una lettura che ho fatto con piacere, ha saputo intrattenermi e non è stato un libro pesante, forse mi aspettavo qualcosa di più (si parla pur sempre di geografia e la cosa continua a farmi ridere 🤣), però ha fatto il suo lavoro ed è stata un ottimo stacco tra letture più corpose.

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Se potessi descrivere questo libro con una parola direi: geniale.
L'idea alla base di questa storia è originale, scritta in maniera così coinvolgente che è stato difficile lasciare stare il libro troppo a lungo.
Il libro non è perfetto, ci sono un po' di punti deboli a partire dalla miccia che ha fatto partire la vicenda, un po' troppo banale per giustificare il tutto e il mistero era un po' poco misterioso, i pezzi del puzzle sono andati a posto in maniera troppo liscia, però nonostante tutto posso dire di aver adorato questo libro dall'inizio alla fine.
L'ho già detto che l'idea è geniale? No, perché lo è davvero, l'utilizzo delle mappe e del loro concetto che ne ha fatto l'autrice apre davvero le porte all'idea di un ipotetico multiverso pieno di potenzialità.
Stupendo, davvero.
Sono proprio estasiata da questa lettura.

Grazie Ne/oN libri per la copia arc in anteprima e aver portato un libro dalle vibes di "If we were villains", mattoncino del mio Impero Romano.

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Un'idea originale é il filo conduttore di tutta la storia: esiste la scienza che si occupa di mappe e che conosciamo come cartografia, ma i veri protagonisti di questo lavoro sono i Cartografi.
L'entusiasmo per la conoscenza del mondo che si traduce su carta anima, prima, un gruppo di giovani universitari che si troveranno proiettati in un mondo parallelo: può una mappa su carta permettere a una città di esistere?
Lo stesso entusiasmo e il desiderio di scoprire la verità sul suo passato e su una catena di omicidi porterà, poi, la giovane Nell, figlia della coppia nel gruppo degli universitari, a indagare sui Cartografi e la loro storia.
In un ritmo perfetto realtà e fantasia si fondono fino al trionfo della verità: la cartografia permette a ciascuno di avere un posto nel mondo ma quello che conta non sono le misurazioni ma le persone..."non era la mappa in sé a rendere un posto reale. Erano le persone".

Ringrazio l'editore per avermi dato la possibilità di leggere in anteprima l'eARC in cambio di una recensione libera e sincera.

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The Cartographers di Peng Shepherd è uno strano mix tra un thriller e un fantasy. Non posso dire che non mi sia piaciuto, però al contempo l'ho trovato quasi troppo realistico per riuscire a sospendere la realtà. Nel complesso, il libro è molto scorrevole, avvincente e interessante al punto da avermi spinta a cercare più informazioni sulle copyright trap usate in cartografia e soprattutto su Agloe. Spero comunque che l'autrice dia una conclusione a questo racconto sospeso.

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Prima di tutto ringrazio NeoN Libri e NetGalley per avermi fornito la copia digitale in anteprima!

Ho deciso di leggere questo libro perché la promessa era davvero intrigante. Un mistero che circonda una mappa, mi ispirava tantissimo! Non ho critiche per lo stile di scrittura. È molto scorrevole e mi è piaciuto, nulla da dire.

Di che parla?

La vita di Nell Young ruota attorno alla cartografia, così come quella del padre, il dottor Daniel Young, la persona più rispettata del settore, e quella della madre prima che morisse in un misterioso incendio. Ma Nell non parla più con il padre da quando lui l'ha licenziata e ha distrutto la sua reputazione dopo una discussione su una vecchia mappa da quattro soldi. E adesso si occupa di riproduzioni di scarso valore. Quando il dottor Young viene trovato morto nel suo ufficio alla New York Public Library, con la stessa mappa nascosta nella sua scrivania, Nell non può fare a meno di indagare. La mappa è incredibilmente rara e preziosa, e qualcuno sta distruggendo ogni singola copia.

La prima parte del libro mi è piaciuta, anche l’incidente che ha portato al licenziamento di Nell è parecchio strane e non mi è sembrato “abbastanza”. Come se la situazione fosse stata escalata appositamente. Lo stesso per tutte le faccende nelle backstory di Romi, Francis e Orso. Non ho percepito un conflitto così grande da giustificare quello che poi succede nella storia.

Sicuramente il mistero è intrigante, ma la trama diventa un po’ zoppicante e ci sono diversi risvolti che non mi hanno convinta. Non posso fare spoiler, quindi mi limito a dire che ho trovato strane le motivazioni di alcuni personaggi, in particolare Daniel, Tam e Wally, fino ad arrivare ai colpi di scena finale, che mi hanno lasciata spiazzata per quanto inverosimili.

I personaggi in generale sono molto abbozzati e la storia d’amore, che dovrebbe essere un second chance romance, è praticamente non pervenuta. Anche l’elemento fantasy diciamo che è molto abbozzato. L’idea di base è molto interessante e originale, ma penso che l’autrice avrebbe potuto fare di più.

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Questo libro non è perfetto, ma ha il suo perché. Infatti, nonostante i vari difetti mi ha tenuta incollata alle pagine, completamente immersa nella storia e coinvolta dal mistero.
Il problema principale è sicuramente la trama: troppo basata sulle coincidenze con tanti piccoli buchi sparsi qua e là, rasenta l'inverosimile più volte, mettendo in sera difficoltà la sospensione dell'incredulità. Ma c'è un ma, il mistero è molto intrigante e in parte anche originale, e rende la lettura scorrevole e coinvolgente. La parte della storia passata ha sicuramente una struttura familiare (sette amici dai tempi del college, inseparabili fino a quando uno di loro non muore), però è comunque presentata al meglio, con i flashback messi al punto giusto. Il finale è perfetto: coerente con il resto della storia, magico e sorprendente. Peccato per il 'cattivo', che definirei quasi fiabesco ma in senso negativo: forzato, motivazioni confuse e deboli, esagerato e stereotipato. Inoltre, il plot twist sulla sua identità è l'unico veramente scontato e banale.
In questo libro, tanto lo fa l'ambientazione: il fascino di quella accademica contribuisce al coinvolgimento nella storia e la scelta particolare e originale della cartografia come mondo su cui si concentra aggiunge interesse al mistero. La scrittura aiuta molto in questo senso: semplice ma non troppo, in perfetto equilibrio tra narrazione e descrizione, mantiene sempre alta la curiosità, senza mai risultare frettolosa.
I personaggi sono l'unico elemento che proprio non riesce a emergere. Non sono caratterizzati male o superficialmente, ma sembrano solo funzionali alla trama: agiscono in un modo che sembra sempre logico solo in ottica di far proseguire la storia, non riescono a emergere le loro motivazioni e sensazioni. La storia d'amore è l'aspetto forse meglio riusciuto per quanto riguarda i personaggi, anche se un po' ne risente comunque: loro due sono pucciosi quanto basta perché si voglia vederli insieme, ma i vari problemi e difficoltà che hanno sono abbozzati e sembrano insormontabili, viene quasi da smettere di tifare per loro.

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