Nel progettare il primo Libro dei libri Ne/oN ci eravamo proposti di creare una sorta di fac-simile dei libri futuri per dare, almeno alle persone che abbiamo incontrato al Salone del libro di Torino, un’idea concreta di quello che stavamo facendo – con un peso, una consistenza, una texture, un odore. E, anche per chi al SalTo non c’era, un assaggio di quelli che sarebbero stati i titoli del 2024.

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Ci è sembrato il modo migliore per raccontarvi in modo concreto quello che stavamo facendo, e per offrirvi la possibilità di prendere delle decisioni riguardo ai testi che avreste trovato più interessanti o più affini a voi.

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Nel corso del lavoro ci siamo resi conto di quanto, anche e soprattutto per noi, fosse importante questo lavoro preliminare sui testi, che ci ha permesso di anticipare tutta una serie di decisioni. Come speriamo di essere riusciti a comunicarvi, la programmazione a breve, medio e lungo termine è, per noi, fondamentale: e ancora prima che iniziassero ad arrivarci le traduzioni di questi primi titoli del 2025, abbiamo sentito di volerci riprovare – un desiderio condiviso da noi e dalla redazione.

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Il Libro dei libri, insomma, è nato come uno strumento per orientare le vostre letture, ed è diventato, anche, uno strumento indispensabile di lavoro per noi: non sappiamo bene quale sia la morale di questo breve aneddoto, ma crediamo abbia a che fare con la possibilità di creare dei circoli virtuosi che alimentino un modo diverso di fare i libri, e di farli propri.

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